I ragazzi erano già pronti, in marcia verso Clark's forest.
Rose si era un po' sciolta notando che Will non prestava minimamente attenzione a Katie, che continuava a fare di tutto per attirare l'attenzione del ragazzo.
La strada non era così lunga ma decisero comunque di seguire la mappa di Will per evitare di perdersi in quel labirinto di viette.
"Allora come è andata la vacanza ragazzi?" Disse Will rivolto ai tre amici.
"Benissimo ci siamo divertiti molto e la spiaggia era fantastica. Certo, ci saremmo divertiti di più se solo ci fosse stata anche Rose" e Brian scoccò uno sguardo di comprensione alla rossa.
"Lo so ma ve l'ho detto, i miei sono sempre via per lavoro e non mi permettono di viaggiare da sola e poi avrei dovuto lasciare solo John."
"Lo sappiamo ma la prossima volta verrai anche tu, ci penserò io a convincere i tuoi" Se c'era una cosa che aveva capito Will era che non bisognava mettere in dubbio la determinazione di Jessika.
Tutto proseguiva per il meglio quando Katie si intromise: "Io sono figlia unica, i miei mi portano dove voglio perciò ho deciso di far visita al mio Will"
A quel punto Rose non ci vide più dalla rabbia e le sue guance diventarono più rosse dei suoi capelli. Will era in completo imbarazzo e un silenzio calò tra il gruppo di amici.
~fortuna che siamo quasi arrivati~ pensò William.
Dopo cinque minuti si aprì loro davanti un enorme arco che sorreggeva l'insegna Clark's forest.
I ragazzi si guardarono intorno e Jessika parlò: "Penso che avremo delle difficoltà ad attraversare" la stradina infatti è intervallata da fogliame e terriccio, scoscesa da radici e strapiombi alla loro sinistra andando a formare una vallata d'alberi. Proseguirono così in fila indiana con Rose che teneva il passo.
Ci vollero dieci minuti se non di più per arrivare al centro, ma almeno l'obbiettivo era stato raggiunto.
La descrizione della ragazza non faceva una piega e tutti osservarono le scritte tra le mattonelle. Notarono che erano in disordine perciò tentarono di combaciare i pezzi: sembravano proprio geroglifici.
"Bene Will, ora tocca a te."
Tutti si misero dietro a Sofia e attesero, impazienti di vedere quello che sarebbe accaduto.
William estrasse il pendolo e lo aprì, fece combaciare il dorso della chiave e fece un bel respiro prima di chiudere l'orologio. Un fremito e la luce sostituì le lancette e irradiò la stanza di colore. Will spostò il fascio di luce verso il primo mattone e fece così lentamente con tutti. Infine tolse la chiave e guardò i suoi compagni.
"Non doveva succedere qualcosa?!" sbottò Katie con la sua vocetta che dava sui nervi.
"Infatti qualcosa è successo, guardate!" Sofia notò subito che al posto delle ore e delle lancette, erano apparse delle lettere.
Rose lesse per tutti:
"Siete dunque arrivati alla soluzione e mi devo congratulare per il coraggio che avete avuto. Tra le vostre mani avete l'arma per eliminare una volta per tutte Clark"
Il tutto si dissolse magicamente ma riapparvero delle nuove frasi.
"Per distruggere definitivamente un fantasma, però, c'è bisogno, oltre alla luce solare, anche di un sacrificio, un sacrificio umano. Colui o colei che utilizzerà quest'arma contro uno spettro sarà costretto a porre fine alla sua esistenza. La luce avrà bisogno dell'energia vitale di una persona per poter distruggere un corpo senza vita."
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Mortal intention (Wattys2016)
Mystery / ThrillerWilliam è un diciassettenne che si è trasferito per le vacanze in un paesetto californiano. Tutto cambia quando scopre che di fronte a casa sua una villetta abbandonata custodisce un segreto. Durante queste avventure potrà trovare il vero amore?