.Capitolo 19

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.Capitolo 19

“Lucy io non ti amo.” Queste parole continuano a suonarmi nella testa come se fossero un allarme continuo.

Come poteva avermi fatto questo? Ed io che stavo continuando a pensare che lui era diverso dal resto dei ragazzi che mi circondavano, compreso Jace. Erano tutti uguali e volevano solo la mia distruzione, stavolta li avrei accontentati.

Mi fermai davanti ad un ponte che era illuminato e che aveva una vista bellissima del mio quartiere, per questo lo amavo. Ero determinata nel farlo e la cosa che mi stupiva di più era che lo volevo davvero.

A questo punto cominciai a salire sul muretto che mi portava ad un’altezza paurosa e, con gli occhi appannati dalle lacrime, assaporai per l’ultima volta la brezza che avvolgeva il corpo rendendolo leggero e sentire che sarebbe cambiato tutto, per sempre. Aprii le braccia come se fossi un angelo che stava per spiccare il volo e, con gambe tremanti, mi lanciai verso avanti e cominciai a sentire tutta l’aria che ormai era parte di me. Perdonatemi per questo…

                                                                           ***

Justin POV

“Justin?” Quella voce familiare. La madre di Lucy e la moglie del mio boss. Ormai la riconoscevo da ogni parte. Dopo quello che avevo fatto a Lucy, forse voleva parlarmi di quello, del dolore che stava provando sua figlia in questi due giorni.

“Mi dica signora Cohen.” Non dovevo far sentire anche il mio dolore che mi aveva portato ad un frattura del polso a causa dei pugni dati al muro di casa senza interruzioni.

“Lucy.. Non è mai tornata a casa da quella sera che sei venuto a casa.” La sua voce era tremante e, sicuramente, starà piangendo con il cuore in gola perché sua figlia è sparita.

A quelle parole il mio cuore si fa a mille pezzetti ed un dolore ancora più acuto mi invade tanto da indebolirmi e non trovare la forza per parlare.

“Ti prego, trovala perché ho un brutto presentimento.” Comincia a piangere dall’altra parte del telefono mettendomi ansia e preoccupazione. Cazzo!

“Farò di tutto, prometto.” Chiudo la telefonata ed una lacrima esce dal mio occhio destro rendendomi un perfetto idiota, innamorato, un’altra volta, di una ragazza.

Devo assolutamente trovarla!

Comincio a scendere le scale di fretta e sento i ragazzi parlare fra di loro come se mi nascondessero qualcosa, infatti quando mi avvicino a loro spengono il televisore velocemente. C’era qualcosa che non andava.

“Cosa mi nascondete?” Prendo il telecomando dalle mani di Fredo e, accendendolo, mi ritrovo un’immagine di Lucy davanti i miei occhi. Mi incanto nella notizia che stavano trasmettendo su CNN e ad un tratto divento freddo come una pietra.

“Benvenuti su CNN dove vi trasmettiamo tutte le notizie delle ultime ore. Ci troviamo in una cittadella di San Francisco dove è appena successo un suicidio da parte di una studentessa di 16 anni di nome Lucy Cohen, figlia di Bill Cohen, il capo dei capi. E’ stato trovato il suo corpo senza vita sotto al grande ponte-“ Spengo la tv e, con così tanta forza, lancio il telecomando contro la parete distruggendolo definitivamente. Unisco le mie mani e le porto al viso strofinandomele contro e le porto ai capelli agitandoli con forza. Non ci credo! Non è vero!

Corro verso la porta di casa e quando esco la lascio aperta perché no avevo tempo e dovevo correre sul posto dove era successo il delitto per controllare la sua vera identità. Non lo avrebbe mai fatto.

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