‹Mi raccomando Silvia chiamami quando arrivi› dice mia madre alla stazione
Ogni weekend la stessa cantilena alla stazione.
‹Mamma sto andando da mio padre non è mica la prima volta che ci vado› dico
Arriva il treno, ‹mi raccomando› ripete
‹Si si› dico e salgo sul treno per non sentirla.
Cerco un posto per sedermi e una volta seduta ascolto la musica e mi persi nei pensieri.
Penso ai quei due baci che ho dato sia a Fede che a Ben, e penso chiunque fan vorrebbe stare al mio posto però io mi sento tanto confusa.
Mi arriva un messaggio
"Hai letto il loro post? Buon viaggio Marty ❤"
Proprio buon viaggio mi serve. E quale post sta parlando?
Vado su Facebook e la prima notizia che leggo è proprio di loro due
"Fan abruzzesi, siete pronti per un firmacopie ad Avezzano?
Ci vediamo domenica alle 16 al centro commerciale.
Non mancante"
Non ci posso credere.
Lo chiamo. ‹Tu sei pazzo Benjamin› dico senza fargli dire pronto e lo sento ridere di sotto fondo.
‹Piaciuta la sorpresa?› domanda
‹Piaciuta? L'ho adorata, grazie Ben sei il migliore› dice. Almeno mi ha rallegrato il week-end.
‹Ci vediamo prima in albergo?›
‹Certo› dico
‹Ti mando un messaggio con il nome dell'albergo› dico
‹Okay›
Mi chiedo come la abbia presa Federico, ma poi mi dico che non vorrei saperlo perché mi rovinerei la giornata.
‹Fede non sa niente› dice
‹Non sa del firmacopie?› domando
‹Quello lo sa ovviamente ma non sa che l'ho fatto perch ci sei tu›
‹Allora sarà una bella sorpresa per lui› dico
‹Speriamo› dice
‹Adesso ti saluto, devo trovare il treno per Avezzano› dice
‹Non vedo l'ora di vederti› dice
‹A più tardi› e chiudo la chiamata.Arrivo ad Avezzano verso le 13 e trovo mio padre aspettarmi alla stazione, nonostante lo avessi pregato di non venire ma come sempre mi ascolta.
‹Ciao tesoro› dice e vuole abbracciarmi ma io mi sposto
‹Non esageriamo adesso› dico, mi arriva un messaggio da Benji con il nome dell'albergo.
Arrivo a casa di mio padre e subito la sua nuova moglie mi accoglie con simpatia, ma il fatto che lei non mi è mai stata simpatica quindi sta solo sprecando tempo inutilmente. ‹Hai fame?› mi chiede.
Forse mi piace solo perché è una cuoca eccezionale e io adoro praticamente mangiare quindi sa che è praticamente l'unico modo dove prendermi, annuisco, ‹prima vado posare la valigia› dico
‹Primo piano, prima stanza a sinistra› dice.
Mi informa anche del piano come se in questa casa ci siano così tanti piani.
‹Grazie› e mi dirigo verso le scale, posso notare che è ancora la vecchia stanza dell'altra volta. L'ho riconosciuta perché l'ultima volta che sono venuta avevo lasciato appeso ovviamente un poster di Benji e Fede, ma vi parlo di mesi fa. Mi lavo le mani e vado a tavola dove mi accorgo che c'è mia nonna paterna, l'unica che adoro anche se è sorda.
‹Silvietta ci sei anche tu cara, come va?›
‹Bene nonna› dico sedendomi vicino a lei
‹Il fidanzatino?› domanda
Proprio la domanda più difficile. ‹Niente fidanzatino nonna› dico
‹Meglio, gli uomini fanno solo soffrire e pensano solo a stessi e al loro ego› interviene la mia matrigna.
Non tutti sono così.
Nel pomeriggio volevo andare all'albergo dei ragazzi, ma fuori diluviava e io essendo pigra non mi andava di uscire, quindi scrivo a Benji che non sarei venuta.
Ci rimane male ma comprende.
Così passo il pomeriggio a guardare un film sul computer. Quel tipo di film romantici e strappalacrime, e anche molto demenziali.Il giorno dopo mi alzo e vedo un messaggio di Ben.
"Buon giorno, per stamattina chiedi di me alla sicurezza e potrai entrare nel backstage"
Gli rispondo. "Okay, sempre che mi faccino entrare"
Poi scendo a fare colazione, ‹che fai stamattina?›
‹Vado al centro commerciale› dico
‹Dicono che ci sia un evento stamani› dice
‹Ho letto› dico prendendo il latte e biscotti.
Esco di casa verso le dieci e mi dirigo verso il commerciale a piedi. Infondo è una bella zona. Ville a schiera ai lati e mi sa tanto America.
Arrivata non impiego molto tempo a trovare l'evento e vado dietro dalla sicurezza. Ma prima che potessi aprire bocca vedo comparire Benjamin, anche perché sono diventata quasi sorda. ‹La ragazza è con me› dice Ben facendomi passare e la guardia mi guarda poi sposta la transenna per farmi entrare.
Arriviamo da Fede, ‹che cosa ci fa questa qua?› dice
Sempre gentile come suo solito. ‹Ma buongiorno anche a te› dico
‹Il padre abita qua ed lei è venuta qua questo weekend› spiega Benjamin
Non capisco perché gli debba dare tutte queste informazioni.
‹Ora capisco la tua urgenza di fare il firmacopie oggi› dice
Sorrido, ‹vi dà fastidio se studio italiano?› chiedo
‹No› dice e io tiro fuori il libro iniziando a studiare.
Pensavate che fosse facile vero? No, ovviamente, perché Fede ha deciso di mettersi a cantare vicino a me. Per carità è bello sentirlo cantare ma se lo fa apposta è insopportabile. Non è che lo spazio manca, è lui che deve innervosirmi. Adesso ci penso io.‹Benji mi potresti dare un bicchiere d'acqua› dico facendogli l'occhiolino e lui e me lo passa. Faccio finta di bere e più tardi metto il bicchiere sopra la sua testa, ‹non ti azzardare Silvia› dice Fede senza alzare lo sguardo dal foglio davanti a lui, ma non lo ascolto e glielo rovescio sui capelli, ‹ops scusa› dico
‹Io non ti sopporto› dice
‹Neanch'io ti sopporto›
‹Ricordati che la mia pazienza ha un limite e tu la stai esaurendo completamente› dice
‹La mia è bella che esaurita per causa tua› dico, ‹che canzone cantate?› mi rivolgo a Ben
‹Non so affari che ti riguardano› dice Fede
‹Infatti l'ho chiesto a te› dico
‹New York› dico
‹Oddio bellissima› dico, ‹amore vieni con me scappiamo a New York se stiamo insieme di paura non ne avrò...›
‹Wow, che voce meravigliosa , penso che potresti non so fare un duetto con Fede›
‹Scordatelo› dice lui.
L'evento inizia e io vado in un punto distante, vicino Sephora, e mi godo l'evento. Quando mi squilla il cellulare, ‹mamma›
‹A che ora prendi il treno?›
‹Alle sette credo› dico.
Dipende a che ore finisce l'evento.
‹Ma dove sei? Cos'è questa musica? Queste urla? Non starai di nuovo da Benji e Fede?›
‹Ma ti pare mamma, c'è una festa in piazza› le mento
‹A più tardi› dice.
Chiudo la chiamata e ritorno a guardare il palco. Il mio sguardo cade su Federico e noto con fastidio che con le altre ragazze è più sorridente e disponibile. Cosa che con me non è mai stato.
‹Vuoi prendere assieme a noi?› domanda Ben a fine serata
Annuisco. ‹Però devo passare a casa per prendere le valigie›
‹Ti può accompagnare Fede mentre io devo tornare in albergo a fare la mia valigia-
‹E Fede?›
‹Penso che la abbia già fatta› dice.
‹Allora ci vediamo direttamente alla stazione, e se per caso dovessi arrivare prima te non è che potresti prendermi il biglietto per Roma› dico tirando fuori dieci euro
‹Certo, ma pago io› dice
Lo guardo male.
‹Che saranno mai dieci euro per me› dice lasciandomi un bacetto sulla guancia. Un piccolo brivido lunga la schiena.Dopo aver ringraziato la sicurezza io e Fede andiamo verso casa mia, in silenzio, ‹tutto bene?› domando
‹Si› dice.
La nostra conversazione finisce qua.
‹Manca ancora tanto?› domanda
‹Arrivati› dico aprendo il cancelletto di casa e poi vado a citofonare.
‹Suoni a casa tua? Ragionevole›
‹Ho dimenticato le chiavi a casa, a te non capita mai?› domando
La porta si apre, ‹evita di dire qualcosa papà, sono solo venuta a prendere le mie cose›
‹Ci vediamo il prossimo weekend?›
‹Vediamo, sai ho una vita ad Aprilia› e salgo in camera mia seguita da Fede.
‹Pensavo che fossi solo con me acida, invece se così di tuo› dice
‹Non sai le cose, quindi non intrometterti› dico iniziando a fare la valigia.
Più tardi la chiudo e mi avvio verso la porta. ‹Vuoi una mano a portale giù?› domanda
Non rispondo e mi avvicino, ‹si grazie› dico lasciandole cadere e finiscono sui i suoi piedi. Si sposta borbottando qualcosa di incomprensibile.
‹Ops scusa, non l'ho fatto apposta› dico
‹Immagino, tu non fai mai niente apposta› dice, ‹sai che c'è portatele da sola› e scende al piano di sotto
‹Sei un perfetto cavaliere› urlo dal piano superiore
‹Mai confermato di esserlo› dice.
Uh non lo sopporto.
Afferro la valigia e mi dirigo verso le scale. La valigia pesa e ho difficoltà a portarla, infatti verso la fine delle scale metto male il piede e sto per cadere di faccia quando Federico mi prende al volo per i fianchi mentre la valigia rotola giù.
Apro gli occhi e mi trovo davanti le sue iridi azzurri. Così intensamente belle e da togliere il fiato.
‹Stai bene?› domanda sistemandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie
‹Si grazie, mi puoi anche lasciare› dico
Ma invece di lasciarmi, lo sento di stringere di più, ‹sono convinto che ti piaccia stare tra le mie braccia› dico.
‹No› dico, ‹Benjamin ci sta aspettando alla stazione e non voglio farlo aspettare›.
Lui mi spinge via con forza e prende la mia valigia andando fuori. È tornato il solito stronzo di prima, non credo di farcela con i suoi sbalzi d'umore.
Saluto mio padre e poi raggiungo Federico al cancelletto e ci avviamo verso la stazione.
Credo che è stata una pessima idea farmi accompagnare da lui.
Alla stazione Ben ci stava aspettando davanti al binario con il mio biglietto
‹Ti adoro› dico abbracciandolo
Poi saliamo sul treno per prendere i posti e durante il viaggio ha dormito Fede, mentre noi abbiamo fatto le parole crociate insieme, anche se le indovinava tutte lui.
Ma da Roma ad Aprilia si sono invertiti i ruoli.
‹Ti piace Benjamin?› domanda
Sinceramente non mi aspettavo questa sua domanda e non so che cosa rispondergli.
‹Non lo so, forse› dico
‹Evidentemente lo fai solo per farmi un dispetto a me›
‹Ti credi così egocentrico?› domando.
Non posso crederci che lo ha detto veramente.
Quando scendiamo alla fermata, prendiamo l'autobus che ci porta quasi davanti al nostro palazzo, ci salutiamo e poi ognuno a casa proprio.
È stato il miglior weekend che ho passato da mio padre e se sono sempre così chissà forse potrei andarlo a trovare più spesso.
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Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!
FanfictionAvere un idolo è la più bella cosa che può accadere nella vita di un adolescente. Andare a uno dei suoi concerti, incontralo di persona e magari parlagli. Silvia questo lo sa molto bene, ma non si sarebbe mai aspettata che, dopo il concerto più imp...