Sentire il suo fiato caldo che si scontra con la mia pelle ormai infreddolita dopo aver passato tante ore all'aperto e nella stessa posizione, mi crea una sensazione strana dentro e magicamente i magoni che sentivo all'altezza dello stomaco e del cuore, si dissolvono. Passo alternativamente il mio sguardo dal sua mano ferma e stretta sotto il mio seno, alle mie mani aggrappate al suo avambraccio che ha ancora la presa serrata intorno alle mie spalle e sono completamente incapace di proferire parola.
Ha detto che non so quanto mi vuole: beh, neppure lui sa quanto io lo voglio e devo ammettere che fino a poco tempo fa non lo sapevo neanche io.
Credo proprio che dovrei dire qualcosa ma l'aria sembra incapace di scorrere tra le mie corde vocali per farmi emettere un suono oppure sono io che non sono abbastanza in me per comandare al mio cervello di darsi una svegliata."Però tu per due giorni non ti sei fatto vedere" sussurro. Sono perfettamente consapevole di sembrare una bambina in questo istante ma non ne posso fare a meno, così come non riesco a fare a meno delle sue braccia che si stringono di più intorno a me mentre il suo viso si posa un pò più su sul mio collo, quasi in prossimità della nuca e lo sento inspirare per riempirsi i polmoni del suo profumo. Beh farei volentieri anche io la stessa cosa.
"Oggi ho sostenuto l'esame per cui mi hai visto studiare in queste settimane. Ieri non sono venuto perché di solito mi prendo sempre un pò di tempo per stare con mio fratello prima di un esame importante e poi ero tremendamente arrabbiato con te. E oggi, beh, sono appena tornato dall'università. Non volevo evitarti, davvero".
E in un attimo mi piombano addosso mille emozioni tutte insieme. Sono stata una stupida a pensare che fosse andato da Marissa nonostante fossi perfettamente consapevole dentro di me che lui è incapace di commettere un gesto tanto ignobile; sono stata una stupida a pensare che non volesse avere più nulla a che fare con me perché dovevo fidarmi di lui e sono stata anche una stupida per non essermi mai fermata cinque minuti e discutere seriamente della questione del cellulare. Non voglio mai più litigare per qualcosa di così stupido: voglio costruire un rapporto con lui perché sto troppo bene nella bolla che si crea ogni volta che stiamo insieme e non voglio rinunciarci, perché è la prima cosa bella che mi capita nella vita e perché ho trovato qualcuno che crede in me più di quanto non faccia io.
Non me ne rendo conto ma due lacrime bagnano la sua pelle mentre corrono via dalle mie guance e mi affretto ad asciugarle. Forzo la presa sulle sue braccia e quando lui allenta la stretta, mi rigiro nel suo abbraccio fino a far scontrare i nostri petti. Arrossisco per la vicinanza e mi imbarazzo per la mia statura così minuta rispetto al suo corpo che occupa tutto il mio campo visivo e gli passo le mani sotto le braccia per stringerlo a me.
Mi racchiude immediatamente contro il suo corpo ed inspiro, proprio come ha fatto lui, con il viso premuto contro la sua maglietta.
"Mi sei mancato" borbotto e posso sentire il calore affluirmi alle guance anche se non sono direttamente esposta al suo sguardo.
Isaac mi spinge piano iniziando a farmi indietreggiare finché la mia schiena non si scontra con il muro di fianco alle scale.
Una sua mano tira su il mio mento e poi si posa sulla mia guancia coprendola interamente. Ci guardiamo per qualche secondo fino a quando lui non poggia la fronte contro la mia.
"Mi farai impazzire, vero?"
"Scusa -sussurro e posso sentire le mie labbra assumere la tipica forma di un broncio- so che ti devo una spiegazione e se vorrai ascoltarmi, te la darò"
"In questo preciso istante, vorrei solo baciarti" mi dice facendo scorrere il suo pollice fino a metà del mio labbro superiore, ripetendo poi il movimento su quello inferiore per poi far passare lo stesso dito dall'uno all'altro in un movimento impercettibile e sensuale. I suoi occhi seguono le sue dita come se fosse affascinato da quello che sta toccando e i miei occhi vengono calamitati sulle sue labbra, raramente state più vicine alle mie. La mia voglia di baciarlo sale alle stelle e mai avrei ipotizzato di provare un desiderio tanto forte di avere un contatto con qualcuno.
Non controllo il mio corpo quando il mio viso si protunde in avanti ma nuovamente il pollice di Isaac esercita una leggera pressione sulle mie labbra che mi fa fermare di colpo. Dio, devo essergli sembrata dovvero un idiota; probabilmente lui non vuole neanche baciarmi..
"Stai pensando troppo. Ti ho fermata solo perché sarò io a baciarti e voglio che nessuno ti guardi mentre ti scioglierai tra le mie mani" mi sussurra dopo aver spostato le sue labbra all'altezza del mio orecchio. Lascia un bacio poco sotto il punto in cui mi ha parlato e poi si stacca prendendomi per mano.
Credo che da un momento all'altro potrei prendere fuoco. Non credevo che potessi essere così sensibile alle parole di un ragazzo e che avrei ardentemente desiderato che Isaac realizzasse quello che mi aveva promesso. Eppure lo stavo facendo proprio in quell'esatto momento.Il mio cervello si risveglia quando mi accorgo che stiamo procedendo in direzione del suo palazzo e subito impunto i piedi per dirgli di fermarsi. Si gira verso di me guardandomi interrogativo e io sospiro prima di parlare.
"Non voglio venire a casa tua. Per ora".
"E perché?" Chiede tra lo stranito e il divertito.
"Mi sembra prematuro e poi potrebbe esserci tuo fratello". Alzo lo sguardo verso di lui e lo trovo intento a mordersi il labbro. Questo non aiuta ad avere una conversazione civile.
"Abbiamo bisogno di parlare e casa mia è vicina. Inoltre mio fratello è con mia nonna." Mi dice tirandomi a lui fino a che i nostri corpi non sono di nuovo a contatto.
Riporta una ciocca dei miei capelli sfuggita alle forcine, dietro l'orecchio e mi accarezza nuovamente la guancia. Di questo passo, non parleremo proprio di un bel niente perché il mio cervello se ne andrà completamente in pappa.
"Allora sali?" Mi chiede strappandomi ai miei dilemmi.
Mi limito ad annuire e lo seguo fino alla porta dell'ascensore.
No! Questa deve essere qualche congiunzione astrale che gioca maledettamente a mio sfavore: chiusa in qualche metro quadro di spazio, con Isaac e i miei ormoni impazziti. Avrei voglia di sbattere la testa contro il muro ma mi limito a sorridere quando mi fa cenno di seguirlo. Preme sul bottone con su scritto 4 e iniziamo a salire. Non lo guardo neanche per sbaglio ma ci pensa lui a mettermi in difficoltà agganciando le sue dita alle mie ma per fortuna dopo pochi secondi le porte si aprono e lui mi tira verso una porta scura a lato della quale svetta un campanello dorato.
Recupera le chiavi dalla tasca e da qualche mandata prima che mi si apra di fronte quella che è casa sua.
La mia curiosità si scatena e mi huardo in giro alla ricerca di quanti più particolari possano parlarmi di lui. Noto subito che la sala da pranzo e il soggiorno sono in comunicazione e che entrambi gli ambienti sono puliti ed in ordine. In cucina i miei occhi vengono calamitati su vari elettrodomestici che non vedrei l'ora di provare e la mia mente si catapulta a noi due tra qualche anno mentre cuciniamo insieme. Sposto lo sguardo sul frigo ricoperto di calamite e disegni del fratello e mi viene da sorridere in automatico. Il tavolo da pranzo è spazioso e le sedie imbottite danno l'idea di essere davvero il massimo della comodità. Davanti al divano color crema con tanto di isola, spicca un televisore che probabilmente non sarà enorme come quelli dei negozi ma in confronto al mio è un super schermo. Gli scaffali della libreria sono pieni di volumi e scorgo un'enciclopedia e qualche romanzo che ho letto anche io e più in basso c'è un intera sezione dedicata alle storie per bambini e ragazzi. Il mio cuore si stringe un pò alla sola idea di Isaac e suo fratello rannichiati sul divano, sotto una coperta e entrambi occupati dalle loro letture.
Non mi accorgo neanche che Isaac ha acceso la luce sul piccolo tavolino accanto al divano se non quando torna accanto a me e mi bacia una guancia.
"È davvero bella casa tua"
"Grazie ma di certo senza l'aiuto di nonna a quest'ora sarebbe a pezzi" mi dice scrollando le spalle.
Mi invita a sedermo sul divano e lo faccio mantenendo una postura rigida. Ora che so che è arrivato il momento di parlare, mi sudano le mani e temo che mi tremi la voce.
Guardo Isaac che già ha puntato i suoi occhi su di me ma per fortuna al loro interno non leggo ansia o rabbia.
"Lasciami parlare, prima. Ok?"
"Ok" mi risponde soltanto.
"Ti chiedo scusa se ti sei sentito offeso. Non ho fatto tutto questo per ferirti, devi credermi. Ma pensavo che fosse la cosa più giusta da fare. Non volevo impicciarmi nella tua vita o mettermi in mezzo tra te e tua madre. Solo che ho visto quanti sacrifici devi fare per portare avanti tutto e non volevo che sprecassi i tuoi soldi per qualcosa di così costoso. Per me". Pronuncio queste due ultime parole in un sussurro ma scorgo un lampo di rabbia negli occhi di Isaac che ha sentito perfettamente. Poggio la mia mano sulle sue per chiedergli di non parlare ancora e lo sento rilasciare un respiro.
"Così ho pensato che magari avrei potuto aiutarti e rimediare a quella spesa inutile ma di sicuro ho sbagliato i modi. Carol mi aveva avvertito sul fatto che i ragazzi hanno una visione un pò distorta di una ragazza e che la vedono come la principessa da proteggere e tutte quelle cose ma io me la sono sempre cavata da sola e mi fa strano pensare che ci sia qualcuno che c'è per me e si preoccupa. Giuro che quando ho visto la tua faccia ieri, avrei voluto solo sotterrarmi viva e che avrei fatto qualsiasi cosa per evitarti quella sofferenza ma non potevo. E non posso. A meno che tu non mi dica cosa potrei fare per te". Mi asciugo frettolosamente una lacrima e lo guardo notando la grande dolcezza con cui mi contraccambia.
"Sai, ti ci vedo proprio come una principessa" mi dice avvolgendo il mio viso tra le sue mani.
"Beh io non tanto" borbotto.
"Hai la pelle chiara come quella di Biancaneve, la stessa tenacia di Belle, la bellezza di Cenerentola.. ne ho saltata qualcuna?"
Anche se la domanda è strana, ci penso su davvero.
"La bella addormentata" sussurro.
"Già. Non mi è mai piaciuta come storia.. l'unica cosa che ricordo è che veniva svegliata con un bacio".
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e sento di essere arrossira.
"Sai che ti dico?" Continua mentre sento il mio battito anche nelle orecchie e una morsa mi chiude lo stomaco.
"No" sussurro.
"Che anche se non stai dormendo, proprio qui e proprio ora, ti bacerò, principessa". Risponde anche lui in un sussurro con gli occhi incollati alle mie labbra.
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Coloring Sky (SOSPESA)
RomansaUna storia non raccontata da un libro ma nata tra i libri.. Avery scappa dalla suo passato andando alla ricerce della felicità e la troverà in isaac che deve combattere con un passato doloroso e un presente complicato e che alla fine si arrenderà al...