Capitolo 14

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Il giorno dopo a scuola vado al banco di Martina. ‹Sissi, buongiorno› dice lei con enfasi.
Quando Martina mi chiama Sissi significa che sotto c'è qualcosa.
‹Buongiorno› dico sedendosi vicino perché sono riuscita a riprendermi il mio posto precedente, ‹allegre stamattina siamo vedo›
‹Mi sono svegliata di buon umore› dice
‹Come mio fratello› le faccio notare
‹Che intendi dire?›
‹Martina, non sono stupida e mi sono accorta che lui era troppo felice, tu sei felice che succede?› domando
‹Nulla› dice
‹Io ti dico tutto Martina, anche le piccole cose› dico.
Entra la prof in classe, ‹via tutto dal banco› dice, ‹Dorato Silvia›
Perché ha sempre il mio nome sulla sua bocca?
‹Si professoressa?›
‹Mi raccomando› dice e mi consegna il compito, ma stranamente so tutto senza neanche un suggerimento.
Consegno per seconda superando Martina, la quale invece consegna per ultima e non è da lei.
‹Hai consegnato per ultima e non è da te› dico
Alza le spalle.
Mi viene vicino Emanuela, ‹ti informo che per stasera tu e Benjamin avete casa libera›
‹Ah come mai?›
‹Io e Fede stasera usciamo e poi andiamo a casa mia› dice
‹Sono contenta per voi› dico
‹Peccato che non siamo più vicine di banco potevo farti leggere i messaggi amorosi che mi invia Fede› dice
Oh non vedevo l'ora.
‹Pazienza, sopravviverò› dico, ‹potresti evitare di parlare di te e di Fede a scuola?›
‹Fastidio eh? Solo perché con te è stato per scommessa›
Come fa saperlo lei?
‹Che c'è? Pensavi che a Federico potesse importargli una verginella come te?›
‹Non darle retta Silvia, vuole solo sfidarti› dice Martina
Sto contando fino a dieci per non prenderla a schiaffi
‹Per lui eri solo un gioco›
‹E tu sei solo una puttana› dico
‹Dorato, chiedi immediatamente scusa alla tua compagna› dice la prof alle mie spalle
Non rispondo.
‹Ah bene, in presidenza› dice.
E cosi due minuti dopo sono davanti al preside, il quale sta chiamando mia madre ma al suo posto entra mio fratello. Faccio un sospiro di sollievo.
‹Sono Giovanni Dorato, il fratello›
‹Si accomodi che le racconto che cosa ha fatto la cara sorellina› dice e inizia a raccontare quello che è successo con Emanuela
‹Anche questa ragazza dovrebbe essere punita› dice mio fratello.
Lo adoro quando prende le mie difese
‹Si, forse Emanuela avrà detto qualche parole pesante e sarà punita anche lei di certo, non sarà più la capitana del gruppo delle cheerleader invece per sua sorella una sospensione di due giorni› dice
‹Mi pare giusto› dice mio fratello
‹Potete andare›
‹Arrivederci signor preside› dice mio fratello mentre io esco senza salutare e lo aspetto nell'atrio, ‹adesso come lo diciamo a mamma?›
Alzo le spalle
‹Poi che cosa ti avrai mai detto male questa Emanuela›
‹Esiste solo per infastidirmi› dico, ‹vogliamo andare?›
‹Non vogliamo aspettare Martina?›
‹No, manca ancora un'ora all'uscita› dico.
Mia madre per fortuna non è in casa almeno non devo darle subito spiegazioni, forse stasera.
Devo inventarmi una vendetta per Fede perché non può passarla liscia, un conto farla con l'amichetto Yuri ma un conto parlarne con Emanuela, la quale cerca a tutti i costi di umiliarmi.
Entra Martina, ‹allora?› dice buttando lo zaino e si va a sdraiare sul mio letto.
‹Sospesa per due giorni› dico
‹Bene, hai due giorni interi per studiare arte che deve interrogarti› dice
‹Sai sempre come tirarmi su il buon umore› dico, ‹mi devi aiutare a vendicarmi su Fede›
‹Se lo ripaghi con la stessa moneta?›
‹Fare una scommessa su di lui?›
‹Non deve essere per forza vera›
‹Ah ho capito, mi serve solo un momento adatto›
‹Domani suonano in un locale in centro di Roma, Satiricon mi pare›
‹Ci sto, tu però mi accompagni e mi copri le spalle› dico.
Dopo un pomeriggio passato a studiare Martina deve andare via ma sta piovendo,
‹Chiedo a mio fratello se ti può accompagnare›
‹Non voglio disturbarlo› dice
‹Come siamo diventate modeste, è come se fosse tuo fratello› dico e busso alla porta della sua camera, ‹mi prometti che se entro, non vedo nessuna donna nuda nascosta sotto il letto› dico
‹Idiota Silvia, non c'è nessuna poi ti pare che porto qualcuno quando ci siete voi in casa› dice
‹Potresti accompagnare Martina a casa?› chiedo
‹Volentieri› dico
Sbaglio o era entusiasta di accompagnarla a casa?
‹Intanto io vado dal mio fidanzato› comunico
‹No, tu non vai proprio da nessuno› interviene mia madre.
Quando è arrivata? Che non l'ho sentita rientrare?
‹Mi è arrivata un'e-mail dalla scuola dove dice che hai aggredito una compagna di classe e ti ha sospeso per due giorni, quindi a casa› dice
Merda, ‹ma domani sera posso uscire vero?› domando
‹Vediamo, intanto per stasera no› dico
Saluto Martina poi vado in camera mia, chiamo Benjamin dicendogli che non potevo venire
‹Mi dispiace avevo voglia di vederti› dice
‹Io anche, volevo sentirti ancora suonare la chitarra› dico
‹Sarà per un'altra volta›
‹Per domani ci vengo a tutti i costi› dico
Lo sento ridere, ‹stavo anche da solo a casa› dice
‹Davvero? Perché dove è andato Fede?› domando come se non lo sapessi
‹A casa di Emanuela› dice
Una fitta allo stomaco
‹Domani possiamo venire in macchina con voi a Roma?› domando
‹Certo› dice
‹Mia madre mi reclama, a domani› dico
‹A domani bellezza› dice e poi chiudo la chiamata.
Mi piace da morire e mi fa sentire speciale.


***

La sera del giorno dopo sto implorando mia madre a togliermi dalla punizione e a mandarmi a Roma con Martina e Benjamin.
‹Dai mammina› dico
‹E va bene, ma entro mezzanotte a casa› dice
‹Ma a mezzanotte finisce il concerto, massimo le due› dico
Sospira. ‹Torna quando ti pare, sei maggiorenne tanto›
‹Grazie› dico e vado a vestirmi mandando un messaggio a Martina.
"Convinta. A più tardi".
Indosso calze color pelle, gonna jeans corta e un top nero, mi metto l'eyeliner nero, mascara e un po' di rossetto, stivaletti bassi e sono pronta.
‹Wow sorella, sei bellissima›
‹Grazie› dico
‹Sicura che non vuoi che ti accompagno? Devo andare a Roma anch'io› dice
‹No, vado con loro direttamente› dico.
Scendo e loro sono già in macchina. ‹Dobbiamo passare a prendere la mia amica› dico e gli comunico la via.
Martina ci fa attendere più di due minuti, ‹buonasera, scusate il ritardo› dico
‹Hai preso tutto?›
‹Tutto› dice
‹Che cosa combinate?› chiede Ben
‹Niente, cose da ragazze› dico.
Per arrivare al locale ci mettiamo un'oretta precisa e a pochi passi dal locale.
Ci lasciano all'angolo e noi entriamo alla porta d'ingresso mentre loro da quella di servizio.
L'interno è pieno di ragazzine con fasce, lasciamo i nostri giacchetti al guardaroba ed entriamo.
Al lato della prima fila vedo una figura odiosa, Emanuela, mi sale di nuovo la rabbia per ieri.
Finalmente inizia lo spettacolo.
Salgono sul palco e Fede guarda tra la folla quando il suo sguardo si incrocia con il mio, mi giro verso Martina che annuisce e io vado verso il palco beccandomi i peggior insulti delle fan,
‹Devo fare un annuncio› dico
‹Che tipo di annuncio?› domanda la sicurezza
‹Per Federico Rossi-dissi
Appena sente il suo nome si volta, ‹mi avete chiamato?› dice
Il solito egocentrico.
‹Questa ragazza vuole fare un annuncio, la faccio salire?›
‹Si, voglio vedere che cosa ha da dire› dice Federico
Oh Federico non sai nemmeno cosa ti aspetta.
‹Volevo essere sincera con te, Benjamin, te lo meriti› dico, ‹alla fine Martina la nostra scommessa è stata un successo, che cosa ti avevo detto? Federico solo un puttaniere e vuole solo portarle a letto ma non vi fidate delle apparenze perché dal vivo non è un granché› dico
Federico mi toglie il microfono dalle mani, ‹penso che possa bastare› dice
‹Che c'è Rossi hai paura che ti rovino la fama con le donne?› domando
‹Io ti rovino se non te ne vai› dico
‹Uno a zero per me› dico scendendo ma prima vado vicino Benjamin, ‹adesso penso di essere stata sincera e sono pronta per iniziare seriamente con te› dico e lo bacio davanti a tutti. Poi lui sale sul palco afferrando la sua chitarra e io ritorno dalla mia amica. ‹Come sono andata?› domando
‹Dovevi vedere la sua faccia, pensavo che ti stesse per uccidere›
‹Così impara› dico.

A concerto finito, dovevo andare urgentemente al bagno prima di ritornare a casa ma c'era una fila lunghissima. Stupida io che non ci sono andata prima che finisse.
Sono l'ultima ad entrare ma quando mi stavo sciacquando le mani però sento la porta aprirsi e poi chiudersi. ‹Finalmente soli, io e te› dice una voce.



N/A
Ops..

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora