Pov. Eva.
Il giorno della laurea era finalmente arrivato e non potevo essere più emozionata di così: mi sudavano le mani, avevo il batticuore, sudavo freddo e l'ansia mi mangiava viva. Dovevo calmarmi in qualsiasi modo, decisi di fare una lunga doccia, dedicarmi a me per un'oretta e con calma andare all'Università per conquistare la mia laurea.
Quando uscì dalla doccia mi asciugai i capelli e cercai di realizzare delle morbide onde su tutta la lunghezza del capello, non ci riuscì visto che si formarono solo sulla fine, passai al trucco: feci due linee perfette sopra entrambi gli occhi di nero con l'eyeliner, aggiunsi un po' d'ombretto dorato sfumandolo con quello nero e passai un rossetto rosato sulle labbra. Ero soddisfatta del mio lavoro.
Presi l'abito per la laurea e sospirai a fondo, quella sera avrei festeggiato con tutte le persone che mi volevano bene e quell'abito rappresentava la mia gioia più grande, lo posai di nuovo nell'armadio e presi una gonna a vita alta rossa, una blusa bianca morbida da mettere all'interno della gonna e la giacca rossa. Indossai i tacchi da 12cm neri, misi la borsa nera in spalla e inserì al suo interno le due copie della Tesi, entrambe rilegate in rosso, entrambe con la scritta color oro e il mio nome sopra.
Era il mio giorno!
.....
Ero l'ultima ragazza ad esporre la Tesi ed avevo finalmente finito, non mi ero mai sentita così bene in tutta la mia vita! Avevo ricevuto 100 su 110 ero soddisfatta di me stessa, avevo fatto vedere a tutti professori e compagni quanto valevo all'interno dell'Università e fuori; tutti invidiavano il mio nuovo posto di lavoro e la mia amicizia con la squadra più bella del mondo: l'SSC Napoli!
Pensai che nessuno fosse venuto a vedere la mia laurea ma quando uscì fuori l'Università mi ricredetti: c'era Luce, Stefano e vari ragazzi incappucciati che riconobbi come: Dries Mertens, Gonzalo Higuain, Lorenzo Insigne, Marek Hamsik, Pepe Reina, José Callejon e Alberto Grassi, non credevo ai miei occhi. Sorrisi all'istante, abbracciai e ringraziai tutti.
Dries mi porse delle rose rosse mentre Luce mi incoronò con la coroncina d'alloro. «Auguri Dottoressa!» Si congratulò la mia amica.
Sentivo gli occhi lucidi, non volevo piangere così morsi il labbro. «G-Grazie, non dovevate fare tutto questo.» Dissi con un sorriso a 32 denti.
«Ma scherzi? Siamo qui dall'inizio!» Disse Lorenzo abbracciandomi, ricambiai quel meraviglioso abbraccio e restammo abbracciati vari minuti poi la voca di Gonzalo ci fece allontanare.
«Hey! Ci siamo anche noi!» Fece il finto offeso così corsi ad abbracciarlo.
Questa avventura appena finita mi sembrava essere durata pochi giorni invece erano anni che lottavo per arrivare a questo traguardo che mi aveva permesso di lavorare e imparare da Stefano, conoscere persona fantastiche come tutta la squadra azzurra, stringere amicizia con Luce... incontrare la persona capace di farmi battere il cuore tramite un semplice sorriso...
Scacciai quel pensiero ingoiando a vuoto. «Meriti tutto questo, lo sai bene.» Disse il capitano circondandomi le spalle con un suo braccio.
Io e Dries ci guardammo per un attimo prima di abbassare entrambi lo sguardo. Perché ogni volta che incrociavo il suo sguardo il mio cuore prendeva il volo? Aveva abbassato tutte le barriere del mio cuore per poterci entrare, l'ha fatto e mi ha lasciato un vuoto quando si era fidanzato di nuovo con Khatrin. Morsi forte il labbro e salutai tutti, ricordandogli della festa la sera, una festa regalatomi da Alessandro.
.....
La sera arrivò presto, il cuore un'emozione del genere non la conteneva. Entrai all'interno del ristorante dove una volta lavoravo e salutai Laura che mi abbracciò congratulandosi. Mi fece entrare nella sala arredata per la festa e per poco non svenni per ciò che vidi: un bellissimo tavolo rotondo era in fondo alla sala a centro del muro e sosteneva una torta a forma di libro con su scritto: "Laurea della Dott.ssa Eva." Intorno ad essa c'erano tante bomboniere rosse e nere a forma di Tocco e i palloncini rossi e oro decoravano tutta la stanza. Un tavolone enorme occupava un lato della stanza e l'altro lato era libero per ballare, ma sapevo che nessuno l'avrebbe fatto; oltre me e Luce logicamente.
Guardai distrattamente il mio riflesso allo specchio e sorrisi, il vestito nero lungo metteva in risalto le curve del mio corpo, i capelli ondulati e le labbra rosse mi rendevano perfetta. Non ero mai stata così soddisfatta del mio look.
D'un tratto tutta la stanza si riempì con i giocatori del Napoli e lo staff, Alessandro aveva inviato gli inviti a tutti e dico proprio tutti! I giocatori sposati erano accompagnati dalle mogli e dai loro figli, Laura mi riempì di foto e solo quando entrò Dries mi resi conto che non c'era la così tanto odiata fidanzata.
«Auguri Dottoressa.» Sussurrò abbracciandomi.
Mi leccai le labbra rosse e alzai un sopracciglio. «Grazie Dries... dove hai lasciato la tua biondissima fidanzata?» Chiesi curiosa.
«È la tua serata, non volevo rovinartela e poi...» Si fermò sorridendo e mi guardò dritto negli occhi. «È tornata in Belgio. Non funzionavano le cose.» Dichiarò. In quel momento il cuore ritornò a battere. «Questo è per te.» Mi lasciò in mano una scatolina nera e se ne andò.
Aprì quella scatolina nera e trovai un ciondolo a forma di pergamena d'oro. Lo guardai allibita e lo indossai subito. Non ero abituata a tutte queste sorprese in così pochi giorni!
La serata passò in fretta ma Alessandro non era ancora arrivato, Dries notando il mio stato d'animo si incupì ma mi consigliò comunque di chiamarlo o di mandargli un messaggio; non feci in tempo a far squillare il cellulare che entrò in sala. Mi buttai tra le sue braccia felicissima.
Ma in quel momento non capì che era l'inizio della fine: Pepe si alzò di scatto dalla sedia, Luce scoppiò a piangere e per poco Stefano non svenì. Alessandro si bloccò, serrando mascella e pugni. Cosa succedeva?
«Alessandro... sei tu?» Soffiò Luce. Non capivo un cazzo. Vidi solo gli occhi di Alessandro diventare rossi per poi girarsi.
Lo presi per la manica e lo trattenni accanto a me. «Qualcuno mi vuole dire cosa succede?» Chiesi esasperata.
«Eva... lui è mio fratello.» Parlò Luce.
«È impossibile, lui è figlio unico e il padre gli è morto!» Non ci credevo, non potevo crederci!
«Eva...» mi richiamò Ale. «Lei è mia sorella e Stefano mio padre.»
Una fitta mi colpì a pieno petto, sembrava una coltellata e forse lo era. Tutto quello che sapevo su Alessandro era una menzogna, mi aveva sempre mentito, non mi aveva mai detto nulla su una sorella o sul padre, anzi diceva che era deceduto... tutto ciò su cui mi ero sempre basata era una bugia.
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NON ODIATEMI.
Finalmente capirete qualcosa in più sulla storia di Eva/Alessandro e su Luce/Fratello andato via.
VI AMO FATEMI SAPERE I VOSTRI SCLERI MI RACCOMANDO!
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Into my eyes || Dries Mertens
Fiksi Penggemar-PRIMA STORIA SU DRIES MERTENS! MIRA COMO TE MIRO È una storia di una ragazza che si trova catapultata in una situazione a lei molto imbarazzante ma conveniente grazie al suo Tutor Universitario. Eva, studentessa di fisioterapia, fa il tirocinio al...