Epilogo-parte seconda

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Il sole, sopraggiunto in tutto il suo splendore, illuminò il baratro, ancora interamente irto di spine dei rami contorti, di rovo, che, lentamente, con scricchiolii sinistri, iniziavano ad aggrovigliarsi su sé stessi, trascinando con sé, verso il basso, cascate di terra polverosa.

L'abisso oscuro stava per richiudersi, avvolto da una gran nuvola fumosa e nera, che offuscava ogni cosa.

Il terriccio ricoprì, di nuovo, la superficie della terra, nel punto in cui, un attimo prima, si era aperto il portale per la Voragine Nera.

Non fu più possibile vedere Isadora, né Juan.

Rimase solo, nel punto in cui era sparito Juan, una piccola margherita bianca, immersa e solitaria nel manto erboso.

Un piccolo fiore di campo, senza pretese, ma dalla bellezza infinita, nascosta dai fili d'erba alta, bruciati.

Una bellezza non appariscente, come lo era stata la sua vita.

Mio Dio, Juan?

Juan...

Ma che cosa aveva fatto?

Cosa significava quel sacrificio?

Era accaduto tutto troppo in fretta.

Ed io...

Io non mi ero mai nemmeno accorta di niente...

Io non avevo mai capito nulla...

Ed ora, era troppo tardi...

Tutto, a quel punto, era, implacabilmente...

Inutile.

Perché ogni cosa, ormai, apparteneva al passato, decisa da un insensato, meraviglioso professore di storia.

Mi strinsi nel suo cappotto, unico suo, caldo e tenerissimo, ricordo.

Misi le mani in tasca, per sentire ancora di più il suo tepore.

Qualcosa di carta, come una foglia secca autunnale, scricchiolò fra le mie mani.

Trovai una busta.

Non aveva timbro postale, doveva essere recapitata a mano, pensai...

La girai, e vi lessi sopra il mio nome.

"Per Angie.".

L'aprii.

Era di Juan:

" Dolcissima, disordinata Angie,

avrei voluto farti un discorso a voce, ma non ne avevo il coraggio.

Non so nemmeno se mai riuscirò ad avere la faccia tosta e l'audacia di darti questa lettera.

Si, mi dirai che una lettera è "superata", ma io credo che abbia un fascino tutto particolare, magico.

E le parole che devo dirti vorrei creassero in te la stessa magia che ha sconvolto me.

Già, io, che credevo di essere saggio e del tutto prevedibile...

Ed invece, mi ritrovo a sognare come un adolescente.

Sono le alchimie a far nascere i sentimenti forti, sorrette dai momenti magici.

Non so spiegarlo con la logica, ma quando ho sfiorato le tue mani, alla stazione, mentre ti aiutavo a raccogliere quei fogli, quei benedetti fogli...

Benedetto anche quel vento che soffiava forte...

In quell'istante, qualcosa è entrato in me.

Alchimia o magia, chi può dirlo, ma io non mi sono sentito più lo stesso.

Sorriderai a queste mie parole, con uno dei tuoi sorrisi splendenti.

O, forse no.

Io spero di no...

Spero tanto di no.

Vorrei che, per una volta...

Per una sola, unica volta, mi prendessi sul serio.

Vorrei dirti che non avrei mai nemmeno immaginato di poter dire queste cose ad una ragazza.

La mia vita è sempre stata molto logica, molto ordinata, ma, da quando ti ho conosciuta, io sarei disposto a creare, per te, il luogo più disordinato della terra, se solo tu me lo chiedessi...

Potrei cambiare le mie convinzioni.

I miei modi di vivere così abitudinari.

Così semplicemente...

Normali.

Se solo tu lo volessi, saprei sconvolgere il mondo, facendolo somigliare a te, perché è solo lì che vorrei vivere.

Non potrei vivere in un luogo che non mi ricordasse te.

Angie, sai cosa vuol dire desiderio ?

Viene dal latino.

"De sidereum" , che , tradotto letteralmente significa:

"A proposito di stelle...".

Oggi esistono mezzi più sofisticati per non perdere l'orientamento, durante la navigazione, ma, una volta, i marinai si lasciavano guidare dalle stelle.

Erano le loro luci splendenti a condurli nei porti desiderati.

Al sicuro.

Ed ora, il mio più grande desiderio è di lasciarmi guidare da te.

E di far si che la tua luce illumini il mio cammino.

Vorrei dirti che, come loro, io affiderei completamente la mia vita al tuo sorriso per raggiungere il mio porto sicuro.

Angie, sono le magie che alimentano i nostri sentimenti, i nostri sogni.

Ed io...

Da quando ti ho vista, ho iniziato a credere nella magia e non ho mai smesso di sognarti.".

Juan


Dallo spazio delle illusioni:  Si conclude in questo modo "Antiqua-Nihil est infinitum". A brevissimo il primo capitolo del secondo volume di Antiqua: "Antiqua-Res Obsoletae".

Antiqua - Nihil est infinitum 1° libro della saga di "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora