Capitolo 4

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Sono comodamente seduta sul mio sgabello girevole a fare nulla. Per fortuna, il pomeriggio trascorre molto velocemente e riesco a servire diversi clienti. Mister X a parte una breve capatina in bagno, non ha fatto altro che sfogliare quel libro. Forse a breve dovrà sostenere qualche esame, chissà. Certo è che se si presenta davanti al professore con quella faccia da schiaffi, verrà bocciato anche se saprà rispondere a tutte le domande. Mentre potrebbe essere diverso se l'insegnante fosse una donna..

Mi riprendo mentalmente per il fatto di passare così tanto tempo a pensare a lui quando non conosco neanche il suo nome.

Per la noia, mi do una spinta e inizio a girare in tondo. Tutto cambia velocemente intorno a me e mi sento come quando da piccola io e Jamie andavamo sulle giostre e lui mi faceva girare fortissimo. È uno dei pochi ricordi belli della mia infanzia: era il mio unico amico, l'unico a sapere tutto di me e che nonostante tutto mi era rimasto vicino. È stata davvero dura andare via senza dirgli nulla ma sapevo che lui avrebbe trovato un modo per trattenermi quando io avrei solo voluto volare via.

"Hai intenzione di girare ancora per molto?". Che voce armoniosa. Alzo gli occhi al cielo e punto un piede a terra per fermarmi.

"Hai intenzione di rimanere qui ancora per molto?" rispondo con la stessa aria annoiata e lui, dopo l'immancabile occhiataccia riprende a studiare.

Mi volto verso la parete alle mie spalle e noto che manca un quarto alle sette. È ora di dare una ripulita al negozio. Mi armo di scopa e paletta e inizio a spazzare il pavimento. Cerco di tenermi il più lontana possibile dalla sala di lettura, ma alla fine mi tocca passare anche lì.

"Senti io dovrei pulire qui"

"Fai pure" mi dice senza neanche sollevare il naso dalla pagina.

Dio dammi la forza. "Visto che non capisci i modi gentili, te lo dico diversamente: devi andare via"

"La chiusura è prevista tra venti minuti e ho intenzione di sfruttare questo tempo."

Inspira. Espira. Inspira. Espira. "Potresti almeno spostarti sul bancone? Non è facile pulire con quegli stivali enormi tra i piedi" dico gonfiando le guance per poi lasciar andare l'aria trattenuta.

Un mezzo sorriso pennella le sue labbra e penso che dovrei segnarmi l'evento sul calendario. Di punto in bianco, mi da ascolto e si sposta. Raccolgo un sacco di cancellatura di gomma e borbotto tra me e me per quanto è fastidioso quel tizio. Alla fine rimetto tutto a posto e poggio scopa e paletta nel ripostiglio. Afferro la giacca, il contenitore del pranzo e la borsa e torno all'ingresso.

Mister X sembra così assorto che è davvero un peccato distrarlo. Però fa male a studiare tutto questo tempo, in maniera ininterrotta. Ogni tanto dovrebbe prendersi una pausa.

Mi schiarisco la voce per richiamare la sua attenzione e lui, finalmente, mi rivolge uno sguardo. Non so perché ma in quel momento mi sento in imbarazzo: è concentrato su di me e i suoi occhi, seppur stanchi, mi tengono incatenata.

"Mmh dovrei chiudere" borbotto mordendomi il labbro.

Lui inclina la testa leggermente verso destra prima di rassettare rapidamente le sue cose e alzarsi. Prima di uscire, rimette lo sgabello a posto, facendo in modo che sia in una posizione precisa con lo schienale perfettamente adiacente al bordo del tavolo.

Si gira di nuovo verso di me e con la mano mi fa segno di precederlo verso l'uscita.

Bene, ora puoi andare, gli dico mentalmente ma lui se ne sta lì immobile come un baccalà. Naturalmente la fortuna mi rema contro e la serratura è restia a collaborare con le chiavi. Continuo a dire alla signora Lane che dovrebbe contattare un fabbro e lei puntualmente continua a fare orecchie da mercante.

Coloring Sky (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora