-Signorina Azkume! Ha intenzione di starmi a sentire oppure preferisce quello che succede fuori dalla finestra?!- chiese molto seccata la mia professoressa di letteratura, la signorina DeLafur. Anche se era giovane aveva i capelli corti e castani, gli occhi verdi e l'aria severa di una vecchia istitutrice.
-Mi scusi.- dissi con voce atona. Lorenzo e Hanon erano seduti infondo all'aula e come al solito mi evitavano come se fossi un appestata. Mi sentivo davvero a terra, più per il comportamento di Lore, che per quello di Hanon, e questo mi sembrava molto strano.
Nella settimana appena trascorsa non avevo però perso tempo, avevo raccolto informazioni per tendere una trappola ai vampiri. Avevo un ottimo piano, mi ci sarebbero volute almeno due settimane per metterlo in atto ma ce l'avrei fatta, sicuramente, non avevo intenzione di arrendermi!
-Signorina Gordon, signor Ostuni, vedo che anche voi come al solito fate tutto tranne che i compiti. Per punizione, TUTTI E TRE, parteciperete allo spettacolo teatrale di quest'anno!- ordinò con un punta di sadismo nella voce, ne sono certa, la professoressa. Io la fissai come se fosse impazzita, non so che sguardo assunsero Hanon e Lorenzo , ma ho la sensazione che fosse simile al mio!
-Pro.. professoressa io... non sono... non sono...- non riuscivo a terminare la frase, tutto quello che pensavo era: "NON FATEMI SALIRE SUL PALCO!!!!!!!!!!!!!!" ho sempre odiato stare al centro dell'attenzione e più di qualunque cosa odiavo stare sopra un palco con delle persone che mi guardano, odiavo esibirmi, odiavo con tutto il cuore stare davanti a un pubblico!
-Signorina Azkume: o questo o l'insufficienza!- minacciò e io rimasi congelata.
Ci pensai un attimo, una frazione minuscola di secondo. Insufficienza! Preferisco l'insufficienza! Mille volte! Anche mille insufficienze!
-Io...- iniziai sempre più terrorizzata.
-Va bene, lo facciamo!- la voce di Lorenzo sovrastò la mia che si spense, era vicina, quando mi voltai era proprio dietro di me: avevo dimenticato quanto fosse bello e attraente.
-Le prove se non sbagli iniziavano oggi, di mattina, quindi è meglio se andiamo.- continuò Hanon che era dietro di lui, non l'avevo notata.
Li fissai un attimo sconcertata e terrorizzata, Hanon mi ignorava totalmente, ma Lore si voltò e mi guardò sorpreso e preoccupato.
-Io.. io non posso...-bisbigliai a voce bassissima, fissando il tavolo.
Lorenzo mi tirò su per un braccio e afferrò la borsa, poi mi trascinò fuori dall'aula, non riuscii a oppormi, non ci provai nemmeno. Lorenzo mi trascinò fino in fondo alla scala che portava al secondo piano, dopo l'ultimo gradino però mi lasciai cadere a terra.
-Rioko...- mi chiamò Lorenzo , preoccupato: non riuscivo a muovermi, non ce la facevo, dovevo tornare indietro!
-Devo... devo...- avevo le lacrime agli occhi e farfugliavo frasi sconnesse, ero nel panico.
Lui si inginocchiò al mio fianco, io fissavo il pavimento. -Rioko va tutto bene.- mi sussurrò nell'orecchio.
Sentii un brivido, in un attimo mi sentii vagamente meglio, abbastanza da riuscire a fissarlo -Non voglio farlo. Ti prego non farmelo fare...- lui mi fissò sorpreso.
-Tutto questo per uno spettacolo?- era incredulo, abbassai nuovamente lo sguardo. -Rioko, non è niente, non è nemmeno detto che ti assegnino un ruolo.- tentò di tranquillizzarmi dopo aver capito che ero realmente nel pieno di un attacco di panico, mi sembrava che tutto il peso del mondo mi schiacciasse. (NdA:Ragazzi gli attacchi di panico sono una cosa molto seria, anche se questo è stato messo per rendere divertente la scena. Mi raccomando, non prendete mai in giro chi ha un attacco di panico!)
-Lo giuri?- lo pregai. Mi sorrise e mi aiutò ad alzarmi, circondandomi la vita con un braccio.
-Andiamo.-sussurrò Lorenzo con tono divertito mentre mi trascinava praticamente di peso.
Hanon mi si affiancò senza dire niente e insieme ci dirigemmo in una struttura che non avevo mai notato lontano dall'edificio principale. Ci dirigemmo lì in silenzio, io ero scossa da leggeri tremiti, ma mi stavo lentamente cambiando, mi paralizzai davanti alla porta rossa dell'edificio.
Lorenzo mi strinse a se con maggiore dolcezza.
-Stai tranquilla.-bisbigliò, il suo respiro mi sfiorò l'orecchio.
Rabbrividii nuovamente, stavolta però non c'entrava l'ansia, mi sentii arrossire, e sperai solo leggermente.
Hanon aprì la porta e si voltò a guardarci: -Vi date una mossa?- domandò in tono incalzante.
Annuii ma non mi mossi, istinto di sopravvivenza immagino.
-Rioko, c'è un mucchio di lavoro da fare dietro le quinte, sono sicuro che ti permetteranno senza problemi di fare qualcosa di quel tipo. Stai tranquilla, non salirai sul palco!- mi rincuorò Lore.
Feci un respiro profondo mentre mi allontanavo dalle sue braccia e mi dirigevo con tutto il mio coraggio verso l'interno : era un teatro piccolo ma spazioso, con sedie rosse e pavimento rivestito di parcqué rosso. Il palco era in fondo alla stanza, di mogano rosso, sembrava piuttosto solido. Varie persone erano sedute sulle poltroncine davanti il palco, un insegnante insieme a uno studente stava davanti a loro, seduta ad una scrivania, a osservare le audizioni o le prove o quello che erano.
Feci qualche passo avanti, ma mi fermai appena sentii la porta chiudersi alle mie spalle e mi voltai a guardarla. Sentii Hanon ridere, era da tanto che non la sentivo ridere, era da tanto che non sentivo la sua voce.
-Sembra quasi che tu stia andando al patibolo.- mi prese in giro.
-Non è proprio una descrizione sbagliata.- assentii con un filo di voce fissando il palco con sopra una ragazza con i capelli neri che cantava.
Sentii il braccio di Lorenzo circondarmi le spalle. -Andiamo, cuore impavido!- mi prese in giro, trascinandomi però dalla professoressa MegGlaski in prima fila, seduta davanti alla cattedra. Era una donna sulla cinquantina, con i capelli ramati, corti, un vestito verde e una corporatura robusta. Ci sorrise in un modo che mi ricordò tantissimo un gatto che era appena stato destato dal suo sonno con una carezza.
-Bene, bene, bene! Cosa vedono i miei occhi! Lorenzo Ostuni! Avevamo giusto bisogno del protagonista maschile!- disse con voce compiaciuta.
Mi voltai, nella sala c'erano almeno dieci ragazze, ma solo tre ragazzi. Uno era alto e dinoccolato, magrissimo, con i capelli tagliati alla militare che scoprivano in visto spigoloso e vagamente arcigno. Un altro ragazzo era alto su per giù quanto me, anche se forse la mia valutazione era approssimativa visto che era seduto, aveva i capelli castani lunghi, che gli coprivano il viso, almeno in parte, ciò che rimaneva scoperto rivelava un problema non indifferente di acne.
Non so che cosa mettevano in scena, ma non li avrei visti molto bene come prtoagonisti.
Il terzo ragazzo invece era carino, con i capelli castani e gli occhi verdi, ci sorrise in modo amichevole e venne a porgerci il copione.
--Que... que... questo e il co, il co, il copione.- riuscì a terminare in fine.
Mi sembrava quasi una barzelletta! Mi trattenni dal ridere mentre Lore con un sorriso e senza lasciarmi -penso temesse che sarei fuggita e sinceramente non era un'idea sbagliata- lo ringraziò cortesemente.
-Immagino che voi ragazze siate qui per l'audizione. Chi vuole iniziare?- domandò con disinvoltura.
Mi voltai verso la porta: se riuscivo a liberarmi di Lorenzo forse sarei potuta fuggire durante l'esibizione di Hanon; probabilmente lui se ne accorse perchè mi strinse a se ancora più forte, sentivo la pressione della sua mano che mi stringeva e mi teneva ferma. Mi voltai a guardarlo per dirgli di lasciarmi andare ma fui imprigionata dal suo sguardo di zaffiro, metallico e limpido, mi diede un brivido che mi attraversò la schiena.
Provai ad aprire bocca per dire qualcosa, ma la verità è che trovarmi lì, davanti a lui, in quel momento, era come un miracolo, era qualcosa in cui non riuscivo a credere del tutto, non dopo tutto quel tempo. Mi riscossi pensando al modo in cui mi aveva trattato: era il momento di chiarire le cose, intendevo dopo essere fuggita da quel posto e dal rischio di fare un audizione, o di esibirmi o di salire su un palco.
Lorenzo mi sorrise, del tutto ignaro dei miei pensieri, un sorriso vagamente divertito e canzonatorio: forse non era proprio del tutto ignaro.
-Non ti permetto di scappare.- il suo sorriso sembrava quello di chi ha in mente qualcosa, uno scherso divertente e non gradito.
Lo fulminai con uno sguardo.
-Prof, Grace potrebbe occuparsi di cantare alla fine della recita, nell'ultima scena.-propose Lorenzo , ignorandomi e guardando la professoressa.
Rimasi per un attimo paralizzata dall'orrore e dalla sorpresa. -COSA?- domandai voltandomi verso di lui e costringendolo a guardarmi. Come sapeva che alla fine qualcuno cantava? E come aveva potuto farmi una cosa simile?!
-Vuoi dire la parte dell'angelo? Ma quella parte era riservata a Seline, nessuno può battere la sua voce. - commentò pensierosa.
Tirai un sospiro di sollievo.
-Potrebbe almeno sentirla cantare...- insistette lui.
-NO!- lo bloccai subito, poi mi voltai verso al professoressa sentendomi osservata. -No, non è il caso! Non importa! Davvero non importa!- non avevo mai parlato così veloce in vita mia.
-In effetti sarebbe più giusto fare un audizione.-
NO! NO! NO! NO! NO!
- Non è necessario, io... mi accontenterei anche di farle solo da sostituta.- nella mia voce c'era una nota di panico.
-Mi sembra un buon compromesso.- assentì lei. -Potresti anche aiutare con le sceneggiature.-
Dio benedica quella donna! Se non la fanno entrare in paradiso ce la faccio entrare io a costo di buttare giù la porta!
Sentii il respiro di Lorenzo accarezzarmi l'orecchio -Peccato, avrei voluto sentirti cantare.- il suo tono dolce mi fece sciogliere.
Scossi la testa pregando di tornare lucida. -Di che parla la storia?- domandai allontanandomi da Lore di solo qualche passo, speravo mi riprendesse e mi stringesse di nuovo a se, ma invee non lo fece, non lo sentii nemmeno muoversi.
-Parla di una ragazza...- iniziò la professoressa porgendomi il copione. -..Kate, una ragazza molto popolare che, un giorno, di ritorno da scuola, a causa della pioggia si ripara in una casa. Li incontra un ragazzo che le dice di essere un vampiro, lui la respinge, ma alla fine i due si innamorano e scappano insieme.-
La fissai sorpresa: quale idiota scapperebbe con un vampiro? Si rendeva conto la professoressa che sarebbe come se una lepre scappasse con un leone? E' chiaro che poi il leone la mangia.
-Che c'entra l'angelo?- domandai.
-In fondo alla storia l'angelo, fautore di quell'incontro intona una canzone per dire addio ai due innamorati.- spiegò Lorenzo , quando mi voltai vidi che si era seduto comodamente su una poltrona e mi fissava da sopra il copione aperto.
-E che canzone canta?-chiesi curiosa.
-The Power of Love.- rispose con un sorriso.
Mi guardai intorno, so che ero precipitosa e che stavo esagerando, ma volevo una spiegazione e visto che ero lì e che mi dava una scusa per fuggire. -Lorenzo puoi venire un momento con me? Ti vorrei parlare un attimo.-
Lui guardò dietro di me, sentì la professoressa sospirare, ero certa che avesse alzato gli occhi al cielo. Mi trattenni dal fare qualche commento acido e fissai Lorenzo negli occhi, se avessi continuato a lungo mi sarebbe venuto da sorridere ma pace. -Andiamo?-
-Va bene.- si alzò con agilità e eleganza.
Lo seguii in un angolo della sala in ombra, lontano da tutti, avrei preferito uscire.
-Perchè non usciamo? Sarebbe meglio... ci sarebbe meno gente intorno.- provai a convincerlo.
-Senza contare che potresti fuggire adducendo come scusa qualcosa che ti ho detto.- continuò lui da dove mi ero interrotta. Arrossi, in effetti l'idea mi aveva sfiorato, lui mi scostò una ciocca di capelli e me la mise dietro l'orecchio con disinvoltura, fui percorsa da un brivido e mi sentii incredibilmente nervosa mentre lo guardavo con un misto di disagio e incertezza.-Che volevi dirmi?- domandò con gentilezza, quasi accorgendosi che mi mancava il coraggio per porre quella domanda.
Respirai a fondo: e se poi avesse deciso di non parlarmi più di nuovo? Prefii non pensarci.
-Volevo sapere perchè...?- mi bloccai, forse in quel modo ero troppo diretta. Magari era meglio provare a "smussare" un pò la cosa. -Volevo sapere... tu e Hanon... insomma... che è successo questa settimana?-evitai accuratamente di guardarlo in faccia.
Era il massimo di smussatura che potevo raggiungere.
-Non so di che parli.- rispose.
Alzai il viso e lo guardai in faccia, palesemente scioccata, poi mi arrabbiai. <>la mia voce lasciava trapelare tutta la rabbia.
-Non ti abbiamo evitato.-
-A no? Proviamo a chiedere a qualcuno? Sono sicura che chiunque tu prenda, dopo che gli avrai detto come vi siete comportati darà ragione a me sul fatto che mi avete evitato!-
-E perchè lo chiedi solo a me?-
-Non so se ho fatto qualcosa di male a te, ma di sicuro non mi sono comportata male verso Hanon, non mi va di perdere un amica per colpa tua!- non era assolutamente vero, ma era il meglio che riuscivo a fare, come riposta forse si allontanava un pò dalla domanda, ma era uguale.
-Ah, quindi di me non ti importa niente.- la sua voce, prima priva di emozioni, ora suonava vagamente irritata.
-Non ho detto questo.- mi affrettai a smentire.
-A me sembra di si.- ribattè.
-Non sono qui per litigare! Io volevo una spiegazione.-
-Non so che dirti Rioko.-
-Prova con la verità! -
-Non ti stavamo evitando.-
-Si invece! Chiamami antiquata, ma non mi piace quando le persone a cui tengo mi ignorano! -
-Quindi tu tieni a me...- la sua voce era sinceramente sorpresa.
Oh, cavolo! -Non rivoltare la frittata! Rispondimi!- tentai di restare ferma sulla mia posizione.
Lorenzo si avvicinò a me senza toccarmi, guardandomi negli occhi per tutto il tempo, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo, così profondo.
-Quindi...- continuò alzando la mano e sfiorandomi il labbro con un dito. -Ti ha dato fastidio che non abbia parlato con te?-
Aprii le labbra senza però riuscire a proferire parola, sentii le sue dita che ne accarezzarono il contorno, ero certa di essere arrossita.
-Per te sono importante...? Dimmelo Rioko.-
Non stavo respirando, non ricordavo come si faceva a respirare. -Lore...- riuscii a bisibigliare il suo nome con voce impastata.
Mi accarezzò la testa, scostandomi i capelli dal visto, e si avvicinò come per baciarmi.
Bisbigliò -Sei così bella... come la luce dell'alba.-
A quelle parole lo allontanai con una spinta e scappai.
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||•Mermaid Vampire•||♡Lorenzo Ostuni♡
FanficRioko è un adolcescente molto particolare, prima di tutto perchè non è affatto un adolescente, poi perchè ha il piccolo difetto di diventare una sirena per sconfiggere il male che si cela sotto gli abissi. ma si innamorerà di un ragazzo che va a scu...