8 UN PASSO VERSO LA FINE

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Will era sconvolto, mai si sarebbe aspettato che tutta questa storia potesse essere vera, come in pochi istanti la tua vita può cambiare.
"Tutto questo è pazzesco, l'abbiamo vista e sa della nostra esistenza." Disse Rose.
"No, sa solo della mia esistenza ed è per questo che nella casa ci andrò da solo."
"Se vogliamo risolvere questo problema ti servirà il mio aiuto"
"Rose non voglio che anche tu sia in pericolo"
"È il mio villaggio, il mio paese, la mia gente; mi sento in dovere di aiutarla"
"E va bene, allora entriamo..."
Si incamminarono verso l'edificio, lo temevano entrambi ma dovevano scordarsi di quello che avevano appena vissuto e trovare un filo logico al tutto. Certo, come se fosse semplice, mai si sarebbero scordati un'esperienza come quella.
Una recinzione in legno separava l'ingresso dal parco. Entrarono con passo incerto nello strato erboso antistante. Il prato dava l'impressione che fosse stato bruciato, piccole parti di terreno erano carbonizzate e l'erba era molto rada. Da fuori sembrava che la casa fosse ricoperta da arbusti, mentre ora che la si guardava meglio si poteva notare solo l'edera che cresceva su di essa. I due esitarono non appena si trovarono di fronte all'uscio. La porta era interamente bianca e il pomello era addirittura splendente. Will raccolse tutto il coraggio che aveva ed entrò, seguito dal cigolio della porta. Si ritrovò di fronte un ampio spazio che lasciava intravedere una scala in fondo. Sia a destra che a sinistra due grandi salotti alla cui sommità del muro erano presenti due lampadari arricchiti da gemme preziose. Si poteva notare la raffinatezza dovunque, mista ad uno stile antiquato. Non mancavano certo le ragnatele, i segni del legno rovinato, il pavimento ricco di polvere. Questi dettagli però non potevano sovrastare l'imponenza del luogo.
Rose rimase esterrefatta ma si diede da fare e cercò di guardare all'interno delle vetrine dei mobili, Will invece cercava semplici dettagli ed indizi nei luoghi più riposti. Entrambi trovarono ben poco, le solite fotografie non contenevano alcune scritte importanti. Proseguirono verso destra, un salotto che fungeva da libreria, con molte serie di poltrone per leggere, donava alla stanza un senso di pace. Varcarono la soglia di una porta al di là della "biblioteca" e vi trovarono un piccolo ripostiglio.
Era completamente a soqquadro, ogni cosa era fuori posto. Una scorta di bottiglie di vino che non erano mai state servite a tavola, panni da lavare, una scopa gettata là e, finalmente, un'insegna. Clark's forest era questo che c'era scritto. Rose la prese e vide una data incisa sul retro  20-03-1916
"Esattamente cento anni fa"
Will guardò di fronte a sé e vide uno specchio in frantumi, che rendeva ancora più terribile il volto che avevano alle loro spalle. Si voltarono di scatto, un ghigno, un semplice ghigno malefico di una donna che dovrebbe essere morta già da tempo.

Mortal intention (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora