-"ti prego lasciami" urlo impaurita,i miei piccoli polsi vengono bloccati sopra la mia testa e la sua lurida mano vaga per tutto il mio corpo.
-"shh,devi stare zitta se non vuoi peggiorare le cose" dice l'incappucciato con un finto tono dolce.
-"lasciami cazzo!" Sbotto.
La sua mano si ferma improvvisamente e la sua testa che prima era china verso terra si alza,mostrando il volto del colpevole.Luke.
-"Oddio Luke" dico senza fiato in bocca.
-"povera e innocente Emily,pensavi davvero che ti avrei amato?" Fa una risata amara "sei così fottutamente ingenua,con un po' più di intelligenza avresti capito che volevo solo scoparti,ma Dio,sei tanto stupida" e detto ciò un fazzoletto viene portato sopra la mia bocca e buio.Mi sveglio di soprassalto asciugandomi la fronte leggermente sudata.
Il sogno si continua a ripetere,ma il volto non era quello originale,ma quello di Luke.
Faccio cadere l'occhio sull'orologio e sfortunatamente sono solo le 5:43.
Dopo tentativi invani di riaddormentarmi decido di alzarmi per fare un giro e riflettere sulla partenza mia e di mia madre.
Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno,dove faccio pipì e mi lavo faccia e denti,poi torno in camera e metto un paio di pantaloni neri della tuta che si stringono leggermente in fondo,vicino alla caviglia,e una felpa enorme rosa confetto,scendo le scale cercando di non far rumore per poi mettermi le scarpe,prendo un pacchetto di sigarette insieme all'accendino ed esco di casa chiudendomi la porta alle spalle.
Inizio a camminare per la città vuota senza una meta,pensando e ripensando a ciò che mi aveva detto mia madre.
Sono pronta a lasciare di nuovo tutto?
Non riuscirei a dire addio a Tiffany e Chris,a tutti gli altri e specialmente a Luke.Ormai ho quasi 17 anni,tra un anno sarò maggiorenne,magari l'esperienza di vivere da sola potrebbe insegnarmi qualcosa,o forse no?
Accendo la sigaretta iniziando a fare qualche tiro,non so se passarono secondi,minuti o addirittura ore ma mi addormentai avvolta nei miei pensieri in una fredda panchina del parco.
LUKE
Mi sveglio tranquillamente stiracchiandomi nel mio caldo letto,fortunatamente stanotte ho dormito bene,a differenza delle altre notti.
Mi alzo lentamente per poi mettermi una maglietta nera e un paio di jeans color militare,vado in bagno a lavarmi la faccia e poi vado i cucina per sgranocchiare qualcosa,ma sfortunatamente,trovo gli scaffali vuoti,così decido di andare a comprare qualcosa,misi le scarpe e il parka per poi uscire di casa con le chiavi in mano,non sapevo neanche che ore erano,forse il supermercato non era neanche aperto,ma dovevo averne la certezza,passai davanti al parco quando vidi un povero barbone addormentato su una panchina,mi avvicinai lentamente e notai che aveva una terribile felpa rosa che mi ricordava i confetti del matrimonio di mia zia Patricia e poi aveva un paio di pantaloni neri con delle infradito,poveretto.
Decisi di andarmene quando sentì un gemito strozzato,così decisi di andare ad affiancarmi al povero,o meglio,alla povera barbona per intraprendere una conversazione sul costo delle bollette,essa aveva dei canditi capelli ramati con le punte blu leggermente sbiadite e in mano aveva una sigaretta ormai spenta,la vidi girarsi e mettersi a pancia in sù,e solo dopo svariati secondi mi resi conto che non era una vagabonda,ma Emily,la mia Emily.
Come avevo fatto a non riconoscerla?
La osservai nei minimi particolari,le sue morbide guance erano leggermente rosse per il freddo,le sue piccole ma grandi labbra carnose erano schiuse e diverse ciocche di capelli le ricadevano sul volto,le accarezzai dolcemente la guancia e al mio tocco sussultò leggermente svegliandosi.
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Niente è come te [IN REVISIONE]
RomanceDue poli opposti che si attraggono,più si respingono più si desiderano,un circolo vizioso senza via d'uscita,sempre che ne avessero voluto trovare una.