.Capitolo 6
Quando mi sveglio la mattina, un sorriso apparve sul mio volto rigato dalle lacrime ormai asciugatesi. Era l’ effetto Justin. Mi faceva sentire così bene che non saprei nemmeno descrivere come mi sento veramente.
Inizio a toccare con la mano verso l’altra parte del mio letto perché avevo paura che se ne fosse andato. Che avesse paura di ciò che ho detto. Dio! Questi pensieri mi stanno uccidendo.
Continuo a toccare e non trovo niente, solo il cuscino. Lo sapevo che non ci sarebbe stato. E’ fuggito da me per avergli messo-…
I miei pensieri vengono interrotti da un Justin che entra dalla porta della mia camera con un vassoio in mano. Mi aveva portato la colazione al letto. Che dolce!
“Bè visto che non ti volevo svegliare, ho pensato di portartela in camera.” Un sorriso appare sul suo viso e mi fa riscaldare il cuore. Che bel buongiorno!
“Mmm.. che bontà!” Lo pensavo davvero perché dall’aspetto sembravano appetitosi però sembravano i pancakes di mia madre per come erano decorati, ma ho preferito non dirglielo per non farlo imbarazzare.
“Em.. Lucy dovremmo parlare di quello che era successo ieri sera.” Il suo tono di voce era sicuro e questo mi stava facendo preoccupare davvero.
“Volevo parlare anche io di quello che era successo. Parla prima tu.” Feci un sorriso di incoraggiamento e mi alzai dalle coperte per poterlo osservare meglio.
“Okay. Volevo dirti che tutto quello che è successo ieri sera per me non conta niente. Cioè non devi pensare che io ti ami o che voglia stare con te. Ho detto quelle parole solo perché stavi male e avevi bisogno di affetto. Io non amo più. Il mio cuore ormai è duro come una pietra. Non ho sentimenti. In questi giorni ti ho fatto capire che forse sono infatuato di te ma non è così. Provavo pietà solo per te e perché ho preso l’impegno di proteggerti.” Disse quelle parole così velocemente e con sicurezza che mi venne un capogiro. Non potevo crederci che stavo per amarlo e poi mi dice una cosa così. Mi fa solamente schifo!
“Scusa io sarei un giocattolo? Se non volevi proteggermi perché l’hai fatto! Io non voglio la fottutissima compassione di nessuno! Pensavo di amarti ma adesso sei un lurido schifoso. Mi fai schifo!” Inizio ad urlare uscendo dal letto e iniziando a gesticolare per tutta la stanza dalla rabbia.
“Lucy ti devi calmare o ti sentirai male!” Justin mi prese dalle braccia e mi fece fermare. Ero nervosissima e arrabbiata. Non volevo toccata più da lui.
“Non mi toccare! Esci subito dalla mia stanza e dalla mia vita! Non voglio vederti più che mi proteggi! Vaffanculo!” Ricomincio ad urlare e stavolta inizio a spingerlo fuori dalla mia camera per chiudergli la porta in faccia.
Mi sentivo frustrata, arrabbiata e sentivo un dolore insopportabile che invadeva il mio petto. Fa male sentirsi dire quelle parole.
Pensavo di potermi fidare veramente di lui ma sono stata così ingenua da accorgermi che stava giocando per poi farmi soffrire.
Mentre misi le mani davanti la faccia mi accorsi che ero già in un mare di lacrime e i singhiozzi avevano preso il sopravvento.
Aveva quasi raggiunto il suo obiettivo ma almeno ha avuto la decenza di dirmelo prima che potesse succedere qualcosa.
A quel punto mi venne in mente una cosa. Lo farò infastidire così gli farò provare dolore e anche la mia vendetta. A questo stronzo gliela farò vedere io contro chi si è messa!
Mi inizio a preparare per andare a scuola e stavolta comincio ad indossare qualcosa di più coperto per coprire i lividi che compaiono sul mio corpo. Visto che il tempo è anche dalla mia parte decido di indossare una felpa con il cappuccio con un paio di jeans stretti e le mie amate converse. So di non essere molto sexy ma con i modi di fare ci so fare.
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LOCKED
Fanfiction//Prologo// "Sai cosa mi piace delle ragazzine come te?" Girò intorno a me come se trovasse piacere nel vedermi impaurita e in ansia. "Che sono tutta carne e niente arrosto." Prese il mio braccio e lo strinse così forte che non riuscii a mantenermi...