Al termine, Juan si alzò.
Chiuse il libro, e, stringendolo tra le mani, con la devozione che si deve ad una reliquia, iniziò, solennemente, a parlare:
"Ci sono due libri come questo, scritti, interamente, dai nostri avi.
Uno è di proprietà della famiglia Lynam e l'altro...
Appartiene alla mia casata.
Ho già tradotto tutto quello che era all'interno della mia copia, distruggendola, poi, con il fuoco, per il timore che cadesse in mani sbagliate.".
"Perché quel titolo ?
Perché mettere i propri cognomi sul libro?".
Chiesi.
Lui si appoggiò al bordo della scrivania, sorreggendosi con entrambe le mani.
Incrociò le gambe ed iniziò a spiegare:
"Furono i nostri avi a creare i loro cognomi, ispirandosi a formule antiche, latine.".
Lo interruppi:
"Linam et Abre...
È quello che è inciso sulla copertina, ma che cosa significa?".
Indagai, stringendomi nel cappotto di Juan.
"È un doppio acronimo.
" LINAM "
indica le iniziali di:
" LIBERA NOS A MALO " ,
cioè " liberaci dal male " , mentre...
" ABRE "
significa:
" ACCIPE BONA RES EO " ,
cioè " accogli qualcosa di buono con lui.".
Non potevo credere a tutto questo.
Aveva dell'incredibile.
Non potevo nemmeno immaginare che "il professore imbranato" in realtà, non lo fosse affatto, proprio come se avesse, davvero, una doppia identità.
Juan proseguì:
"Angie, non lasciarti turbare da quello che sto per dire.
Furono i nostri avi ad incontrare il Caos, cioè l' entità oscura, che dimora nella Voragine Nera.
Nella spiegazione dell' "Origine del Cosmo" , ovvero della "Cosmogonia", il Caos (dal greco Χάος ), che significa, appunto, baratro, abisso oscuro, viene definito dagli antichi greci, come l'incarnazione del nulla, il buio.
Esisteva solo il Caos, prima della creazione del cosmo, in cui fecero il loro primo ingresso gli uomini e gli dei.
Esiodo, (in greco antico Ἡσίοδος / Esiodos, in latino ), il più antico poeta greco, che si conosca, vissuto tra l' VIII – VII secolo a.C. , nella sua opera Teogonia, cioè "La creazione degli Dei" narra:
" In principio c'era il Caos,
ovvero una Voragine senza fine,
sterminata e Nera " .
Si fermò per un attimo e quindi, prese a sfogliare le pagine, iniziando a tradurre dal latino, citando, a volte a memoria, determinati brani, denunciando così una precedente, ripetuta, prolungata e attenta, lettura del testo, composto dai nostri antenati:
" Qualunque essere umano apra questo tomo, non si lasci intimorire dal dramma che ne scaturirà, in quanto non è nostra intenzione gettare nella disperazione gli uomini, ma offrir loro una via di salvezza.
Perché è solo dall'apertura dell'animo alla conoscenza che può nascere la speranza e mai dal rifugio nell'ignoranza.
Ed è necessario comprendere le atrocità, distinguendone gli estremi confini, fino in fondo, affinché possano essere riconosciute esse stesse, qualora si presentino, e possano essere affrontate con cognizione di causa e con coraggio.
Perché è scritto che il bene trionferà sul male, anche a costo di indicibili sacrifici e devastazioni.
Nell'anno del Signore 1317, ci fu uno sconvolgente e fortissimo terremoto.
La terra iniziò a tremare, preceduta da un fragore immenso.
Potevamo distinguere le nebbie delle frane di ogni cosa, sia quella nata da uomo che quella creata da Colui che è l'Artefice sommo di ogni parte del Disegno Divino.
Nulla fu risparmiato.
Vedemmo sgretolarsi brandelli di montagne, aprirsi voragini nella terra.
E da una di quelle, la più nera di tutte, circondata, all'interno, da grovigli di rami di rovi scuri assistemmo all'uscita di una inquietante creatura, coronata, sul capo, da punte aguzze e nere.
Aveva gli arti superiori, che terminavano con dita nodose e ad uncini e, al posto delle gambe, una lunga coda, viscida e lucente.
Nella lenta risalita, strisciando, arrancava con le braccia, sorreggendosi, con gli artigli delle mani, ai rovi intricati, lasciandovi sopra una colla vischiosa, che fuoriusciva dalla sua grossa coda.
Appena giunta sulla crosta terrestre, osservammo la potente apertura di enormi ali da pipistrello, pelose ed ispide.
Fummo sconvolti dal sorriso maligno sul suo volto, tra sogghigni e sbuffi ansimanti, mentre volgeva intorno lo sguardo.
Dall'interno di quell' abisso si era sprigionata una nuvola grigia e oscura che aveva offuscato il sole.
L' aria divenne irrespirabile.
Buia, come un crepuscolo senza luna.
Beandosi per la sua liberazione e per l'annientamento del panorama, in rovina, che si mostrava a lei, iniziò a sorvolare la zona circostante, soffiando, compiaciuta delle miserie del mondo.
Agitava le braccia che terminavano con mani adunche, ed unghie lunghissime.
Atterriti e paralizzati per lo sconcerto, ci rendemmo conto di essere gli unici testimoni del ritorno, sulla terra, del dominio del Caos, citato dagli antichi.
Non appena riuscimmo a riprenderci, ci aggirammo fra le macerie, tra le urla ed i pianti che provenivano da ogni parte.
Ahi, quanta devastazione, quanto dolore.
Nel momento stesso, in cui incontrammo quella orrenda creatura, che è più oscura dello scuro, scoprimmo come la fuga dal suo buio vuoto, le avrebbe consentito di espandersi nel nostro mondo, seminando terrore e desolazione, ovunque.".
Dallo spazio delle illusioni: Come per il cap. IX-Caos, in cui la musica di Trevor Jones, collegata al film "Labyrinth", con David Bowie, introduceva alla lettura, anche questo capitolo si apre con un brano "illustre", della colonna sonora del film omonimo, tratto dal romanzo "Il nome della rosa" di Umberto Eco, del 1980. Un doveroso omaggio ad uno dei più grandi scrittori contemporanei, recentemente scomparso. La musica per il film, magistralmente interpretato da Sean Connery, è del 1986 ed è stata composta da James Horner. L'OST, le cui tracce sono riprese anche in altri capitoli, vuole essere un sentito e riconoscente ringraziamento a tutti loro. Le parti scritte nel libro antico e tradotte da Juan sono in corsivo e sono, necessariamente, narrate in "antiquese"(leggi "antichese"), cioè in un italiano volutamente arcaico. Tutto il capitolo svela qualcosa di terribile, che è stata taciuta all'umanità intera per anni.
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Antiqua - Nihil est infinitum 1° libro della saga di "Antiqua"
Fantasy1° vincitore assoluto 2017 nella categoria "Fantasy" del concorso Italian Writers Awards, (vedi "And the Winner is" in "Believe magic award", capitolo dedicato a MDChiery, con intervista. 84° in classifica "Fantasia" il 24/12/2016 e 91° il 22/0...