Pov. Eva.
Casa di Luce era immensa, non l'avrei mai immaginata così grande eppure mi era familiare in un modo incredibile. Aveva un salone immenso pieno di vetrate che facevano passare la luce del sole, una cucina più grande del salotto, un'isola al centro e tutti gli elettrodomestici possibili ed immaginabili.
Luce era rannicchiata sul divano, si riscaldava grazie ad una coperta e alla cioccolata calda. Presi la mia da sopra il tavolino di vetro e mi accomodai accanto a lei, vederla piangere per colpa di un coglione era un colpo al cuore. Mise la testa sulla mia spalla e le lasciai un bacio tra i capelli.
«P-Perché?» Chiese tra i singhiozzi. «I-Io non avrei mai baciato un mio ex per capire se fossi davvero innamorata di lui. Io sento di essere innamorata, lo so che sono innamorata. Invece lui che fa?! Bacia l'ex!» La lasciai sfogare, si sarebbe sentita meglio, almeno lo speravo. Non mi piaceva vederla soffrire, soprattutto per colpa del portiere su cui avevo puntato tutto.
Loro erano fatti per stare insieme, si vedeva lontano un miglio che erano perfetti.
«Eva... lui che ti ha detto?» Sussurrò asciugandosi le lacrime.
Soffiai sulla cioccolata calda e ne bevvi un sorso, mi leccai le labbra e pensai. Avevo parlato la mattina con il numero 25, era distrutto. «Gli manchi.» Risposi.
Alzò la testa e mi guardò negli occhi. «Non ti credo.» Soffiò arrabbiata e aveva tutto il diritto di esserlo. Baciare la ex era da meschini, quando vidi Dries baciare Khatrin mi sentì sprofondare ma quello non era il momento adatto per pensare a me e all'attaccante.
«Era distrutto, Luce.» Dichiarai. «Non ha ragione, ha sbagliato e gliel'ho detto più e più volte. Si è comportato da ragazzino immaturo.»
«Una ragazzina ed un immaturo. Bella coppia, no?» Rise sarcastica. Non capiva che quella era la verità, io tifavo per loro, per i loro baci, i loro abbracci e gli sguardi che li contraddicevano sempre.
«Non capite che siete fatti per stare insieme?» Sorrisi. «La conosci la leggenda del filo rosso del destino?» Mi leccai le labbra ripensandoci. Negò con la testa, così le spiegai. «Una leggenda giapponese racconta che ognuno di noi nasce con un filo rosso stretto al mignolo della mano sinistra; questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due persone destinate a vivere insieme, non importa la distanza, non importa l'età, la classe sociale o altro, è un filo che lega due anime per sempre. Questo filo rosso non è visibile, è lunghissimo, indistruttibile e serve a tenere unite le due persone che sono destinate a stare insieme per sempre, il problema è che essendo molto lungo il filo, spesso, si aggroviglia e crea intrecci strani e nodi che creano difficoltà alle due anime destinate a congiungersi; ogni groviglio che verrà sciolto sarà il superamento di un ostacolo nella relazione, ogni nodo che verrà districato servirà a rafforzare il legame.»
Aggrottò le sopracciglia e mi rivolse uno sguardo. «Tu pensi che il mio "filo rosso" sia legato alla mano sinistra di Pepe?» Si leccò le labbra. Annui e di risposta ricevetti un arricciamento di labbra. Non mi credeva. «Il tuo filo rosso a chi è unito?»
Il cuore perse un battito, a chi ero unita? Io lo sapevo già da tanto, da ben 9 anni. Nonostante tutto io ed Alessandro eravamo il "per sempre" l'uno dell'altra, potevano non stare insieme ma era lui la parte fondamentale della mia vita.
Mi leccai le labbra e guardai la mia amica. «Sinceramente? Non lo so... penso che sia Alessandro, il mio coinquilino nonché mio ex.» Risposi.
«Vivete insieme anche se vi siete lasciati?» Alzò un sopracciglio scettica. Non poteva capire, non sapeva ciò che avevo raccontato a Dries.
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Into my eyes || Dries Mertens
Fanfiction-PRIMA STORIA SU DRIES MERTENS! MIRA COMO TE MIRO È una storia di una ragazza che si trova catapultata in una situazione a lei molto imbarazzante ma conveniente grazie al suo Tutor Universitario. Eva, studentessa di fisioterapia, fa il tirocinio al...