2.

834 36 4
                                    

Il caldo afoso di Sassuolo non le dava tregua.

Maggio a Ravenna era meraviglioso, ma nell'entroterra l'afa diventava un incubo. Nonostante tutto adorava Sassuolo; le persone in quella piccola città erano meravigliose e con un cuore grande. Ma Anna rimaneva dell'idea che in tutta Italia le persone avessero un cuore grande. Avevano solo modi diversi di dimostrarlo.

Controllò l'ora. Era in perfetto orario, come sempre. Giulia, però, non si vedeva da nessuna parte. Le due ragazze si erano conosciute all'Università di Ravenna, al corso di beni culturali. Entrambe appassionate di storia e di arte, erano diventate amiche nel giro di qualche mese dall'inizio delle lezioni. Ma se Anna riusciva a tenere il ritmo delle lezioni, per Giulia non era così semplice. E dopo aver visto che i risultati tardavano ad arrivare, la giovane decise di ritirarsi e tornare a casa per seguire qualche corso online e nel frattempo lavorare e risparmiare denaro per il viaggio in Indonesia che sognava da una vita.

Non si persero di vista, anzi. La distanza non fece altro che rafforzare la loro unione: si vedevano non appena una delle due aveva un momento libero. Trascorrevano i weekend insieme, una volta a Sassuolo e una volta a Ravenna. Vivevano entrambe da sole: i genitori di Giulia le avevano permesso di stare in un appartamento di loro proprietà, mentre Anna aveva lavorato un bel po' prima di iscriversi all'università, preferendo non condividere i suoi spazi con nessun altro. Ora la sua unica preoccupazione era la tesi. E il ritardo della sua amica. Giulia era sempre stata puntuale agli appuntamenti. Il traffico della stazione dei treni si faceva sempre più intenso, man mano che le persone staccavano dal lavoro per tornare a casa. Rassegnata, ormai, alla lunga attesa, Anna si sedette su una panchina appena fuori dall'ingresso. Tirò fuori il suo libro preferito, e vi si immerse: la tragica e triste storia di Catherine e Heathcliff la prendeva sempre al cuore, facendole dimenticare tutto e tutti.

Ad un tratto un rumore assordante di clacson la distolse dalla sua lettura. Una vecchia Seicento bianca si stava avvicinando a velocità folle, suonando il clacson in continuazione. Inchiodò proprio di fronte alla panchina dov'era seduta Anna.

Lei sorrise sorniona.

"Finalmente! Pensavo ti fossi dimenticata di me!"

Giulia le aprì lo sportello facendole cenno di raggiungerla all'interno della vettura sgangherata.

"Macchè dimenticata," spiegò la sua migliore amica. "Ho incontrato degli amici in centro e ci siamo fermati a chiacchierare...ho perso la cognizione del tempo. Giusto per la cronaca, usciremo con loro stasera. Te li devo assolutamente far conoscere, sono dei pazzi scatenati."

Giulia ripartì a tutta velocità, dirigendosi verso il centro della città e scivolando nel traffico con tutta l'eleganza concessa dalla macchinina.

"Allora, quali novità hai per me?" chiese Giulia, mentre inchiodava davanti a un semaforo rosso.

"Nessuna degna di nota...e in fin dei conti ci siamo viste la scorsa settimana. Me ne sono stata rintanata in appartamento a studiare."

"Che topo che sei. Dai che ci divertiremo...ho fatto un bel programmino per questi giorni che passerai qui!"

"Qualcosa di diverso rispetto alle solite serate in discoteca o al bar con qualche ragazzo di tua conoscenza?"

"Decisamente diverso! Beh...stasera uscita tranquilla...soliti pub. Domani, visto che sei una fanatica di calcio anche se non sai fare due palleggi di fila, saremo allo stadio. Sono riuscita a procurarmi due biglietti in tribuna. Il dopo partita è tutto da decidere."

"Cioè? Perché è tutto da decidere?"

"Vedrai topo curioso che non sei altro..vedrai..."

Anna si stava innervosendo. Non le piacevano le sorprese e pianificare le sue giornate era indispensabile. Con Giulia però non si poteva mai sapere.

Decise di non pensarci e di concentrarsi sulla sua amica.

"E tu invece? Che novità hai? Dai messaggi sembravi super eccitata per qualcosa o qualcuno. Sputa il rospo!"

"Beh..in effetti sì...c'è qualcuno che mi interessa...e sembra che la cosa sia reciproca. Ma sai come sono; ci voglio andare piano."

"Mancano i dettagli, Giulia!"

"Ok, fanatica! Si chiama Emanuele, è siciliano, ma lavora qui a Sassuolo...lo conoscerai stasera..."

"Adesso capisco veramente perché hai ritardato!"



Anna si sistemò nella camera degli ospiti. Svuotò la valigia e sistemò tutto negli armadi. Poi si diresse verso la cucina per aiutare Giulia a preparare la cena. Dato che si resero conto che nessuna delle due aveva voglia di cucinare, ordinarono una pizza che mangiarono comodamente sul divano, continuando a parlare e a spettegolare.

"Hai presente la Facci?"

"Quella che non mi dava tregua e che si credeva la reginetta del mondo?"

"Esattamente lei! Dalle voci che girano sembra che si faccia Ricci, il professore di architettura."

"Ahahahah!! Non ci posso credere!!! Povero Ricci...non se la meritava proprio!"

Finirono di cenare e si prepararono per uscire.

"Dove dobbiamo incontrare questi tuoi amici e il tuo Romeo?"

"Tu non ti preoccupare e fidati."

Non è mai semplice/ Simone ZazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora