Non avevo mai visto mai visto quel luogo, non ricordavo come ero arrivata lì. Mi sembrava di essere in mezzo al mare, le mie gambe sparivano nell'acqua, i piedi affondati nella sabbia. Avevo un vestito bianco e lievemente trasparente, l'orlo finiva nella acqua mentre io guardavo verso l'orizzonte, intorno a me c'era solamente acqua. Ovunque mi voltassi c'era sempre acqua, era come se fossi in mezzo all'oceano.
Iniziai a sprofondare lentamente, iniziai quasi immediatamente a dimenarmi, ma sprofondai sempre più velocemente e senza che riuscissi a fare niente sprofondai del tutto. Chiusi gli occhi e mi ritrovai sommersa dall'acqua, stavo sprofondando in un cunicolo circolare e ampio, non potevo attaccarmi. Non riuscivo a risalire, la corrente mi trascinava verso il basso, la cosa strana però è che riuscivo facilmente a respirare nonostante tutto. Cosa stava succedendo?
Improvvisamente mi tornò tutto alla mente: Gaito, il patto, il sogno, il passato di due delle persone più importanti che facevano parte della mia vita. Fu come essere travolta da una valanga. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo per rilassarmi, quando li riaprii ero circondata dalle tenebre, toccai terra, una sorta di specchio d'acqua nero solido, quando ci appoggiai la punta del piede si formarono dei cerchi. Quando appoggiai entrambi i piedi a terra dei cerchi si propagarono tutto intorno. Dalla mia destra e dalla mia sinistra una sorta di sfera d'acqua si alzò lentamente salendo fino all'altezza delle mie spalle, allungandosi e prendendo una sorta di strana forma romboidale, un po' sbilenca. La superficie era piatta e lucida, si riflettevano le immagini di luoghi strani che non avevo mai visto.
Che dovevo fare?
Quella sorta di strani specchi iniziarono a girare intorno a me in modo concentrico e lento, vedevo le immagini susseguirsi e mi sentivo confusa. Cosa dovevo fare, afferrarli? Allungai una mano per toccarlo, ma mi scivolò attorno alle dita come so fosse fatta d'acqua.
"Scegli" bisbigliò la voce di Gaito.
Dovevo scegliere che passato vedere per primo, prima l'uno poi l'altro, come se fosse davvero un film. Chi sceglievo? Lorenzo o Noelle? Chi prima? Chi dopo?
Sospirai con tristezza.
"Noelle" pensai. "Noelle"
Uno di quei cosi si fermò davanti a me e si ingrandì fino ad arrivare all'altezza di tre centimetri dalla mia testa. Dentro quell'affare si rifletteva una piccola casa che sembrava appartenere ad un tempo passato. Qualcosa di indefinibile usci da quell'affare, erano come dei lazzi o delle fruste che mi si avvolsero attorno trascinandomi dentro. Ero terrorizzata, ma non riuscii ad emettere nemmeno un suono. Che diavolo avevo fatto?Mi sentii come se stessi precipitando nel vuoto. Quando riaprii gli occhi ero seduta su una panca in un grande giardino, accanto a me c'erano delle gardenie e della lavanda, davanti a me stavano in un groviglio indistinto alberi di rose di tutti i colori. In un angolo una statua di granito spuntava tra varie specie di piante tra cui riconobbi solo gli anemoni rossi e gialli e le campanule. Tra le altre piante ne spuntavano alcune dai colori bianchi e gialli, una varietà incredibilmente florida, un infinità di colori diversi. Sospirai guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno: dove ero finita?
Un forte vento mi scompigliò i capelli, avvertii l'odore dell'acqua salmastra e mi diressi verso il luogo da cui veniva, correndo tra le piante. Arrivai a una cancellata di cui si vedeva il mare che si infrangeva sugli scogli, mi fermai ad osservarlo in silenzio, chiedendomi per l'ennesima volta dove fossi finita.
Il canto di una persona alla mia sinistra mi fece sussultare, erano parole appena sussurrate e dolci che riempivano l'aria, la voce che stava cantando la conoscevo bene e quindi non mi sorpresi quando voltandomi mi trovai davanti a Noelle. Ciò che mi sorprese era che indossava degli abiti strani, in stile settecentesco: aveva un vestito lunghissimo, dalla gonna ampia, di un caldo colore giallo. Ma questo era niente! Indossava un corsetto! Un corsetto! Ma dove accidenti ero finita? Era uno scherzo?
-Noelle.- chiamai avvicinandomi, lei mi ignorò. Quando allungai una mano per toccargli la spalla la oltrepassai. Feci un passo indietro barcollando e mi fissai la mano preoccupata, non è che stavo diventando un fantasma? Ora si che Lorenzo mi avrebbe chiamata Casper!
-Sorellina!- gridò la voce di una bambina, Noelle si voltò in tempo per accogliere tra le braccia un batuffolo marrone e rosso. Quando lei le avvolse tra le braccia mi accorsi che era una bambina, non alta più di un metro, aveva i capelli castani lunghi tutti boccoli e un vestitino rosso. -Edmond mi fa i dispetti.- disse con una vocina tenera alzando il volto, aveva gli occhi nocciola e un visino d'angelo.
-Non è affatto vero!- disse un ragazzino di circa otto o nove anni. Noelle gli lanciò un occhiata di rimproverò. -Non troppo comunque.- confessò con un sorriso birichino, aveva i capelli biondi come quelli di Noelle e gli occhi nocciola.
Noelle sospirò, ma regalò ai suoi fratelli un sorriso, accarezzando la testa alla bambina. -Dov'è Yuko ?- domandò guardandosi attorno.
-Quel damerino è di nuovo venuto a trovarla.- rispose Edmond storcendo il naso, poi le fece la linguaccia.
-Non essere scortese, Edmond.- lo rimproverò gentilmente Noelle.
Lui sbuffò, poi si voltò verso casa con uno scatto e si mise a correre; Noelle si chinò su Shanna e la prese in braccio. -Andiamo anche noi, tesoro?- domandò con dolcezza, appoggiando la sua testa a quella della bambina.
Lei sorrise felice e fece un cenno d'assenso con la testa, depositò con dolcezza la bambina a terra e le prese la mano, dirigendosi con lei verso il centro del giardino. La seguii un po' confusa, passandomi una mano tra i capelli e chiedendomi che cosa fossi e come mai non riuscisse a vedermi.
Camminai tra fiori e piante del giardino fino ad arrivare a un grande spazio erboso semicircolare davanti a una piccola villa, c'erano un tavolo e delle sedie adagiate davanti alla porta e due persone sedute a prendere il te: una ragazza bellissima dai capelli color mogano, che portava raccolti in un semplice chignon, e dagli occhi acqua marina incorniciate da ciglia lunghe. Gli zigomi delicati e un po' bassi erano incorniciati da qualche ciuffo ribelle, le labbra piene e rosse risaltavano sulla pelle chiara, si voltò e sorrise a Noelle e hai due bambini.
Edmond fece una smorfia fissando il ragazzo che era seduto con lei e che non riuscivo a vedere. -"Quello" è ancora qui.- bisbigliò disgustato.
-Non essere scortese!- rispose con calma Noelle. Il suo era il solito tono dolce e calmo.
Il ragazzo si voltò, i capelli neri si mossero gentilmente scostandosi dal viso, un viso bianchissimo, i suoi caldi occhi nocciola incontrarono quelli di Noelle e lui sorrise in modo cortese, le labbra sottili, ma carnose, chiuse e piegate lievemente verso l'alto.
-Benvenuti.- disse con voce bassa ma squillante. -Vi unite a noi per il tè?-
-Con piacere.- rispose lei avvicinandosi al tavolo, Edmund rimase dov'era fissandolo di sottecchi con sguardo truce.
Noelle si accomodò con eleganza sulla sedia accanto al ragazzo dopo aver aiutato la piccola ad accomodarsi accanto a lei.
-Piccolo Marin, perché non ti usci a noi?- domandò il ragazzo, il suo tono cortese, ma duro, avrebbe spinto chiunque ad eseguire gli ordini.
Edmond lo fisso con freddezza e sospetto, poi con esitazione si avvicinò al tavolo, facendo il giro si mise a sedere accanto alla ragazza dai capelli mogano con un broncio evidente.
L'altro ragazzo rise divertito.
-Signor Norton le chiedo scusa per l'atteggiamento scontroso di mio fratello.- si scusò garbatamente Noelle versando una tazza di tè a sua sorella.
BLEAH! Ma dove ero finita?! Che roba era? Sembrava un dramma storico! Io volevo solo sapere perché Noelle odiava tanto i vampiri ... ma quello! Quello ... era forse il suo passato? Se era così quanti anni aveva Noelle? Quello era il mondo in cui era cresciuta? Mi appariva un mondo solo superficialmente ampio, ma assolutamente claustrofobico, così come mi era sempre apparso quando studiavo storia.
-Non ti ho forse già chiesto di chiamarmi Sasuke, mia incantevole Noelle.- chiese lui con un sorriso accattivante.
Oh mio Dio!
Noelle arrossì ... lei arrossì! Ma... ma quella era davvero Noelle? La mia Noelle? Mia sorella? Era quella? Ma stiamo scherzando?!
-Sasuke stasera ci sarai alla festa, vero?- domandò la ragazza con i capelli di Mogano.
-Ma certo Yuko, non potrei mai mancare.- assentì con un cenno del capo. -Spero che mi concederete un ballo, mia splendida e affascinante signorina.-
Rabbrividii di disgusto mentre Noelle abbassava gli occhi triste, quel tipo untuoso mi sembrava incredibilmente falso e non mi piaceva per niente.
-Con piacere.- bisbigliò sorridendo la ragazza.
Un uomo alto sulla quarantina, con i capelli biondi e bianchi fece il suo ingresso nello spiazzo. Aveva un aria autorevole e imperiosa, si avvicinò con passo elegante e fermo al tavolo.
-Buongiorno ragazze, conte Norton benvenuto.- salutò con voce cordiale e distaccata.
Il ragazzo si alzò dalla sedia e si avvicinò all'uomo per stringergli la mano. -Buon giorno a voi signore. Vi ringrazio per la cortese ospitalità e per la gentile e piacevole compagnia delle vostre figlie.-
Quindi quello ... era il padre di Noelle. Il vero padre di Noelle. Il solo e unico. L'uomo che l'aveva cresciuta. Lo fissai attentamente e incerta mi avvicinai per guardarlo ancora più da vicino: mi sembrava una persona comune. Non so, forse perché era Noelle, ma in qualche modo mi ero immaginata che suo padre fosse ... non so ... diverso .. più ... più! Semplicemente più! Qualcosa di straordinario insomma. Invece era un banale uomo sulla cinquantina dalla voce profonda.
Guardai Noelle che fissava il ragazzo alla sua destra e notai qualcosa. C'era nel suo sguardo qualcosa di dolce e di doloroso ... e poi un'altra cosa, una sorta di .. "innocenza" .. un innocenza che prima non le avevo mai visto negli occhi, un innocenza che non avevo mai conosciuto. C'aera qualcosa di unico in lei, qualcosa di speciale che non avevo mai notato, in quel momento però non riuscivo a capire con chiarezza cosa fosse.
-Per la festa di stasera, non so davvero come ringraziarvi per l'invito.- disse ancora garbatamente il ragazzo.
-Per noi sarà un piacere avervi a questo ballo.-rispose l'uomo. -Ora se volte scusare me e Noelle.-
-Padre?-domandò timidamente e interrogativamente Noelle.
-Cara, c'è una visita per te nel salone.- spiegò il padre con tono tranquillo. -Un giovanotto ... mi sfugge il nome ... Uno dei figli del mio vecchio amico Andrè. Il più giovane se non sbaglio.- disse inarcando un sopracciglio con fare complice.
Noelle fissò un attimo suo padre, poi sorrise. -Vincent.-bisbigliò e si alzò domandando frettolosamente scusa, si mise poi a correre verso la grande casa.
Mi ritrovai dietro di lei senza riuscire a vedere con chiarezza intorno a me, era come se venissi trascinata da un lazzo, come se per terra ci fosse dell'olio e qualcosa mi trascinasse facendomici scivolare. Mi ritrovai in un salone ad osservare Moelle che abbracciava un ragazzo sai capelli castani chiari di cui non vedevo il volto, ma che ricambiava l'abbraccio. Il suo braccio destro l'avvolgeva circondandole la vita, la mano sinistra era affondata nei suoi capelli, il volto nascosto nell'incavo del suo collo.
-Bentornato.- bisbigliò Noelle con tono dolce.
-Grazie. Mi sei mancata.- rispose lui con dolcezza.
-Anche tu.- disse subito.
Lui si allontanò lentamente sciogliendo l'abbraccio, in quel momento lo notai, notai una cosa a cui prima non avevo fatto caso. Una pelle chiarissima e bianca, occhi azzurri, così chiari da sembrare bianchi, come quelli degli aschi. Un vampiro. Accarezzò la guancia di Noelle con una mano.
-Sei freddo.- notò lei preoccupata.
Lui si limitò a sorriderle e a condurla per mano, con gentilezza, sul divano. Si misero a sedere l'una accanto all'altro fissandosi. Lui alzò una mano e con delicatezza iniziò ad accarezzarle tutto il volto: partì dalla fronte, scendendo poi sulle palpebre con leggerezza e arrivando alle guance, si diresse verso le labbra sfiorandole con la punta delle dita prima di avvicinarsi a baciarle una guancia.
-Non dovresti comportarti così.- bisbigliò mia sorella con voce calda e affannosa, il volto rosso. -E' sconveniente.-
-Se non posso comportarmi così con la mia fidanzata con chi altri dovrei farlo?- chiese in tono scherzoso.
Noelle arrossì ancora di più e possibile, poi Yuko fece il suo ingresso in sala e sorrise seguita dagli altri.
-Mio caro Eric, che piacere rivederti.- lo salutò andando verso di lui, gli occhi che brillavano.
Eric si alzò e le fece un elegantissimo baciamano, poi i loro occhi si incrociarono, fu solo una frazione di secondo, ma vidi come una scintilla tra loro.
-Ehy, tu! Giù le grinfie dal ragazzo di mia sorella!- dissi alla rossa tentando di afferrarla. La trapassai interamente, il mio corpo non aveva consistenza.
-Stasera spero mi farete l'onore di concedermi un ballo.- disse con voce suadente Eric.
-Con piacere.-
-Certo, sempre che Noelle non mi sfinisca prima.- aggiunse scherzoso voltandosi vero Noelle, le rivolse uno sguardo gentile. In quel momento però mi parve incredibilmente falso.
Noelle gli sorrise con la sua solita gentilezza e compostezza, poi abbassò lo sguardo. Eric si sedette e le prese la mano nella sua con gentilezza, guardandola e quando lei alzò gli occhi per incrociare i suoi le sorrise.
Strano. Un comportamento decisamente strano. Che mi fossi immaginata la scintilla che avevo visto tra quei due?
Una donna bellissima dai capelli scuri fece il suo ingresso nella sala. Aveva più o meno trent'anni, dall'aspetto sembrava fragile e delicata, ma i suoi occhi rivelavano una grande forza interiore. Entrò nella sala con eleganza.
-Signora Marin.- esclamarono insieme i ragazzi che la salutarono con un elegante baciamano.
-Scusa l'interruzione, vorrei parlare un attimo con Noelle.- disse con tono gentile e calmo.
-Si madre.- rispose Noelle alzandosi.
Uscirono insieme e vedendole camminare mi fu più che chiaro che erano parenti, il loro modo di muoversi, elegante e vagamente sinuoso, era identico, senza considerare che molti tratti del visto erano simili.
-Cara.- disse la donna richiamando l'attenzione di Noelle -Finalmente è arrivato il vestito che avevamo ordinato per il tuo ballo, devi provarlo subito.- dalla sua voce trapelava l'entusiasmo
-Oh, madre.- rispose con gioia Noelle. -Non vedo l'ora. È davvero un giorno splendido.- continuò con un sospiro felice. -Sono sicura che la festa di stasera sarà bellissima.- concluse mentre saliva le scale accanto a sua madre.
-Speriamo solo che la servitù riesca a finire prima del tramonto. Dirigerli è più stancante di quanto ricordassi.- raccontò con un sospiro. -Sarà l'età forse.-
-Ma madre, voi non siete affatto vecchia!- la corresse subito Noelle arrivando prima di lei in cima alle scale.
