Un brusio confuso ronzava nella testa di Rose, suo fratello la stava chiamando, le ci volle un po' per mettere a fuoco.
"Rose, Rose!! È arrivato Will, smettila di fare la pigrona e alzati!"
Il pomeriggio era volato e la ragazza si era totalmente dimenticata della cena. Corse giù, aprì la porta e salutò il suo amico con una nota d'imbarazzo; era tutta spettinata e non si era nemmeno guardata allo specchio.
Poi suo fratello si intromise dicendo: "Vieni, ti preparo un posto per mangiare, Rose ha dormito fino ad ora!"
"Ehm si ecco diciamo che entrambi abbiamo passato una giornata intensa" e scoccò un'occhiata a Will del tipo non-parlare-mio-fratello-non-sa-niente. "Ed ora non abbiamo una cena perciò dovrò andare a comprare qualcosa, si può sapere perché non mi hai svegliata??"
"Perché non c'era bisogno che ti svegliassi, c'è già da mangiare; mamma ci ha lasciato un buon pesce fresco."
"E poi dove credi di andare di sera?" Fu la prima cosa che disse William da quando era entrato in quella casa.
Rose arrossì, si era scordata perfino che si stava facendo sera ma non voleva sembrare un'incosciente agli occhi del ragazzo che l'aveva baciata quella mattina.
Prese così il pesce e si mise a cucinarlo, senza ascoltare i discorsi di Will e suo fratello. La sua mente vagava altrove, si sentiva strana, era come avere le farfalle nello stomaco, ma con una sensazione di vuoto e, per qualche ragione, sentiva che la causa non era Will. ~sarà lo stress della giornata~ pensò.
"Eccovi serviti!"
Aveva appena sfornato un branzino delizioso con tanto di contorno ed ottenne da entrambi dei meritati complimenti. "Scusate, torno subito. Vado a darmi una sistemata."
Non appena entrò in camera sentì le sue forze venire a meno e si adagiò sul letto, bevve un sorso d'acqua e si rimise in sesto. Questo non le era mai capitato, ma decise di far finta di niente.
Scese le scale in fretta e i ragazzi avevano quasi divorato il pesce, Will rimasi a bocca aperta quando la vide. I lunghi boccoli le ricadevano lungo la schiena e quel velo di trucco faceva risaltare i lineamenti degli occhi. Si sedette e prese parte alla discussione, finché non sentì suo fratello cantare una canzoncina piuttosto inquietante e da lei ignota.
"John ma che cos'era?"
"Mi stavo annoiando così mi sono messo a cantare."
"Non ho mai sentito quella canzone!"
"Ma se l'hai cantata tu!"
"È quando mai mi sono messa a cantare una canzone così?!"
"Oggi, stavo venendo in camera tua, poi però ho visto che dormivi e quindi mi sono messo vicino a te per farti compagnia e ho iniziato a giocare."
"Grazie mille John, ma la canzone dove l'hai sentita?"
"Te l'ho detto, sei stata tu, stavi sognando e hai cantato proprio una bella canzoncina, per tante volte."
Così dicendo intonò il ritornello, delicato ed inquietante; ma il peggio arrivò quando il bambino nominò una casa abbandonata.
Fu a quel punto che gli occhi dei due ragazzi si incrociarono, odiavano doverlo ammettere ma in quello sguardo c'era un velo di terrore da loro ben conosciuto.
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Mortal intention (Wattys2016)
Mystery / ThrillerWilliam è un diciassettenne che si è trasferito per le vacanze in un paesetto californiano. Tutto cambia quando scopre che di fronte a casa sua una villetta abbandonata custodisce un segreto. Durante queste avventure potrà trovare il vero amore?