3:00 pm
-Volevo sapere qualcosa su di te.- iniziò Jackson. -Non perché voglio io, me l'ha chiesto una persona.
-Chi?- questa parola mi uscì dalla bocca automaticamente.
-Non posso dirlo.- misi il broncio. -Fatto sta che Jason non voleva dirmi nulla. "Chiedilo a lei!" continuava a ripetermi. Aveva ragione, avrei dovuto chiedere a te, ma ero troppo imbarazzato.
-Capisco...- e capivo davvero. Anche io sarei stata imbarazzata al suo posto. Non lo stavo incolpando, solo mi dispiaceva per lui e Jason.
-Senti, ti va di andare a prendere un gelato? C'è un posto dove li fanno buonissimi.- propose Jackson alzandosi dalla panchina.
-Ehm, si, va bene.
Mi prese la mano. Improvvisamente una scossa mi percorse il corpo dalla testa ai piedi. Il suo tocco delicato era troppo per me. Poi scusa, uno che non ti conosce non ti prende la mano per portarti a fare un giro nel parco? Una cosa è offrire un gelato e un'altra è... non so come chiamarla. Una ragazza ci guardava con occhi dolci e le sue labbra mimarono un "Aw" prolungato. Io le feci no con la testa e mi liberai dalla presa di Jackson. Lui non mi guardò e continuò a camminare come se nulla fosse successo, il che mi andava più che bene. In pochi minuti arrivammo vicino a un camioncino dei gelati. Risi. Lui mi guardò pensando che avessi riso per qualcosa di realmente divertente, ma poi si rese conto che ridevo per dove mi aveva portata.
-Guarda che questo mio amico li fa buonissimi, anche se il suo "negozio" non è un negozio.- si mise a ridere con me mentre camminava verso il gelataio.
-Stan, ciao.- disse.
-Hey, hey, Jackson. Ti vedo bene, come va amico?- il gelataio, Stan a quanto pare, sembrava contento di vedere Jackson. -Non passi a trovarmi da un po', dov'eri sparito?
-Non so, devo controllare l'agenda.- e Jackson sembrava contento di vedere Stan. Avrà avuto vent'anni, non di più, ma sicuramente sembrava più vecchio. -Comunque ho portato un'amica.
-Carina.- intendeva me? Siamo sicuri? -Siete solo amici? Non si direbbe.
-Ma certo che siamo amici.- dissi. Jackson mi guardava attentamente, come se volesse predire le mie mosse. -Almeno, per me lo siamo. Nonostante ci conosciamo da... tre giorni?
-Più o meno.- poi tornammo seri, anche se lo eravamo già. -Vorremmo due gelati. Il gusto sceglilo tu.- annuii in segno di approvazione e Stan cominciò a preparare due coni. Intanto Jackson cominciò a raccontarmi della prima volta che era venuto lì. Non ho ascoltato per molto quello che diceva, mi limitavo a guardarlo, era carino e volevo scrutarlo per bene. Non potevo farlo per troppo tempo, però, così mi girai e vidi che i gelati erano pronti. Li presi e ne diedi uno a Jackson. Salutammo Stan e andammo a mangiare sotto un albero molto bello con le foglie già rosse anche se non era ancora autunno. Il gelato era davvero buono, feci i complimenti a Jackson per la scelta e lui si lasciò andare vantandosi e prendendomi in giro perché avevo riso. Giocherellai per un po' con il mio braccialetto, lo adoravo, poi iniziammo a chiacchierare.
Guardai l'orologio dopo aver finito di parlare con il mio nuovo amico di cibo, erano le... Cinque! Dovevo andare a prendere Lucy, se fossi arrivata troppo tardi il centro commerciale avrebbe chiuso e... Addio vestito!
-Ehm... Jackson... Io dovrei andare, Lucy mi aspetta! Ci vediamo.- dissi correndo via.
-Ciao Ashley!
Mi girai a guardarlo da lontano e vidi che si era alzato pure lui dalla panchina. Mi fermai per cercarlo ma non lo vidi, poi mi rigirai per continuare a correre verso casa e me lo ritrovai davanti.
-Hai perso qualcosa?- mi chiese con un tono leggermente ironico. In mano aveva il mio braccialetto di perle. Doveva essersi slacciato quando ci stavo giocando prima.
Lo afferrai e lo ringraziai, poi, con uno scatto, arrivai sul marciapiede.5:22 pm
-Ash, ma dov'eri finita?- esclamò Lucy, non sembrava arrabbiata, il che mi tranquillizzò.
Non volevo raccontarle nulla sul fatto del parco, che cosa avrebbe pensato se le avessi detto che avevo incontrato Jackson? Si sarebbe fatta un'idea sbagliata su di me. Non sono quella che esce con il primo che incontra, poi Jackson non mi piaceva neanche. Bugia! E va bene... lo trovavo interessante e, soprattutto, molto carino.
-Ero... Stavo dormendo!- un'altra bugia.
-Bene così... Ora andiamo, nell'ala ovest del centro commerciale c'è un posto super bello che vende abiti perfetti per occasioni come una festa, non è la prima volta che ci vado. Il mio armadio è per metà formato da vestiti comprati lì.
-Ma certo, ti seguo.
Salite le scale mobili girammo a destra e ci trovammo davanti ad un negozio semplice, senza vetrine. La porta era in legno e la scritta al neon sopra di essa diceva "open".
-Tutto qui? Mi aspettavo qualcosa di più figo...- quando lo dissi la mia amica sorrise.
-Aspetta e vedrai, tesoro.- il suo sorriso era diventato inquietante, quasi mi spaventava. Fatto sta che entrammo nel negozio, la mia mano in quella di Lucy. La prima cosa che vidi fu un gigantesco armadio nero pieno di vestiti, gonne e magliette di ogni genere. Mi guardai intorno e vidi un enorme scaffale pieno di scarpe e la porta aperta di uno sgabuzzino pieno di scatole, ragazzi e ragazze sparsi per la stanza in cerca dell'abito perfetto e un ragazzo dietro al bancone della cassa.
-Che te ne pare?- mi chiese Lucy sempre sorridendo.
-È...
-Super figo? Si lo è.- concluse lei la frase per me. Si lo è davvero.
Improvvisamente la mia amica scattò verso i vestiti e io la seguii. Cominciai a scartare quelli che non avrei mai messo e tenni da parte quelli veramente adatti. Lucy fece lo stesso e dopo circa dieci minuti avevamo vestiti, scarpe, borse e altri accessori da provare. Entrai per prima e mi assicurati di aver chiuso bene la porta del camerino. Indossai il primo vestito, color carne con un cinturino nero molto carino, la schiena scoperta. No... Me lo levai e ne provai un'altro. Dopo cinque vestitini arrivò "il prescelto": una gonna verde acqua con un top nero*. Scelsi, infine, anche delle scarpe vol tacco nere e la borsa sempre nera. Lucy scelse qualcosa di completamente diverso. Un look alternativo e molto divertente, i colori che dominavano erano il fucsia e l'arancione. Su una cosa avevamo idee molto diverse: la moda.Riportai a casa la mia amica e cominciai a guardare le foto sul mio telefono. C'erano diverse immagini: io con Nikki, la mia migliore amica a Monterey, perdemmo i contatti subito dopo la morte di mio fratello, lei si riteneva responsabile dell'accaduto e si vergognò di parlarmi per molto tempo, dopo un po' ci riavvicinammo ma nulla di serio accadde; poi c'erano i miei vecchi compagni di classe, tra cui Stefan Meyer, vecchio amico di Lucas; i miei attori preferiti e anche molte, moltissime foto di me con Stephanie Stewart, la ragazza con cui avevo legato quando avevo quattordici anni.
Cercai nella rubrica il suo numero, non ero sicura di averlo ancora ma a giudicare dalla rapidità con cui lo trovai direi che non lo avevo cancellato.
La chiamai e quando mi rispose dissi: -Ciao Steph, sono Ashley. Ti ricordi di me?*Riferimenti puramente casuali, eh Ludovica😏😂💘
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THE WAY YOU LOVE ME - #Wattys2016
Genç KurguDopo un incidente d'auto che le ha portato via suo fratello, Ashley decide di trasferirsi a Fort Pierce, Florida, e cambiare vita. Ma non sarà così facile. Riuscirà a sopportare tanto peso sulle spalle o si lascerà andare al primo problema? Perdona...