Siamo in viaggio da più di due ore e Federico non mi vuole dire dove siamo andando. ‹Quanto manca?› domando
‹Stessa risposta di due minuti fa, non manco molto› dice
‹Mi dici dove stiamo andando?› ritento
‹Se è una sorpresa, è una sorpresa›
Sbuffo, ‹anche questa è la stessa risposta di due minuti fa› dico
Si gira per guardarmi, ›guarda la strada Rossi› dico.
Accendo la radio per passare il tempo ma non c'è nessuna canzone che mi attira, così decido di collegare il mio cellulare alla radio e anche se la maggior parte sono loro canzoni.
‹Speriamo che si risolva con Ben perchè mi dispiace che per colpa mia dovete rovinare un'amicizia e un duo musicale›
‹Perché insisti nel dire che questo possa rovinare la nostra carriera›
‹Perché è così poi sono io che mi becco gli insulti delle fan› dico
Lo vedo ridere, ‹non è così grave› dice
‹Non conosci noi fan› dico
‹Noi fan? Perché ti consideri ancora nostra fan?›
‹Si› rispondo ovvia, ‹che cosa dovrei essere altrimenti?›
‹Tipo la mia fidanzata› dice parcheggiando in autogrill
‹Non ricordo che tu me la abbia proposto› dico
‹Ah no? Bene lo faccio adesso› dice e scende dalla macchina per venirmi ad aprire, poi si inginocchia davanti a tutti gli occhi discreti dei passanti. ‹Silvia Dorato vuoi essere la mia fidanzata?›
Non ci penso neanche un secondo e gli dico subito di sì.
‹Tu sei completamente pazzo› dico salendo in macchina successivamente la proposta
‹Si, pazzo di te› dice.Riprendiamo il nostro viaggio e più tardi vedo l'insegna con scritto Modena. Penso che andavamo a trovare la sua famiglia però Federico non si ferma e prosegue dritto.
‹Manca ancora tanto?› domando quando lo vedo uscire dall'autostrada prendendo una stradina. E più tardi si ferma davanti a una villa a schiera su piani.
‹Dove siamo?› chiedo mentre scendo dalla macchina e mi guardo intorno.
La zona è stupenda ed è immersa nel verde della Pianura Padana.
‹Cervia, ci venivo spesso con la mia famiglia da piccolo e adesso voglio condividerlo con te›
Sorrido. Sono contenta che voglia condividere con me questo posto così fantastico.
‹Sei la seconda ragazza che porto qua da solo› dice
Rimango delusa
‹La prima è mia cugina, la quale ha esattamente dieci anni› dice, ‹smettila di essere gelosa›
‹Deve avere molta pazienza per sopportati› dico prendendo la mia borsa.
La casa è bellissima sia fuori che dentro. È a due piani, e al primo inferiore ha il salone molto spazioso annesso al giardino del resto che si più raggiungere tramite una porta-finestra di vetro, e una cucina anch'essa molto spaziosa.
Il piano superiore ci sono varie stanze da letto. Sia letto matrimoniale che letti singoli.‹Questa era la mia stanza› dice mostrandomi una stanzetta minuscola. ‹Però credo che dormiremo nella stanza dei miei, il letto è più grande per due persone›
‹Anche detto letto matrimoniale› dico prendendolo in giro
‹Facciamo troppo la spiritosa oggi› dice
‹Mi piace punzecchiarti› dico e lascio le valigie nella stanza.
A nessuno dei due andava di metterci a cucinare, cosi ci prepariamo due panini e li andiamo a pranzare sulla serranda. La quale vista dava il mar Adriatico. Penso di essermi innamorata di questo.
‹Ti piace?› domanda
‹Lo adoro, grazie› dico
Dopo aver pranzato, Federico mi prende per mano e mi conduce fuori casa, ‹ma dove andiamo?› domando
‹In un posto› dice.
Sembrava un bambino al quale avevano dato un giocattolino nuovo e mi piace vederlo così.
Percorriamo una salita lunga e faticosa e alla fine la lunga fatica viene ripagata da una vista a mozza fiato. ‹Dio, è poco più che stupendo› esclamo
‹Tu sei stupenda› dico circondandomi la vita da dietro mentre mi lasciava tanti piccoli baci sul collo e mi giro verso di lui
‹Bellissima sorpresa, grazie Federico›
‹Mi fai impazzire quando mi chiami per il nome intero› dice
‹Per così poco?›
‹Ti amo› dice e mi bacia.Per il resto del pomeriggio continuiamo a passeggiare per le strade mano nella mano, fermandoci ogni tanto per concederci un po' di riposo e qualche momento di coccole. Non mi sarei mai stancata delle sue labbra.
‹Che ore saranno?› domando
‹Le sei forse› dice‹Quando sto con te il tempo sembra non passare mai› dico
‹Lo stesso vale per me› dice. e lo bacio di nuovo.
Mangiavo le sue labbra con il desidero di voler di più, mi morde dolcemente il labbro inferiore e gemo sulle labbra. Posso desiderarlo così tanto?
‹Federico, io voglio fare l'amore con te› confesso dolcemente
‹Anch'io lo desiderio da morire, ma facciamo le cose con calma› dice.
Armeggio con la cintura dei miei jeans ma lui mi ferma. ‹Non diamo spettacolo› mi sussurra guardando una folla di gente venire dalla nostra parte, sorrido innocente.
Mi prende per mano e incominciamo a scendere.
Arrivati davanti casa. ‹Necessito di una doccia› gli comunico
‹Il bagno è al piano di sopra, vicino alla nostra stanza, intanto io faccio una chiamata› dice.
Annuisco.
Prendo le mie cose per la doccia e vado in bagno. Anche questo è immenso. La doccia è enorme, possono entrarci tre persone in contemporaneamente. In poche parole, la famiglia Rossi adora l'eccesso.
Quando termino in camera vedo Federico sdraiato sul letto e non me lo aspettavo.
‹Ehm potresti uscire› dico stringendo più forte l'asciugamano
‹Ti vergogni di me?› dice
‹No ma non vorrei un pochino di privacy› dico
‹Senza saresti meglio› dice
‹Federico Rossi sei un pervertito!› esclamo
Sorride.
‹Hai le mestruazioni?› domanda a bruciapelo
Ma cosa?
‹Come hai fatto a capirlo?›
‹Nello zaino sembri che hai una vendita di quei cosi›
‹Si chiamano assorbenti›
‹Che ne so io, non ne faccio uso›
Vado a vestirmi indossando dei semplici jeans e un maglione rosso.
‹Pronta?›
‹Pronta per cosa?› domando
‹Andiamo a cena fuori›
‹Potevi dirmelo subito no? Non ho portato niente di elegante› dico
‹Sei perfetta anche così› dice
‹Questo non è niente in confronto a come mi vesto il sabato sera›
‹Cosa?›
Inizio a ridere. ‹Che non lo sai? Sono l'anima della festa, tutti mi vogliono›
‹Cosa?› dice e inizia a farmi il solletico, ‹l'anima della festa eh?›
Non tollero il solletico e appena me lo fanno, io inizio a ridere e fare mosse strano. ‹Smettila per favore› dice con le lacrime agli occhi e all'improvviso si ferma e ci guardiamo negli occhi e Federico toglie questa distanza con un lungo bacio.
‹Credo che sarà meglio che chiamo il locale per dire che non veniamo›
‹Sono d'accordo› dico sorridendo e ci baciamo ancora finché non suona il campanello.
STAI LEGGENDO
Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!
FanfictionAvere un idolo è la più bella cosa che può accadere nella vita di un adolescente. Andare a uno dei suoi concerti, incontralo di persona e magari parlagli. Silvia questo lo sa molto bene, ma non si sarebbe mai aspettata che, dopo il concerto più imp...