Capitolo 19

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"Piccola, penso di essere innamorato di te"

4 giorni dopo

"Violet!"

Dalle due fessure posso solo intravedere il sorriso di mia madre che si fa spazio tra le lacrime.

"Mamma" sospiro con voce flebile.

"Oh grazie a dio!" Sussurra.

"Che succede?" Dico sollevando lo sguardo verso il soffitto bianco e spoglio.

"Hai avuto un incidente mentre attraversavi le strisce pedonali, di fretta e non hai visto la macchina che correva ad alta velocità. Ma l'importante è che tu ora stia bene"

Mi chiedo se Daniel sia mai venuto qui, a visitarmi. Forse no e forse è meglio così.

"C'è un tuo amico qui fuori che ti sta aspettando" e a quelle parole sorrido inevitabilmente. Daniel.

"Buongiorno principessa!" Entra Matt con un mazzo di rose tra le mani. È fissato con i mazzi di fiori.

"Ciao" sussurro abbozzando un sorriso.

"Mi sei mancata" sorride baciandomi la guancia. A quel gesto arrossisco.

"Hai già spostato le valige nel nuovo dormitorio?" "Sì, ancora l'altro giorno. Non so esattamente che giorno. Non mi ricordo nulla, o meglio, quasi nulla" sbuffo mettendomi una mano sulla fronte.

"Hanno detto che domani puoi uscire" "Bene." "Acidina la ragazza" ridacchia.

"Scusa, è solo che sono stanca e ho bisogno di riposo"

"Capisco. Beh allora ci vediamo domani" sorride falsamente appoggiando i fiori sul comodino.

Dopo qualche minuto sento qualcuno che bussa alla porta. "Mamma, sono apposto" .

"Sono Daniel" sussurra a sguardo basso lui, venendo verso di me. Si siede sul lettino.

Non lo voglio guardare.

"Vattene Daniel."

Lui peró non sembra ascoltarmi, perchè tira fuori una lettera. Quella lettera.

"Ho detto che te ne devi andare." Dico rigida.

"Ciao Daniel. Sono Violet. La tua bambina prodigio. È strano, è imbarazzante dirtelo.
Ma solo ora mi sono accorta che mi piaci, mi piaci davvero tanto. Quando ti sei seduto affianco a me, quando hai deciso di ascoltarmi, quando ti sei preoccupato di me, insomma, solo in quel momento mi sono accorta di quanto tu possa piacermi. Con quei ricci che ti incorniciano il volto e quegli occhi che potrebbero far sciogliere qualunque ragazza. Lo so che sono goffa, brutta, lo so che sono piccola, lo so che non so portare i tacchi, lo so che non sono capace di truccarmi bene, lo so che non ho un armadio alla moda, lo so che potresti avere di meglio. Ma tu a me piaci molto. Ciao Daniel. La tua bambina prodigio."
Il mio viso sta andando a fuoco. Letteralmente.

"Va' via" dico trattenendomi le lacrime.

"Sai una cosa? Sei la persona più goffa che io abbia mai conosciuto. Vogliamo parlare delle facce che facevi quando ti arrabbiavi con me? O quando non volevi guardarmi nudo? Ma io amo tutto ció. Amo la tua ingenuità. Amo il tuo modo di fare. Amo il fatto che tu non sappia camminare sui tacchi, il fatto che tu non sappia truccarti bene o che tu non abbia un armadio alla moda. Tu non mi piaci, piccola Violet. Io ti amo. Ti ho amata dal primo giorno che sei entrata in camera mia, ma la tattica del 'ghiacciolo' non ha funzionato. Ho provato ad ignorarti, ad odiarti, ma più ci provavo, più trovavo del buono in te. Tu sei il paradiso. Sei la mia fuga da tutto questo. E fammelo dire, ti porterò sull'altare, prima o poi".

Una camera per 2//Daniel Sharman [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora