"Niall, ti prego capiscimi."
"Si ti capisco, solo che penso di essermi innamorato..." lo guardai. Aveva gli occhi leggermente umidi.
È l'alba. Mi sono svegliata di buona mattina, non so se il perché sia dovuto ai pensieri che mi offuscano la mente. Ho troppe cose per la testa, troppe e mi fa male tenere tutto dentro. Devo assolutamente trovare qualcosa e qualcuno con cui sfogarmi, con cui aprire il mio cuore. Decido di andare a scuola a piedi, tanto la strada é corta e non trafficata. Per terra ci sono pozzanghere sparse qua e la e io cerco di evitarle, anche perché ho le scarpe nuove. Non importa a nessuno di una come me, mi sembra altamente strano che uno come Kevin lo abbia fatto. Voglio abbracciarlo, mi farebbe soltanto bene stare tra le sue braccia e assaporare il suo profumo costoso. Amo ogni suo piccolo dettaglio. Entro nel cancello della scuola, gli studenti sono sparsi per tutto il giardino, formano gruppetti di amici. Io sono sola, ma d'altronde meglio soli che mal accompagnati. Cerco Kevin con lo sguardo ma non lo vedo. Chiedo a Justin, che é l'unica persona che puó davvero saperlo. Mi dice che è in classe, deve risolvere un problema prima che la professoressa entri in classe. A quanto pare avrà rotto qualcosa. Lo ringrazio e entro nell'edificio tutta sorridente. Mi affretto ad andare nella sua classe della prima ora, evidentemente ho imparato a memoria il suo orario. I piedi mi conducono da soli sulla porta che é socchiusa quanto basta per sentire.
"E allora...come va con quella lì?" Non so a chi si stia riferendo ma forse sarebbe meglio ascoltare, solo per vedere se sono io o è un'altra.
"Umh Victoria dici?" Si, sono io. Ora comincia il bello, gli racconterà del nostro bacio e tutto quello che abbiamo fatto di carino...
"Te la sei fatta come d'accordo?" fisso per terra con aria stralunata
"No, non ancora manca pochissimo. Oggi ho intenzione di farmela perchè sto andando a piccoli passi. Sai lei non è una che la da a tutti come Amelie." Le lacrime stanno rigando il mio viso, vuole solo usarmi...
"Amico cerca di farlo alla svelta o i soldi diminuiranno..." la sua voce si appiattì. Non uscì più una sola parola su questo argomento. Una fitta al petto cominció a farsi spazio in me. Il respiro si stava facendo pesante. Cominciai a correre, le lacrime scendevano copiose sulle mie guancie, il trucco per fortuna non ce l'avevo. Non posso crederci che tutto ció fosse una scommessa. La vista è annebbiata grazie alle lacrime, quindi non vedo dove sto andando. Vado addosso a qualcuno.
"Vic..stare più atten- oddio stai piangendo...Victoria che hai?!" era Louis, sembra che lo faccia apposta. Ogni volta che sto male ce l'ho in mezzo.
"Nulla davvero " tento di asciugarmi le guancie con il palmo della mano
"Se non avessi nulla, non staresti piangendo.."
Lo abbraccio, per farlo stare zitto. Continuo a piangere, ho appoggiato la testa sulla sua spalla, bagnando la sua maglietta. Lo guardo negli occhi, lui ha un'aria strana. Poi, tutt'un tratto mi lascia e fa un passo indietro. Mi giro. Lo vedo.