"Se non avessi nulla, non staresti piangendo.."
Lo abbraccio, per farlo stare zitto. Continuo a piangere, ho appoggiato la testa sulla sua spalla, bagnando la sua maglietta. Lo guardo negli occhi, lui ha un'aria strana. Poi, tutt'un tratto mi lascia e fa un passo indietro. Mi giro. Lo vedo. Non riesco a guardarlo anche solo per poco, così mi rivolto e fisso gli occhi di Louis.
Sembra capirmi. Mi porge la mano, la afferro e cominciamo a correre, uscendo dal cancello della scuola.
"Oggi salteremo le lezioni, non voglio che tu ritorna lì dentro" mi sorride.
"Si..." sospiro. Il mio sguardo é basso anche perchè sto ancora piangendo.
Non riesco a non pensarci, e più lo penso, più mi fa male. É come una spina nel cuore. Ci siamo seduti su una panchina, quella più vicina a scuola ma abbastanza lontana purché nessuno possa vederci.
Le mie mani si scontrano, le attorciglio e non riesco a smettere, talmente sono nervosa.
Louis mi sta guardando, la sua espressione é strana.
"Cosa è successo? " lo guardo. Posso vedere le paure attraverso i suoi occhi che sono grigi più del solito.
"Ecco...non ce la faccio, scusami" dico per poi piangere più di prima. Il fazzoletto che avevo é ormai inusabile e quindi lui me ne porge uno nuovo ma non di carta, di tessuto, con le sue iniziali ricamate "LT"
"Grazie, non dovevi" lo guardo tentando di sorridere ma é un tentativo fallito.
"Io per te ci sarò sempre e comunque, qualsiasi cosa accada. Sei una persona che mi incuriosisce tanto, sei simpatica e stronza allo stesso tempo...mi piaci! "
Sta volta riuscì a ridere di gusto, grazie al suo accento sull'ultima frase che mi colpì molto.
"E tu sei dolce e rompipalle allo stesso tempo, Tomlinson"
fa una specie di faccia arrabbiata, con le braccia incrociate e il labbro inferiore un attimo in fuori."Oh andiamo" dico per poi ridere e toccare il labbro che viene all'infuori.
"Sei...sei..." non trova le parole
"Sono...?" Lo ascolto molto incuriosita. Non ho la piú pallida idea di che cosa voglia dirmi.
"Innamorata di Kevin?" Mi chiede, cercando un appiglio su cui posare lo sguardo. Si vede chiaramente che si è pentito di farmi questa domanda, anche perché si sta sfregando le mani piene di calli in modo nervoso. Sta torturando il suo labbro.
"Si...anzi lo ero. Dopo oggi non penso di fidarmi come una volta delle persone che non conosco... " fisso le mie scarpe, purtroppo sento il mio respiro affannato e sta per mancarmi l'aria.
"Ma di me ti fidi?" C'é molta incertezza nella sua domanda, tanto che le parole escono dalla sua bocca sottovoce, riesco a malapena ad ascoltarle.
"Si ovvio, sennò non ti starei raccontando tutto ciò " sorride. Ora é molto più tranquillo. Si gira per guardare se ci fosse stato qualcuno nei paraggi.
"Sai, questa strada la fa ogni giorno Niall, passa proprio per di qua e non so se sia già passato" continua a guardare a destra e a sinistra.
"Umh okay " dico perché poi non me ne importava tanto, dopo quello che gli avevo fatto. Forse avrei dovuto lasciarlo darmi quel bacio e poi scomparire, così si sarebbe goduto quell'istante e poi non mi avrebbe piú pensato
"Penso sia proprio cotto di te, Vic" fa un mezzo sorriso
"Si lo so. Ha cercato di baciarmi ma io mi sono opposta e gli ho detto che lo vedo solo come un amico perchè io ho sempre avuto occhi solo per Kevin, ma proprio ora mi rendo conto che ho commesso un errore gravissimo. Mi sto pentendo, di tutto."
"Ti capisco...cambiando argomento, sta sera Luke fa una festa...ti va di venire? Caso mai ti vengo a prendere io e poi andiamo insieme" mi guarda con occhi dolci, è così carino
"Non me la sento molto" non sono mai stata una da fare feste e bere come se non ci fosse un domani, per questo dovevo ancora avere la mia prima sbronza.
"Daii Vic ti prego!!" Unisce le mani come se stesse pregando davvero.
"Oh Gesù, va bene, vengo. Lou?"
Volevo chiedergli una cosa"Si? "
"Ci sarà Niall?" Avevo bisogno di parlargli
"Penso proprio di si..." si ferma. Vedo un'ombra per terra. Mi giro. É lui. Scatto in piedi. La prima cosa che mi viene da fare é dirgli "dobbiamo parlare"
La sua espressione è strana, Louis si alza, ci saluta e si allontana dicendo che ci aspetta a casa sua per giocare, tanto sua madre non ci sarebbe stata per tutto il giorno.
"Victoria, dimmi" aveva la voce bassissima e sembrava spaventato.
"Siediti, scusami ma oggi non andrai a scuola."
"Meglio, non avevo voglia di vederti e non poter parlarti"
"Allora, non so da dove cominciare, ho un sacco di cose da dirti e uff non so da dove cominciare e.." mi interrompe.
Prende le mie mani e le unisce con le sue
"Continua dai" i suoi occhi sono azzurrissimi e mi fissano
"Ecco allora, vedi c'è qualcosa dentro me che mi impedisce di fartelo capire e mi dice che tutto ció che sto facendo è sbagliato ma il mio cuore mi dice di farlo. Questa volta ho ascoltato il cuore, ed eccomi qui a parlarti. Ti sembrerò strana, lo sono. Apparirò folle, ma lo sono. Quindi ti chiedo solo di ascoltarmi e per favore non parlare. Ascoltami e basta. L'altro giorno, ricordi cosa è successo? Bene, dimenticalo, fa finta che non sia successo. Kevin? Anche lui dimenticalo, io lo sto facendo. Ora siamo solo io e te. Non chiedermi perché, potrei anche cambiare idea e sta sera tu vieni con me okay? Alla festa intendo " Un vuoto incolmabile si fa spazio in me
"Certo" sorride. Mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Andiamo da Lou, ci sta aspettando " ci incamminiamo. Prendo la sua mano nella mia.
"Non una parola" gli dico quando sta per parlare. Lo vedo abbozzare un sorriso e le sue guance colorarsi di un leggero rosa. É adorabile.
Bussa lui alla porta ma le nostre mani sono già staccate. Lo guardo entrare dentro e ho la sensazione che tra poco lo perderò.