10 LUCE

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Il ragazzo rimase solo, in un'atmosfera tipica da film horror. Tutto era diventato più buio, cupo e quel piccolo barlume di speranza che aveva era scomparso. Il cuore premeva contro il petto come se volesse uscire, provocando dei battiti cardiaci talmente rapidi che avrebbero fatto invidia alla velocità della luce. Rapendo Rose era come se avesse rapito una parte di se stesso, non doveva morire a causa sua, doveva esserci lui al suo posto. La rabbia scorreva tra le sue vene e aveva voglia di scatenarsi, ma la paura  prevaleva e lo teneva inchiodato a quel pavimento. Quella stupida paura, non doveva avere la meglio, lui era più forte. Strinse i pugni e urlò il nome di Rose più e più volte correndo nell'atrio, ma non si faceva vedere. Percorse la lunga scalinata temendo quello che si sarebbe presentato ai suoi occhi, ma sentì delle voci, una voce, dal basso, che lo chiamava. Era Rose. Corse a più non posso e la trovò giù dalle scale. La vecchia però gli si parò davanti. Non aveva scampo. "La luce Will, la luce!" Esclamò Rose a voce strozzata. Will ci arrivò dopo un po', andò nel pianerottolo delle scale che era illuminato da un piccolo lucernario. Rose si era salvata grazie alla luce. Infatti non appena il fantasma si posizionò sotto il raggio di sole emise un urlo di dolore e si nascose immediatamente nelle tenebre. La luce evidentemente bruciava i fantasmi e i ragazzi ne approfittarono. Rose stava per aprire la porta ma era chiusa a chiave. Will ebbe un'illuminazione; aprì lo zaino ed estrasse la chiave trovata pochi giorni prima. La girò nella serratura ed entrambi sperarono che scattasse. Ed ecco che la porta si aprì e i due fuggirono a più non posso per il parco.
Quella corsa li stava  riossigenando, era come una doccia fredda dopo una giornata nel deserto. La casa non veniva aperta da un bel pezzo e i ragazzi, oltre a sentirsi in trappola, erano stati lì dentro sentendosi oppressi dalla mancanza d'aria.
Attraversarono la foresta e Will notò che la scritta di Karol era svanita. In un minuto si ritrovarono fuori, un prato verde ben trattato era lì, di fronte a loro, più in là le abitazioni. Il sole era alto, doveva essere mezzogiorno. Rose finì a terra e Will la seguì, erano entrambi stremati.
Will la guardò e vide due occhi profondi, più brillanti del mare. Non resistette, si avvicinò a lei e sentì il suo dolce profumo invadergli le narici fino a confonderlo. Si avvicinò alle sue labbra e d'un tratto fu come se tutto ciò che accadde quel giorno fosse svanito in quel momento. Le preoccupazioni e la paura si lasciarono andare in quel dolce bacio scambiato in una bellissima giornata d'estate.

Mortal intention (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora