Napoli è sempre così caotica, calorosa e bellissima.
Napoli non va di fretta, le persone si fermano per delle chiacchiere, un caffe o solamente per un saluto.
Napoli è la mia città.
Quel giorno ero di fretta e mi sembrava che introno a me tutto accadeva a rilento. Correvo verso l'Università per incontrarmi con il mio Tutor; mi aveva chiamato a prima mattina dicendo che era una cosa urgente. Mi ero lavata e vestita in mezz'ora, un record personale, e mi precipitai a prendere la metro.
Arrivai con un ritardo di mezz'ora all'incontro ed ero pronta per l'ennesimo rimprovero che mi aspettava.
«Signorina Rossini, sempre in ritardo vedo.» Annunciò il prof. Molini.
Il professore Molini era il mio Tutor universitario, nonché il mio professore di Metodologia della riabilitazione. Ero stata ammessa al corso universitario di Fisioterapia, ero stata presa per ultima, quindi sudavo freddo ad ogni esame, dovevo essere la migliore per far vedere che ero brava negli studi e in quel che un giorno sarà il mio lavoro.
«Scusi professore.» Sbuffai con il fiatone.
Mi squadrò da capo a piedi e alzò gli occhi al cielo. Cercavo sempre di vestirmi per bene quando andavo all'Università ma quel giorno mi prese in contro piede e mi vestì con un pantalone bianco strappato ed una canotta nera, con uno scalda-cuore di similpelle nero. Era comunque fine settembre, faceva caldissimo.
«Eva, sai che provo una stima profonda nei tuoi confronti, ma devi vestirti meglio. Almeno per la scuola.» Disse stanco. Aveva una grande pazienza con me, perciò l'avevo scelto come tutor.
«Mi scusi professore... pensavo che non dovessi venire oggi all'Università.» Risposi dispiaciuta.
Fece cadere la conversazione con un gesto della mano e si sedette dietro la scrivania con una pila di fogli d'avanti ed ognuno di essi aveva sopra il mio nome. Mi accomodai di fronte a lui e posai le mani sulla scrivania, quando mi chiamava non era mai per una cosa piacevole, anzi...
L'ansia mi assaliva e, anche se avevo una fame pazzesca, sentivo la bocca dello stomaco chiudersi.
«Parliamo di cose serie: devi laurearti entro Marzo. Pagherai di più ma non riuscirai a farlo a Dicembre mi spiace.»
La bocca mi si seccò e sentì la mente abbandonarmi. Un'altra retta scolastica era troppo per le mie tasche e anche lavorando il doppio non sarei riuscita a racimolare tutti i soldi che mi servivano per l'Università e l'appartamento.
«I-Io speravo di andarmene per Dicembre. Ho abbastanza CFU per laurearmi. Cosa manca?»
«Ti mancano i crediti dei Tirocini. Ma hai abbastanza CFU per chiedere una borsa di studio di 6 mesi.» Disse massaggiandosi le palpebre da sotto gli occhiali da vista.
«Nessuno mi prenderà mai per dei Tirocini, ho chiesto ovunque e prendono sempre i ragazzi migliori ed io purtroppo non sono tra quelli... non riesco a capire perché prendo sempre dei bei voti agli esami.»
«Sei entrata in un corso a posti programmati senza nessuna spinta. Sei una delle persone che si meritano davvero di essere qui. A molti fai paura perciò cercano di farti lasciare tutto ciò, menomale che io e i miei colleghi abbiamo capito come sei.» Confessò con un leggero sorriso sul volto.
Al contrario di molti miei compagni di studi, io in famiglia non avevo nessun medico che mi dava la spinta. Lavoravo per racimolare i soldi che mi servivano per studiare e studiavo il doppio degli altri per conquistarmi i voti migliori.
Ecco perché la gente muore, perché la maggior parte delle persone che prendono il corso di medicina sono solo figli di papà senza passione e quelli che davvero meritano non vanno avanti senza aiuti.
«Ho mandato il tuo curriculum in giro e un mio vecchio studente mi ha risposto. È disposto a prenderti per il tirocinio ma devi essere davvero professionale.» Mi lanciò un'occhiata di fuoco e io rimasi senza parole, con la bocca secca e il cuore a mille.
Qualcuno mi avrebbe aiutato.
«Le prometto che sarò professionalissima. Cercherò di laurearmi entro dicembre.» Risposi sicura di me.
Il professore sorrise e mi porse il foglio con tutti i dettagli sul mio tirocinio. Lo guardai meravigliata e incredula, non riuscivo a crederci!
Il mio cuore da tifosa stava scoppiando di gioia: sarei stata la tirocinante del fisioterapista della Società Sportiva Calcio Napoli!
**********
Spazio Autrice!
Questa è la mia prima FF, spero di ricevere molti commenti. Fatemi sapere!
Un bacione!!!!
RINGRAZIAMENTO SPECIALE A: reinadaminhavida CHE MI STA SOPPORTANDO DA OGGI! GRAZIE ♥
STAI LEGGENDO
Into my eyes || Dries Mertens
Fanfiction-PRIMA STORIA SU DRIES MERTENS! MIRA COMO TE MIRO È una storia di una ragazza che si trova catapultata in una situazione a lei molto imbarazzante ma conveniente grazie al suo Tutor Universitario. Eva, studentessa di fisioterapia, fa il tirocinio al...