3 NUOVA AMICIZIA

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Se ne stava seduto su un albero, riflettendo a come poteva distrarsi. Quel boschetto era proprio carino, le immense sequoie offrivano un riparo sicuro dalla pioggia e le querce permettevano di sedersi in uno dei loro rami. Guardò l'ora, erano appena le sette di mattina, così decise di dare un'occhiata alla sua nuova mappa. ~certo che per essere un paesino così piccolo ne ha di luoghi strani~ in effetti perfino il porto aveva delle costruzioni molto singolari, che William scambiò per i vari depositi di merci. L'intreccio reticolato di viette e stradine era molto complesso, guardando la piantina era un miracolo che fosse riuscito a trovare la strada per il bosco. A dire il vero, il bosco, si chiamava "Clark's forest" di chi era quel nome proprio non ne aveva idea, sicuramente doveva appartenere ad un un certo Clark. I suoi occhi si distrassero dal foglietto non appena sentì un fruscio tra i rami, che provenivano tutti da uno stesso albero. Lo guardò di sbieco, cercando di capire che animale era nascosto lì. William adorava gli animali, bastava che non fossero belve feroci, ma non aveva mai avuto la possibilità di averne uno. Quello però non era un animale, davanti a lui vide degli splendidi occhi azzurri.
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~Finalmente, questi alberi stancano più di una maratona~
La ragazza, non appena riuscì ad arrampicarsi, incrociò di nuovo quello sguardo. Sorrise appena vedendo la sua faccia che era un misto di emozioni e felicità. Così lo salutò e lui ricambiò il saluto.
"Ci incontriamo spesso ultimamente..." Disse la ragazza.
"Già, sarà destino."
"Tu perché ti trovi qui?"
"Cercavo di riposarmi."
"Hai ragione, questo posto è l'ideale, soprattutto se hai compagnia."
"Veramente ho cercato di fare amicizia con qualcuno e l'unica che ho trovato sei tu."
"In effetti qui conosco solo altre tre persone, torneranno la settimana prossima, quindi se ti fa piacere possiamo diventare amici."
"Affare fatto" sorrise il ragazzo.
"Non ci siamo ancora detti i nostri nomi, io mi chiamo Rose."
"Puoi chiamarmi Will."

Il ragazzo continuava ad osservarla; i capelli rossi le scendevano sulla schiena arricciandosi leggermente, la carnagione era leggermente abbronzata, indossava una T-shirt blu e dei pantaloni in jeans.
Il sorriso era in sintonia con quel luogo: perfetto.
Parlarono a lungo, si scambiarono i numeri di telefono e si diedero appuntamento alla sera, stesso posto, alle otto.

Mortal intention (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora