Capitolo 39

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Non mi sono ripresa dalla notizia di mia madre sia incinta. Sto facendo colazione quando bussano alla porta, ‹è qua quella testarda di mia sorella?› è la voce di mio fratello
‹Si è in cucina› sento dire da Fede. Traditore.
Giovanni entra in cucina, ‹la smetti di fare la bambina, mamma sta male che tu non le parli›
Alzo le spalle, ‹poteva pensarci bene di fare un altro figlio›
‹Allora non ritorni mai più a casa?› dice
‹Forse› dico e vado a lavarmi ma lo sento parlare con Federico.
‹Le parlo io, è testarda ma io so come farle cambiare idea› dice
‹Speriamo› dice e poi sento la porta sbattere, così esco dal bagno.
‹Litighi anche con tuo fratello› dice
‹Non sarebbe la prima volta› dico
‹Devi parlare con tua madre› dice
Sbuffo, ‹oh non iniziare anche tu con questa storia, siamo venuti qua per festeggiare il capodanno e...›
‹Non festeggeremo nessun capodanno se tu non parli con tua madre›
‹Mi stai minacciando di lasciarmi?›
‹Lo hai detto te questo› e se ne va.
Non posso permettere che per questa storia finisca la mia storia con Fede, così mi armeggio di coraggio e vado a parlare con mia madre. Busso alla porta di casa e mi viene ad aprire il fidanzato. ‹Mia madre?› domando
‹Dal medico ma dovrebbe arrivare, la vuoi aspettare?›
‹Passo domani› dico e ritorno a casa dei ragazzi. E sul divano vedo Federico mangiare, gli vado vicino. ‹Non era in casa› dico, ‹sei veramente arrabbiato con me?› domando
‹Non sono arrabbiato, per lo più deluso Silvia, ti comporti come una bambina a volte›
Alzo le spalle. ‹Scusa› dico
Si alza dal divano e fa per uscire. Ma dove va a quest'ora?
‹Silvia che succede?› domanda Benjamin
Alzo le spalle. ‹Federico è arrabbiato con me per la storia di mia madre ed è uscito senza dirmi dove› dico. ‹Ha un'altra?›
‹Fede un'altra? Ma se non riesce stare senza di te neanche un minuto› dice, ‹stasera noi quattro usciamo, vuoi venire?›
È inutile che aspetto Federico così accetto, ‹anche se farò il terzo scomodo ma non mi va di stare a casa›
‹Ti divertirei invece›
Ne dubito.

Stasera non mi vesto particolarmente elegante. Indosso un paio di leggings con una felpa e sono pronta. Le altre invece sembrano uscite da una rivista di super modelle
Andiamo in discoteca e mentre i miei amici si scatenano in pista, io sono seduta al bancone- ‹Desidera?› domanda
‹Il mio ragazzo› dico
‹Non è venuto?›
Nego con la testa. ‹Una birra comunque› dico.
Il barista mi porta una Peroni e inizio a bere osservando la pista. Ovviamente pieno di coppiette. Finisco la prima e successivamente ordino la seconda.
A metà della seconda e all'inizio della terza mi sento la testa vuota e mi alzo per raggiungere i miei amici ma non mi reggo in piedi, ‹attenta› dice una voce che non riesco a individuare di chi fosse. Magari è Federico che ha deciso di raggiungerci.
‹Non ti muovere, mi fai girare la testa› dico
‹Io sono fermo› dice
‹Sto per svenire›
‹Adesso?›
‹Si› dico e tutto intorno a me si fa nero.

La mattina di Capodanno mi sveglio con un mal di testa, e sono sul divano di casa di Federico, cerco di alzarmi ma ho un giramento. ‹Stai bene?›
Mi volto sperando di vedere Fede invece è solo mio fratello. ‹Ah sei tu› dico alzandomi per andare in cucina
‹Ah non ti preoccupare nel ringraziarmi, che cosa aveva intenzione di fare ieri sera?›
‹Non ti interessa› dico. Anche se non mi ricordo nulla.
Ho detto che non devo bere perché dopo la mattina successiva non mi ricordo nulla.
‹Dopo pranzo vai a parlare con mamma› dice
Pranzo? Merda quanto ho dormito? ‹Notizie di Federico?›
‹Non sono il suo segretario, però sembra che sia uscito› dice
‹Ha detto dov'è andava?› dico. Anche se forse posso solo immaginare la risposta.
‹No› dice.
Fede ritorna a casa verso le due mentre sto guardando un film, ‹dove eri?› dico
‹Mi controlli?›
‹Chiedere dove eri adesso significa controllarti? Sai che c'è non mi interessa sapere dove eri, e spero che lei ti possa fare felice più di me› dico e faccio per uscire
‹Lei?› domanda
‹Non fare finta di capire Federico› dico ed esco diretta a casa mia per parlare con mia madre. Busso e mi viene aprire proprio lei, ‹possiamo parlare?› domando
‹Certo› dice facendomi entrare nel portone.
Ci accomodiamo in soggiorno, ‹scusa mamma se me ne sono andata via l'altra volta, solo che mi hai colto un po' alla sprovvista e...›
‹Non ti preoccupare›
‹Mamma è inutile che io ti dica che non sono felice che aspetti un figlio da un altro›
‹Ti capisco, io lo amo, lui ha cambiato la mia vita e voglio iniziare a vivere e così sono rimasta incinta› dice, ‹tu e Giovanni rimarrete sempre i miei capolavori migliori, e vi amerò per sempre›
Senza dire niente la abbraccio. ‹Perdonami mamma se sono così egoista›
‹ti voglio bene lo stesso, anche se sei così testarda...come tuo padre› dice.
Sorrido.
‹Come va da lui?› domanda
‹Bene› dico, ‹e divorzia di nuovo›
‹Lo so, mi ha chiamato qualche giorno fa› dice
‹Non ti fa nessuno effetto...›
‹Ormai appartiene al passato› dice.
Sono felice che parte della mia famiglia si sta riunendo.
Adesso vorrei solo chiarire con Federico.


Durante il Cenone, Federico non mi parla ma a volte lo becco a fissarmi. Ma non voglio essere io a fare il passo. Così faccio finta che non esiste e parlo con le ragazze godendomi la serata.
Verso mezzanotte meno quarto Fede sparisce così da un momento all'altro. ‹Ha un'altra e stupida io che oggi gli ho anche dato il permesso di frequentarsi›
Mi immaginavo un Capodanno diverso. Io e Federico che ci scambiavamo gli auguri invece niente.
‹Cinque quattro tre due uno...Auguri› urlano
Scendiamo giù a guardare i fuochi d'artificio e sono così presa che non mi accorgo che i ragazzi se ne sono andati e più tardi sento arrivare Fede. Si avvicina senza parlare a pochi passi da me e mi consegna un pacchetto. E io timidamente lo prendo, lo apro e vedo una cover del telefono. ‹Girala›
La giro e vedo la foto di noi due a Spoleto sopra la foto c'è una dedica
"Non posso stare SENZA TE, e non basterebbe una LETTERA per scriverti quello  che sento per te. Ti amo, Federico".
Sento la lacrime agli occhi. ‹E' bellissimo grazie› dico
‹Per questo che andavi e venivi senza dire niente, e io che pensavo...› dico. Voglio sotterrarmi per quello che ho pensato.

‹Non ci potrà mai essere nessun'altra, ti amo troppo per lasciarti› dice
‹Ti ti amo troppo› dico.
‹Buon anno amore mio› dice

‹Buon anno anche a te› dico.

Sorride stringendomi a sé e guardiamo i fuochi d'artificio mentre ci raggiungono gli altri. Ora si che è un Capodanno perfetto.

Ma il giorno dopo partono per gli instore in giro per l'Italia e a me già manca.


N/A
Avere la cover dei propri idoli è una cosa fantastica ma averla con Fede per lo più mentre si baciano con la dedica fatta da lui è ancora più pazzesco.
*sognaresipuò*

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora