"Mi chiedo se tutti i calciatori abbiano la tua stessa resistenza."
Appoggiata al petto nudo di Simone, Anna rivelò il pensiero che la assillava ormai da ore. Lui rise, accarezzandole i capelli e dandole un leggero bacio sulla fronte.
"Non ti serve saperlo."
"Ma adesso sono curiosa," si lamentò la ragazza. "Forse se chiedo a Giulia di Emanuele...a proposito..pensi che li dovremmo avvisare?"
"Avvisare di cosa?"
"Non lo so...del fatto che stiamo bene...insomma ci hanno chiamato una marea di volte e..."
Simone interruppe le sue fisime baciandola con passione; un bacio al quale lei si lascio andare volentieri e che le annebbiò i pensieri. Approfondendo il bacio, Simone si portò sopra di lei, intrecciando le loro mani.
"Sinceramente spero per Emanuele che non abbiano molto tempo da perdere a chiamarci," disse lui, interrompendo il bacio e mordendole piano la punta del naso.
Anna ridacchiò.
"Non dirmi che sei già pronto per il quarto round..."
"Non dirmi che ti dispiacerebbe..."
Anna chiuse la telefonata, con una sensazione di sollievo che le allargava il cuore. Non si sapeva spiegare perché si sentisse così.
Sentiva che porre un freno a quella relazione malsana era la cosa giusta, ma quando gli parlava o anche solo posava gli occhi su di lui, tutto diventava più complicato.
Inspirò profondamente, sedendosi alla scrivania, davanti al computer. Scrivere le faceva bene: le faceva perdere la cognizione del tempo ed era un toccasana in quei momenti di stress profondo. Decise di approfittare e di andare avanti con la tesi: il trattato sul degrado dei beni culturali in Italia che stava scrivendo aveva bisogno di tutta la sua concentrazione.
Lo scritto risultava in alcune parti polemico e troppo critico, ma in fondo Anna pensava che più presentava sé stessa attraverso la sua scrittura meglio era. Non avrebbe dovuto fingere di osannare un'opera o un artista per ingraziarsi la commissione se i professori si fossero abituati subito al suo modo di essere. E il suo tutor aveva approvato in pieno questa scelta.
"Sentono sempre le solite cose Anna. È un bene che ogni tanto qualcuno metta un po' di pepe nella propria tesi senza avere paura di offendere le idee di qualcuno," le aveva detto.
Già, paura. Se solo fosse stata più sicura di sé anche con Simone e gli avesse rivelato i suoi veri sentimenti, forse adesso non continuerebbe a procrastinare la sua decisione. Forse starebbe definitivamente insieme a lui, passando a Torino i suoi fine settimana e le giornate libere. Oppure, cosa più probabile, si sarebbero semplicemente persi di vista: lui spaventato dall'impegno di una relazione e lei spaventata dall'ignoto, dal non sapere che cosa affrontare.
"Basta pensare a Simone! Almeno per dieci minuti toglitelo dalla testa!" disse ad alta voce.
Ma in quelle condizioni avrebbe probabilmente finito per inserire nella tesi il nome di Simone al posto Michelangelo. Decise di mettere da parte anche la tesi; l'avrebbe ripresa in mano più tardi, quando avrebbe avuto la mente più lucida.
Lesse le molte mail che aveva nella casella di posta elettronica: sua madre, il suo tutor, sua madre, pubblicità varie, sua madre, Giulia.
Giulia? Strano che la avesse mandato una mail; di solito non aveva vergogna ad usare whattsapp anche per le conversazioni chilometriche.
Aprì subito la mail della sua amica, trattenendo il respiro dalla curiosità.
Era la prima pagina di un magazine online, che parlava della famosa cena tra Simone Zaza e Chiara Biasi. "Galeotto fu Morata" era il titolo dell'articolo.
Pessimo. Anche perché a provare la loro tesi, questi cosiddetti giornalisti non avevano uno straccio di foto. Erano solo notizie sentite e risentite prese dai social.
Non perse tempo a rispondere per scritto a Giulia e la chiamò.
"Ciao....hai visto?"
"L'ho sentito anche per tv. Tranquilla..me l'aveva già detto lui..."
"E...?"
"E niente Giulia...non siamo insieme. Può fare quello che vuole. E io sono ugualmente libera."
"Anna...non dire cazzate...tu sei persa per quel ragazzo...mi chiedo solo come tu riesca a sopportare il fatto che si veda con altre...se Emanuele facesse così io..."
"Tu e Emanuele avete la fortuna di vivere nella stessa città, Giulietta mia."
"Ho capito Anna...ma proprio la Biasi?"
"Cosa ti posso dire amica...? De gustibus..ti lascio che sto cercando di concentrarmi sulla tesi. Ci sentiamo domani."
"Ok, topa...e Anna? Non farti mettere i piedi in testa dalla Biasi...tu vali mille volte quel manico di scopa..."
A differenza delle sue parole, Anna non potè fare a meno di deprimersi. Di nuovo. Certo...Chiara Biasi sarà pure stata un manico di scopa...ma era pur sempre Chiara Biasi. L'unica consolazione era che la blogger non riusciva a stare ferma un secondo ed era sempre in giro per il mondo mentre per Simone già fare un viaggio di un'ora in aereo era tanto.
Guardò il calendario. Venerdì...e chi ce la faceva ad aspettare fino a lunedì? Aveva bisogno di vederlo, guardarlo negli occhi, toccarlo...
Due giorni Anna...solo due giorni...
Si alzò dalla scrivania. Aveva i nervi a fior di pelle. Vaffanculo Zaza!
Guardò l'orologio: 21.50. Doveva schiarirsi le idee. Si infilò le scarpe da ginnastica, prese le giacca e uscì dall'appartamento, in cerca di una distrazione. In qualunque forma essa fosse arrivata le sarebbe andata bene.
Ciao!!! Nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Fatemi sapere che ne pensate...
Besos
P.S.: Finalmente Simone con la barba!!!!
STAI LEGGENDO
Non è mai semplice/ Simone Zaza
Romantik"Perchè vuoi rendere le cose più complicate di quello che già sono?" le chiese Simone, fissandola dritto negli occhi. "Perchè è più semplice di quello che sembra..e quello che sta complicando tutto sei tu."