21 FINE~ PARTE 1

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Will si incamminava ormai da un pezzo verso la casa, tant'è che piccoli brividi gli percorrevano lungo la schiena, se per la paura o per il freddo non lo sapeva. Un passo dopo l'altro, uno... due... tre... E con essi andavano a tempo anche i battiti del suo cuore, anche il suo respiro. Il suo corpo era una macchina che funzionava alla perfezione, presto però si sarebbe spenta.
Scostò un ramo davanti a sé, e finalmente trovò la casa in tutta la sua imponenza. Era candida anche alla luce della luna, i balconi azzurri intatti, il pomello della porta talmente lucido che pareva volesse chiamarlo. Ma lui non aveva intenzione di entrarci, passò davanti all'ingresso e si diresse verso destra. Nel lato orientale della casa c'era un grande spiazzo di terriccio, si fermò lì. Dovevano essere le undici di sera, un venticello estivo gli scompigliava i capelli scuri, e in cielo non c'era traccia di nuvole, la luna illuminava perfettamente il tutto.
"Vieni fuo..." Si bloccò. L'intenzione era quella di urlare, ma ne uscì un verso strozzato che udì a stento il ragazzo. Si schiarì la voce, non pensava fosse così difficile.
Poi udì un fruscio di rami alle sue spalle. Una chioma di capelli rossi fece capolino, seguita dagli altri quattro.
Katie si fiondò su Will in un abbraccio: "Che cosa hai intenzione di fare?!"
Il ragazzo sospirò.
"È inutile, Will, ti ho tenuto d'occhio." Rose gli lanciò un'occhiataccia, poi lo abbracciò anche lei.
"Promettimi che non lo farai, abbiamo portato un sacco di torce, dovrebbero bastare per ricreare la luce dell'orologio, quindi ti prego, Will, proviamoci almeno."
"Ci serve un sacrificio umano."
"Be' non permetterò che sia tu quell'umano."
"Andiamo, Rose, qualunque cosa accada ti amo e ti amerò sempre."
Una folata di vento spezzò il silenziò, le foglie presero a girare in circolo e davanti a loro apparve Clark.
"Brutto posto per il campeggio notturno, vi va di tenermi compagnia dentro?" Tutti sussultarono ma Brian si fece coraggio e accese per primo la torcia, seguito a ruota dagli altri. Will rimase stordito per un istante, poi li imitò con la torcia che aveva in tasca, dopotutto, tentare non nuoce. Le puntarono contemporaneamente contro il fantasma, questo gli provocò una reazione pari a quella di una bruciatura. Si rintanò così in casa e i ragazzi lo persero di vista. Poi Jessika cacciò un urlo, era caduta a pancia in giù e veniva trascinata all'indietro da una forza invisibile. Il fascio di luce colpì il fantasma che tornò a mimetizzarsi nell'ombra.
Tutti erano spaventati a morte, ora, Will non poteva vedere i suoi amici morire davanti ai suoi occhi. Prese l'orologio, lo aprì, introdusse la chiave. Lo stava facendo senza pensare, come se alle sue mani non servisse il cervello per muoversi. Prima di richiudere il tutto, Rose si voltò verso il suo ragazzo: "Cosa stai facendo?!"
"Sto salvando questa città."

Mortal intention (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora