"Signor Justin Bieber, la dichiaro in arresto per omicidio!"
In quel momento tutto il mondo mi cadde a dosso come succede alla mio sistema nervoso che mi fa perdere il controllo del mio corpo, sentendo che pian piano cadeva indietro, non sentendo e vedendo più niente.
***
"Lucy! Amore della mamma svegliati." Sentivo la voce di mia madre roca e preoccupata che mi stava accarezzando la testa e cercava di mettere aria fra di noi con un giornale, per farmi riprendere.
"Mamma." Aprii gli occhi e guardai mia madre che mi sorride debolmente.
Mi alzai da terra piano e mi guardai intorno in cerca di Justin ma non c'era. Speravo che fosse stato un sogno ma non era così. Justin è stato arrestato veramente. Non posso stare con le mani in mano. Devo fare qualcosa anche se vengo coinvolta nel suo giro non mi interessa, devo liberarlo.
"Lucy come ti senti?" Non mi ero accorta che mi madre mi stava abbracciando e mi stava accarezzando i capelli.
"Mamma sto bene ma ora devo fare una cosa." Mi staccai dall'abbraccio e le stampai un bacio sulla guancia per lasciarla sola nell'ingresso, così io posso andare di sopra e cambiarmi. Non posso essere una ragazza normale. La mia vita non me lo permette più.
Prendo i miei pantaloni neri con la mia t-shirt nera e li indosso, liberandomi subito di quelli che indossavo prima.
Sento la porta aprirsi e mostrare mia madre che si teneva le mani sulla bocca, incredula.
"Lucy non fare la scenata di ieri, ti prego." La vedevo preoccupata e con il dolore che le invadeva il volto. Avrei potuto giurare?
"Mamma te lo giuro. Non farò nessuna scenata di ieri. Aiuterò entrambi." Finii di indossare i miei anfibi neri e indossavi la mia cinta che sapevo cosa potevano tenere. Nel caso mi sarebbe servita.
"Mamma devo andare ora. Ti voglio bene." Mia madre era stata sulla soglia della porta a guardarmi e quando stavo per andare via, mi stampa un bacio sulla guancia con un 'Attenzione' sussurrato.
Scesi di corsa le scale e mi fiondai sulla porta del conducente della mia BMV e con una brusca retromarcia, do tutto gas sull'asfalto. Durante il tragitto mi viene in mente che non so dove si possano trovare quindi chiamo uno di loro. Chad.
"Chiama Chad." Grido alla mia macchina per eseguire i miei ordini e in meno di 2 secondi sento il cellulare squillare. Dopo il 2 squillo risponde la sua voce preoccupata.
"Pronto." Si notava che era confuso e preoccupato di chi potesse essere.
"Chad sono Lucy. Dove siete?" Ero molto autoritaria e non c'era tempo per le domande. Ma senza esitare mi diede l'indirizzo.
"Siamo a Vergin Street. C'è il nostro magazzino qui." Era molto sorpreso del tono di voce che stavo usando. Forse non si sarebbe aspettato che fossi in quel modo.
"2 minuti e sono lì." Attacco la chiamata e sfioro i 170 km/h per arrivare in fretta al magazzino e sperare che loro mi avrebbero aiutato nel mio intento ma ci sarebbe dovuta essere molta calma e pazienza.
Arrivo al magazzino e, scendendo dall'auto di fretta, mi dirigo verso la porta. Quando la apro, mi ritrovo davanti tutta la gang di Justin che mi punta le pistole contro.
"Ragazzi sono Lucy. Abbassate la guardia." Gli mostro un sorriso così che possano capire che sono veramente io.
Abbassano le armi e mi sorridono anche loro, segno che mi avevano riconosciuto. Bravi ragazzi.
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LOCKED
Fanfiction//Prologo// "Sai cosa mi piace delle ragazzine come te?" Girò intorno a me come se trovasse piacere nel vedermi impaurita e in ansia. "Che sono tutta carne e niente arrosto." Prese il mio braccio e lo strinse così forte che non riuscii a mantenermi...