Una camera per 2//Daniel Sharman [COMPLETATA]

Capitolo 7

Quelle parole sono mi fanno uno strano effetto, qualcosa mi scorre lungo la schiena. Un brivido.

"Ha-hai bevuto troppo Daniel" balbetto evitando il suo sguardo. Lui sembra ignorare completamente le mie parole, infatti, si avvicina a me e mi prende delicatamente il polso. Sto per esplodere a quel contatto.

"Perchè mi fai questo effetto, Violet" sospira "Che effetto?"

"Non lo so" si avvicina ancora di più "sei come una calamita"mi sfiora il mento con le labbra.

"Quando ritornerò in me me ne pentirò" il suo sguardo segue due punti fissi: labbra ed occhi, labbra e occhi, labbra e occhi"D-di cosa?"

Avvicina le sue labbra alle mie e le preme per qualche secondo. Quel contatto provoca in me come dei fuochi d'artificio. Delle emozioni che non ho mai provato in tutti i miei quindici anni di vita e, giuro, che è stata anche la più bella.

"Che droga sei?" Sussurra sulle mie labbra "i-in che senso?"dovrei smetterla di balbettare.

"Non posso desiderarti così tanto."

Apro gli occhi. Sono sola. Sul mio letto.

"Daniel?" Urlo non vedendolo.

"Che cazzo vuoi?" Ricevo come risposta. Devo essermi sognata ciò che è successo ieri. Magari nemmeno se ne ricorda;era talmente brillo che per un momento l'ho sentito pronunciare il nome di un certo Ethan.

Mi alzo a malavoglia per vedere da dove proviene quella voce e lo vedo disteso per terra di fianco al mio letto.

"Che ci fai qui?" Chiedo trattenendo un sorriso. Sembra un bambino accucciato in quel modo.

Lui apre quegli occhi splendidi e azzurri come l'oceano più limpido e mi fissa "bella domanda" sbuffa irritato.

Non so se parlargli di ciò che è successo ieri, non voglio agitarlo. Sembra me con il ciclo, solo che io cel ho una settimana al mese, lui sempre.

Mi tratta sempre allo stesso modo, potrei regalargli il mondo, ma lui preferirebbe sempre qualcos'altro. Vorrei che almeno tra noi due ci fosse odio o intesa, ma non indifferenza.