Sorprese (?)

1.5K 51 5
                                    

I giorni passati da sola a Castel Volturno con Dries mi avevano fatto capire quanto mi fossi affezionata a lui in così poco tempo, non riuscivo a stargli lontano, ad essere una semplice dottoressa. Provavo qualcosa per lui e molte persone se n'erano accorte. Dovevo smettere di pensarlo, di ricordare quel bacio.

C'erano giorni che non riuscivo proprio a smettere di guardarlo e avrei voluto dimenticare il fatto che lui fosse fidanzato e lasciarmi andare alle sue avances e perdermi tra le sue labbra. Soprattutto quando a fine esercizio si toglieva la maglia e la lanciava lontano ed io volevo lanciarmi su di lui.

Quel giorno ero arrivata prima a Castel Volturno e entrando nella sala medica trovai, sulla mia scrivania, un pacchetto bianco e un bicchiere fumante; contenevano una brioche con la nutella e un caffè-latte con schiuma e cacao. Un bigliettino azzurro spiccava tra i contenitori e sorrisi.

"Spero che la colazione ti piaccia. –D.M.

Scusami ancora..."

Morsi forte il labbro e mi lasciai andare sulla sedia. Continuai a leggere quella scrittura ordinata ed elegante, feci un lungo sorso di caffè-latte e mi chiesi dov'era quel calciatore, quel numero 14, così importante per me che mi rendeva migliori e giornate nonostante tutto e tutti.

«Buongiorno!» Entrò Dries in sala e sorrise vedendomi bere il caffè-latte. «Piaciuta la sorpresa?» Chiese sedendosi di fronte la scrivania.

«Si...» Risposi leccandomi l'angolo della bocca, sporco. «Non riesco mai a fare colazione la mattina, neanche quando vado a seguire i corsi all'Uni.» Sbuffai prendendo un pezzo di brioche. L'allungai verso Dries che rifiutò, gentilmente.

«L'ho presa per te, mangia tu.» Disse sorridendo. «Scommetto che neanche ieri hai mangiato.» Mi guardò con disappunto, annuì con il capo e finì di strafogarmi, erano giorni che non mangiavo. Lo stress, l'ansia, il lavoro, la laurea quasi imminente – ero riuscita a farmi inserire nei laureandi di dicembre – e il tirocinio non facevano altro che bloccare la mia fame. Restavo in piedi solo grazie al caffè e alle pillole anti-stress, la mia droga più grande. «Devi mangiare... da quando non lo fai?» Chiese preoccupato il numero 14. Si era avvicinato a me e stavamo a pochi centimetri di distanza, il cuore e le tempie pulsavano fortissimo, l'avrei baciato volentieri in quel momento.

«Da un po'... mi dimentico di mangiare.» Sbuffai alzandomi per buttare il bicchiere ormai vuoto nel cestino.

Quando mi voltai mi trovai spalle al muro, bloccata tra il corpo caldo di Dries e il muro freddo alle spalle. «Non posso smettere di pensarti.» Sussurrò sulle mie labbra prima di unirle ad un bacio tanto intenso quanto atteso.

Mise le mani sui miei fianchi e mi morse il labbro inferiore, risposi subito a quella richiesta e feci incontrare le nostre lingue. In quel bacio c'era desiderio, un desiderio mai provato prima. Avevo i brividi sulla pelle, allacciai le braccia al suo collo e lui mi alzò facilmente facendo sì che allacciassi le gambe ai suoi fianchi.

Sentivo tutta la sua eccitazione e presto avvolse anche me, scese con le labbra sul mio collo e sul decolté per poi ritornare a cercare le mie labbra. Mi prese in braccio e camminò fino ad arrivare su un lettino dove ci stendemmo.

Mi baciò il collo, ancora e ancora, una lenta, piacevole, tortura. Gemetti e vidi un sorriso spuntare sul suo viso. Gli presi il volto tra le mani e lo baciai, facendo scendere le mani lungo la sua maglia fino a tirarla su ci allontanammo da quel bacio solo per togliere quell'indumento che nascondeva il fisico di Dries, un fisico stupendo per un ragazzo stupendo. Lui iniziò a sbottonarmi la camicia e si leccò le labbra quando un altro gemito vibrò tra le mie labbra. Era davvero questo che volevo? Volevo donarmi a lui su un lettino del Centro Sportivo? Morsi forte il labbro, non volevo deluderlo... eppure avevo paura.

«Hey piccola...» Sussurrò stendendosi accanto a me, accarezzandomi la guancia. «Quando ci baciamo andiamo sempre oltre.» Sorrise imbarazzato. «Ma non dobbiamo farlo per forza.» Sussurrò guardandomi negli occhi e stringendomi a lui.

«Sembro una ragazzina alle prime armi.» Sbuffai nervosa. «Eppure non sono vergine e mi sento come se lo fossi.» Passai una mano tra i capelli e la posai, poco dopo, sul suo petto.

«Non sei una ragazza facile, si capisce. Scusami se forse pretendo troppo...» Lo bloccai.

«Tu non pretendi troppo è solo che...» Mi leccai le labbra e abbassai lo sguardo. «Ci conosciamo da poco e mi attrai parecchio.» Sussurrai.

«Anche tu mi attrai, tantissimo.» Sussurrò in risposta, lasciandomi un bacio sulla fronte.

*

Mi svegliai quando sentì delle voci nella stanza, aprì leggermente gli occhi e vidi Luce, Pepe, Gonzalo, Lorenzo e José parlottare tra loro, guardando verso di me. Girandomi diedi una ginocchiata al calciatore accanto a me che si svegliò di colpo per il dolore.

«Tu mi dovresti aiutare a migliorare, non a peggiorare.» Disse massaggiandosi la gamba.

«Non è stata colpa mia, ma colpa dei tuoi compagni che mi hanno spaventato.» Sbuffai indicando con la testa il gruppetto formatosi nella stanza.

Controvoglia mi alzai e sentì freddo, i ragazzi fissavano il mio seno, scoperto e arrossì di botto girandomi per allacciare la camicia. I ragazzi risero battendo le mani, li mandai a fanculo e mi sedetti alla mia scrivania. «Potevate dirci che stavate insieme. Uff.» Sbuffò Luce, incrociando le braccia sotto al seno.

«Non è successo nulla.» Liquidai la questione. «Potevi dirci che tu e Pepe stavate insieme. Uff.» La schernì assottigliando lo sguardo, lei diventò rossa mentre Pepe si passò una mano sulla testa. «Centro!» Esultai.

«Raga, mica avete fatto foto o pubblicato foto?» Sentì Dries mormorare questa frase al Pipita. Lui negò con la testa e Mertens si tranquillizzò.

«Non vuoi far sapere che hai preso un rifiuto, vero Dries?» Scherzò Lorenzo.

Non sentì cosa rispose Dries, ma vidi il cellulare suonare, la foto di Khatrin farsi largo sullo sfondo insieme al nome "Amore." Una fitta mi attraversò il cuore, cercai di non farci caso e presi il cellulare.

«Il tuo amore ti sta chiamando.» Sorrisi falsamente portando il cellulare al numero 14 e uscendo velocemente da quella stanza che stava diventando, improvvisamente, stretta.

***********

Spazio Autrice!

Volevo pubblicare questo capitolo prima di mezzanotte ma non ci sono riuscita. Ma farò comunque gli auguri a Mertens!

TANTI AUGURI A TEEE! TANTI AUGURI A TEEE! TANTI AUGURI MERTENS TANTI AUGURI A TE! YEEEEH! + 29!

Visto che sto sclerando e non poco, spero che il capitolo piccino picciò vi sia piaciuto. Ho cercato di fare il meglio possibile ma avendo poco tempo a disposizione e la maturità alle porte non so quando pubblicherò i prossimi capitoli. 

Spero mi aspetterete! 

Un abbraccio e un bacio a tutte voi che mi leggete e lasciate un commento o una stella.

Grazie! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

Into my eyes || Dries MertensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora