Capitolo 6

4.5K 231 4
                                    

‹Stasera si va in discoteca› annuncia trionfante la mia amica il sabato sera
‹Verranno anche i ragazzi?› domando
‹Si› dice lei.
Potrò così dare dal filo da torcere a Federico. Mi ha trattato malissimo tutta la settimana.
‹Ma a quale andiamo?› domando
‹Ne hanno aperto una vicino casa, dicono che sia fantastica come il proprietario› dice facendomi l'occhiolino
‹Non so che cosa vuoi dirmi› dico mentre entra mio fratello come suo solito senza bussare, ‹quando impari a bussare?› domando
‹Sono il maggiore quindi posso›
‹Scusa di merda, che volevi dirmi?›
‹C'è un pazzo fuori al balcone che ti cerca, e stavo per chiamare la polizia›
‹Pazzo? Sarà Ben› dico andando nel mio balcone e infatti è proprio lui che si stava sbracciando dal suo balcone. A me fa ridere. ‹Ciao› gli urlo
‹A che ora questa sera?› urla
‹Non potete fare come le persone normali, scendere e parlare giù› dice borbotta mio fratello
Lo ignoro e rispondo alla domanda di Ben, ‹alle 21 giù?› propongo
‹A dopo›
Sorrido ed entro, ‹esci anche stasera?› mi domanda mio fratello
Annuisco.
‹Ci becchiamo in giro perché anch'io esco con gli amici miei›
Merda se esce anche mio fratello non posso ubriacarmi perché io stasera avevo intenzione di farlo.
Durante la cena Martina la vedo nervosa vicino a mio fratello, e uguale anche a lui. Non li capisco: perché si comportano in quel modo? Si conoscono da quattro anni!
Non vorrei sembrare paranoia ma questi due a me non convincono molto. È
‹Silvia ha chiamato tuo padre e ha detto che il prossimo weekend devi andare da lui› dice.
Oh no.
I miei hanno divorziato per colpa di mio padre il quale ha tradito mia madre con un'altra donna e si è trasferita con essa in Abruzzo, dimenticandosi di noi.
Passare poi un weekend con mio padre significa fingere di sopportare la sua fidanzata e la sua famiglia
‹Obbligatorio?›
‹Lo sai che è sempre obbligatorio› dico.
Dicevano che compiuti diciotto anni eri libera di fare quello che volevi. Ma dove? Se sono ancora costretta ad andare a trovare mio padre. Non si fai mai sentire, neanche ai miei compleanni né feste raccomandate e quando si ricorda mi obbliga ad andare da lui i week-end.
‹Poi ne parliamo meglio domani› dice lei.
Sbuffo e vado a vestirmi: indosso una gonna a jeans, un top nero e come scarpe avevo optato i tacchi ma sono una frana così decido gli stivaletti. L'eyeliner e mascara. Sono pronta.
Vediamo che cosa dirà Federico. Non è che mi interessa il suo parere, o forse si.
Scendiamo che sono le 21 e due minuti, ‹sto bene?› domando prima di uscire dal portone
‹Sei uno schianto Silvia› dice Martina aprendo la porta e raggiungiamo i ragazzi, ‹scusate il ritardo›
‹Be le donne sono sempre in ritardo› dice Ben
‹Andiamo› dice Martina facendo il capofila mentre io cammino vicino a Ben
‹Sei bellissima› mi sussurra
‹Grazie› dico.
Anche lui non è male. Lo sapete come è Benjamin. Adora tutto ciò che è nero, e infatti la sua felpa è nera come anche i jeans sono neri strappati.
Federico invece indossa la felpa azzurra e i jeans chiari anch'essi strappati.
La nuova discoteca è fantastica e anche il proprietario è un figo. Avrà venti due anni massimo peccato però che sia gay. Non glielo ho chiesto ma era facilmente intuibile dai suoi atteggiamenti e poi perché non smetteva di guardare Federico. Il quale ovviamente non gli dava corda, quello aveva già avvistato due o tre tipe da scoparsi stanotte e anche Martina è sparita in mezzo alla folla.
Siamo rimasti solo io e Benjamin.
‹Allora che ti va di fare?› domanda
‹Io ho voglia di bere qualcosa› dico avviandomi al bancone e nel tragitto mi perdo Benjamin, che è stato preso da una ragazza, sorrido e raggiungo il bancone, ‹che ti porto bellezza?›
‹Una serie di vodka alla ciliegia› dico, mi guarda preoccupato, ‹voglio ubriacarmi stasera› dico con un sorriso e lui mi porta la mia ordinazione.
Inizio con il primo guardando gli altri a ballare e mi soffermo su Federico che ci stava dando dentro con una ragazza. Mi dà fastidio e anche molto perché lui non è tipo da ragazze del genere, meriterebbe qualcuna più intelligente. Non dico che devo essere io per carità, mi odia ma non quella tipa che gli sta sopra mezza nuda, che non capisco se indossa qualcosa oppure no.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora