20 DICHIARAZIONE D'AMORE

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Will ne ebbe abbastanza, chiuse istintivamente l'orologio e lo ripose in tasca, non poté fare a meno di guardare Rose.
Gli occhi azzurri della ragazza gli ricordavano tanto il mare che si infrangeva sugli scogli, una distesa d'acqua che non importava quanto fosse immensa, era la sua misteriosità a renderla speciale.  William era certo che sarebbe potuto morire così, solo guardandola.
"Ti amo."
Quasi sussultò a quelle parole, pensava di averle pronunciate lui ma si sbagliava. Anche Rose lo stava fissando e molto probabilmente avevano pensato le stesse cose. Ma Rose non era innamorata di lui, o forse sì?
Era stata proprio lei a pronunciare quelle parole o era soltanto un brutto scherzo della sua immaginazione?
Tornò alla realtà e si accorse che una marea di lentiggini si stavano avvicinando alla sua faccia. Una scossa lo pervase non appena sentì le labbra della ragazza appoggiate sulle sue, tutto divenne ancora più irreale ma stavolta non stava sognando, Rose lo amava. Si dimenticarono di quello che li circondava, di tutto ciò che era accaduto e di tutto quello che dovranno affrontare.
Poi si guardarono negli occhi e Will disse:
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Lei lo guardò con un mezzo sorriso: "Si."
Un boato di applausi scoppiò intorno a loro e i due si staccarono subito imbarazzati, si erano scordati degli altri. Tutti si congratularono ma Katie fissò entrambi e disse amara: "Forse qualcuno si è dimenticato che uno di noi dovrà morire..."
"Ci dev'essere un altro modo" La voce di Rose era strozzata e gli occhi le divennero lucidi.
"Sono certo che lo troveremo, sta tranquilla." Cercò di sembrare incoraggiante, ma la sua espressione non era altrettanto convinta.

Will era in camera sua, la stava riguardando. Ripensava a poche settimane fa, quando ancora non capiva perché il lato opposto della stanza era deserto e pulito. Più lontani si stava da quella casa, meglio era. Il ragazzo lo capì a sue spese. Capiva anche che se si fosse sacrificato per quella gente, nessuno, in futuro, avrebbe più dovuto soffrire. Vivere nel terrore pensando che uno spettro possa venirti a prendere e ucciderti nel peggiore dei modi, ogni notte, era terribile. Doveva salvare quella gente, a costo della vita.
Il tramonto colorò il cielo, mille sfumature ambrate presero il posto di quelle azzurre, il blu che contrastava il fuoco del Sole si convertì in viola, che questa volta contrastava il grigio della Luna.
Will ormai sapeva che di altri indizi non c'era più bisogno, ora doveva farsi coraggio.
Mise l'orologio, la chiave e una torcia nella tasca dei jeans, pronto per partire.  
Il destino di quella gente dipendeva da lui e se avesse fallito sarebbe morto invano.

Mortal intention (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora