.Capitolo 20
“Sei sicura?” La voce di Justin era dolce e rauca mentre mi accarezzava lentamente il viso. La sua mano scivolò dolcemente fino alla mia pancia facendomi venire la pelle d’oca.
“Justin.. io.. lo voglio..” Divenni rossa per l’imbarazzo ma continuai a guardarlo fisso negli occhi perché mi fidavo ciecamente di lui e non mi avrebbe fatto del male.
“Pronta?” Lo vidi scendere piano sul mio corpo e quando sentii la sua pelle nuda a contatto con la mia, tutto cambiò. La mia prima volta con la persona che amavo veramente.
Lo sentii dentro di me ma con delicatezza come se avesse paura che mi rompessi. Automaticamente inclinai la mia schiena sentendo un forte dolore sostituendosi velocemente ad un immenso piacere che mi portò a gemere.
Il mio battito aumentò sempre di più e iniziai a prenderci gusto aumentando la velocità fino a quanto….
“Luc?” Mi svegliai impregnata di sudore fra le braccia di Justin con un sorriso malizioso che circondava le mie labbra.
“Cosa è successo?” Mi alzai impaurita dal letto e ritrovai un Justin che rideva per la faccia e la reazione che stavo avendo.
“Non so, dimmelo tu!” Scoppiò di nuovo a ridere ma stavolta venne verso di me e mi cinse il bacino avvicinando le sue labbra piene vicino al mio orecchio.
Sapevo cosa aveva in mente di fare ma non ci sarebbe riuscito!
“Forse stavi facendo un sogno erotico su di me!” Apparve su di lui un’espressione disgustosamente maliziosa che mi fece allontanare dalle sue braccia quando lo guardai. Mi stava antipatico quando faceva così.
“Smettila!” Corsi verso la porta del bagno per sbattergliela davanti alla faccia così lui non sarebbe venuto con me e non ci sarebbero stato niente.
Mi tolsi tutti i vestiti sudaticci ed entrai nella vasca idromassaggio per godermi il mio bagno rilassante, automaticamente tutto ciò che era successo quella sera mi venne in mente…
***Flashback***
Mi afferra saldamente dalle cosce e mi appoggia lentamente contro il muro della mia suite d’albergo per assaporare al meglio quel momento e sentirlo veramente che era accanto a me.
“Ti amo.” Continuò a ripetere Justin, accarezzando i miei capelli lunghi e grossi che sotto il suo tocco parevano leggeri come una piuma.
Le mie mani andarono verso l’estremità della sua maglia e gliela tolsi senza che lui mi dicesse qualcosa, pensai subito di aver sbagliato, ma si smentì nel momento in cui lui fece lo stesso mostrando il mio costume e lasciando che la mia maglia cadesse sul pavimento.
Le sue mani avvolsero il mio bacino attirandomi ancora di più a sé e sentire che le sue mani si avvicinavamo ai miei seni. Cominciai a turbarmi e si notò subito perché lui interruppe il nostro il bacio guardandomi interrogativo.
“Non posso.” Scesi dalla mia posizione e mi sedetti sul letto mettendomi le mani nei capelli e cominciare a dispiacermi per ciò che avevo fatto.
“Ehi, guardami.” Venne verso il letto e mi afferrò dal mento per far si che i nostri sguardi si incrociassero. “Non preoccuparti. Non volevo fare niente contro la tua volontà perché ti amo.” Mi accarezzò la guancia e, istintivamente, bloccai la sua mano contro l’incavo del mio collo per sentire tutta l’intimità di un semplice tocco.
“Ti amo.” Gli risposi e mi alzai alla sua altezza per stampargli un cauto bacio sulla guancia prima di entrare dentro il bagno per farmi una doccia ed uscire con il mio pigiama.
“Pronta per dormire?” Justin indossava una maglia bianca e un pantalone da pigiama quadrettato nero e bianco che lo aveva preso in prestito dalla proprietaria. Mi morsi il labbro alla vista della sua perfezione davanti a me ma la sua espressione nel vedermi con una canotta bianca e un paio di pantaloncini rosa non era delle migliori. Si stava trattenendo per non saltarmi addosso e si notava.
“Certo. Andiamo.” Con un sorriso a trentadue denti andai verso il lato sinistro del letto e mi avvolsi fra le coperte, sola, ma quando la sua mano mi afferrò dal braccio, mi avvicinò a sé mettendo il braccio attorno alle mie spalle facendomi sentire protetta. Mi rannicchiai e appoggiai la testa sul suo petto per addormentarmi contro il suo petto, con il ‘canto’ del suo battito.
***Fine Fashback***
Un sorriso apparve al solo pensiero del suo tatto contro la mia pelle che per una volta nella mia vita non faceva male. Era bello provare una sensazione diversa.
Uscii dalla vasca più che rilassata e cominciai a vestirmi velocemente perché dovevamo partire fra poche ore ma stavolta tornavo a casa con lui, con la causa della mia partenza e del mio quasi suicidio.
Mi pettinai i capelli bagnati e li asciugai portandoli alla loro vera natura, cioè mossi, raccolsi tutto ciò che c’era di mio nel bagno ed uscii per ritrovare Justin che mi avrebbe aspettato ma le mie aspettative furono deluse quando al posto suo vidi Ryan che mi aspettava con un sorriso sulle labbra.
Merda!
Justin POV
Ma perché le donne ci mettono così tanto in bagno? Saranno passate due ore come minimo e dobbiamo ritornare a San Francisco il prima possibile prima che la famiglia Cohen cominci a fare qualche cazzata.
Indosso i vestiti che avevo il giorno prima anche se per me non sono molto comodi. Una lampadina si illumina e mi viene in mente che avevo dei vestiti di ricambio in macchina in caso sarei dovuto restare qualche giorno in più qui. Vado verso la macchina e quando la apro ritrovo il mio ‘branco’ che dormiva, chi con le bocche aperte, chi russava e chi parlava nel sonno. Wow, me la sono scelta proprio bene! Apro la portiera dalla parte del guidatore dove c’era Fredo e con forza premo sul clacson facendoli saltare in aria. Non riuscivo più a fermarmi dalle risate perché era troppo divertente. Sembravano dei vampiri che bestemmiavano e mi mandavano a quel paese. Erano ridotti proprio male!
“Svegliaaaaa!” Chiusi la porta e tutti ritornarono alle loro posizioni per cercare di prendere di nuovo sonno ma invano; nessuno ci sarebbe riuscito.
Presi il mio borsone dal bagagliaio ed entrai di nuovo nell’albergo sentendo delle voci, passo passo, dalla suite di Lucy. Mi affrettai cominciando a correre e la collera prese il sopravvento quando vidi lo sfigato e il traditore di Ryan che scuoteva Lucy. Lo girai e gli tirai un pugno alla guancia facendolo cadere a terra per la sorpresa e per la forza con cui gli tirai un gancio destro.
“Butler, non toccarla o io…” Fui interrotto da un paio di mani che mi bloccarono e che mi fecero girare verso qualcosa o direi qualcuno. Lei.
“Ti farò rimpiangere di aver attaccato mio figlio.” La signora Butler. La più grande mafiosa di tutta la zona, ovviamente dopo il signor Cohen. Avevo fatto alcuni affari insieme ma lei aveva mandato tutto a puttane ed io e Butler da amici per la pelle siamo passati da nemici per la pelle.
“Cosa vorresti fare eh?” Un sorriso sghembo apparve come se quello che diceva erano tutte parole e niente fatti, in effetti lei era fatta così.
“Oh vedrai.” La sua malignità era tutto ciò che faceva paura alla gente che le stava attorno ma io penso che il potere le dia alla testa e che non lo sappia usare.
“Non ho paura di te.” Mi libero dagli uomini con due gomitate che mirano ai loro testicoli per distrarli. La Butler era sorpresa e perplessa, non si sarebbe mai aspettata una mossa del genere.
Prendo Lucy e cominciamo a correre verso l’uscita dell’albergo con i ragazzi che ci aspettavano a motore acceso per scappare senza commettere altri guai. Apro la portiera di dietro e afferro Lucy facendola salire frettolosamente in macchina, non avevamo tempo cazzo!
Fredo mette a tutto gas e sfrecciamo sull’asfalto senza rispettare tutte le regole. Tra meno di un minuto avremmo i suoi uomini alle calcagne e non è una cosa bella quando ti sparano da dietro.
“Cazzo, Justin!” Esclama infuriato Chad. “Che cazzo vuole la Butler!” L’ira prese il sopravvento tanto da gettare un pugno contro il cruscotto per sfogarsi.
“Cazzo! Muoviti Fredo!” Ora si che avevo paura. In macchina avevo Lucy e non me lo sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa a causa mia.
“Sono io o sentite anche voi un ticchettio fastidioso?” La prima volta che Lucy parlava e stranamente non era terrorizzata ma era concentrata.
“Fanculo!”
“Una bomba!”
“Justin!”
…10…
“Cazzo dobbiamo saltare!”
…9…
“Dove!”
…8…
“Prendi una strada sicura!”
…7…
“Lucy, non piangere.”
…6…
“Ci siamo quasi!”
…5…
“Dobbiamo saltare subito!”
…4…
“Tieniti a me.”
…3…
“Ti amo.”
…2…
“Ti amo.”
…1….
“SALTATE!”
…0…SPAZIO AUTORE
Buona serata a tutte! :)
Scusatemi per il ritardo anomalo, come sempre, ma sto avendo troppi impegni scolasticamente e non sono riuscita nemmeno un minuto ad accendere il pc perchè stavo sempre sui libri. Scusatemi :(Cosa dire di questo capitolo...
All'inizio parte molto hot ma alla fine.. SBAM! Ho rovinato i vostri sogni :D
Scusate ma un pò di suspance fa bene. ;DCI VEDIAMO PRESTO
BaciBUONA LETTURA & RECENSITE
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LOCKED
Fanfiction//Prologo// "Sai cosa mi piace delle ragazzine come te?" Girò intorno a me come se trovasse piacere nel vedermi impaurita e in ansia. "Che sono tutta carne e niente arrosto." Prese il mio braccio e lo strinse così forte che non riuscii a mantenermi...