-Ma tu piccola mia sei alquanto impaziente vedo.- rispose lei con un sorriso amorevole raggiungendola. -Sono nella tua stanza.- la informò dirigendosi verso una porta e aprendola.
Sbirciai dentro curiosa prima di entrare: c'erano due donne dentro che stavano sistemando delle stoffe, vestite in modo molto meno elegante di chiunque avessi visto fino a quel momento. Quando Noelle e sua madre entrarono si voltarono e le salutarono con reverenza, poi porsero a Noelle un abito che perfino a me parve bello, di taffetà azzurro, con dei nastri ai bordi che lo rifinivano.
Noelle entrò in una seconda stanza per cambiarsi e io non potei evitare di seguirla, anche se contro la mia volontà. Mentre si cambiava osservai la sua stanza da letto: era grandissima, con un ampio letto a baldacchino, e lenzuola e trapunte ricamate. Sul comodino oltre a una candela era posato un libro, c'era da un parte una toletta con un portagioie e un armadio che definirei immenso era a un lato della parete.
-Madre avrei bisogno d'aiuto con il corsetto ...- chiamò Noelle un po' imbarazzata.
La donna entrò con un sospiro. -Se solo avessi avuto la pazienza di aspettare le cameriere ... - disse aiutandola a toglierlo e a indossarne un altro.
Mentre guardavo fuori dalla finestra lo splendido giardino e il mare in lontananza mi sentii come se tutto quello fosse irreale. Io ero finita attraverso un sogno in un tempo passato e stavo rivivendo il passato di Noelle per sapere perché odiava i vampiri. Non ero sicura che se avessi dato voce a quel pensiero sarei riuscita a terminarlo senza riprendere fiato.
Quella non era Noelle! Non era la Noelle che conoscevo. Lei era sempre stata educata e gentile, ma non ce la vedevo ad amoreggiare con un ragazzo. La sua esistenza mi era sempre apparsa come qualcosa di "asessuato", come se non potesse innamorarsi o avere una storia d'amore. Una cosa simile insomma. Anche perché lei non ne parlava mai dell'amore o dei ragazzi, non se ne era mai interessata. Ma questo suo non parlarne era diverso dalla freddezza di Sarah, era più indifferenza.
-Bene. Direi che è perfetto.- esclamò con gioia Noelle, facendomi girare.
La guardai per niente sorpresa: era bellissima, così tanto da sembrare un angelo ... o una sirena incantatrice. La bellezza e l'eleganza che la contraddistinguevano sempre sembravano risaltare ancora di più grazie allo splendido abito.
Aprì le porte e entrò nella l'altra stanza con passo affrettato, arrivata al centro le sarte la osservarono e fecero un breve cenno d'assenso.
-Non ci sono ritocchi da fare.- annunciarono con aria fiera.
-Devo andare a controllare i preparativi.- annunciò la madre. -Se volete seguirmi...- aggiunse rivolta alle sarte.
Uscirono tutte e tre dalla stanza mentre Noelle rientrava nella sua camera e si guardava allo specchio..
-Devo fare qualcosa hai capelli- bisbigliò sciogliendoli. Le ricaddero sulle spalle con un fruscio, lunghissimi e molto belli.
-Tienili sciolti e sarai perfetta.- dissi, certa che non mi avrebbe sentito.
Noelle prese una spazzola e inizio a spazzolarli lentamente guardandosi allo specchio, i suoi occhi azzurri si riflettevano, brillanti, nello specchio.
-Forse dovrei tirarli su.- bisbigliò tirando in alto i capelli con le mani, la spazzola ancora in mano. Li lasciò ricadere stancamente e tirò fuori da un cofanetto una collana con un ciondolo con incastonata una pietra azzurra. Si osservò un attimo, poi scosse la testa e la rimise nella scatola e tirò fuori una collana di perle.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio ...
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||•Mermaid Vampire•||♡Lorenzo Ostuni♡
FanficRioko è un adolcescente molto particolare, prima di tutto perchè non è affatto un adolescente, poi perchè ha il piccolo difetto di diventare una sirena per sconfiggere il male che si cela sotto gli abissi. ma si innamorerà di un ragazzo che va a scu...