Un saluto a Firenze.

450 45 8
                                    

- Andrai a vivere a Milano? Ma sempre più lontano vuoi andare?
- Mamma. Vado a lavorare con Gianluca. È una grande opportunità per me. Pensavo fossi felice.
Sua madre alzò gli occhi al cielo. La verità è che non si era mai abituata a stare senza Carolina. Aveva sempre sperato che lei tornasse a casa a lavorare in città, mentre sembrava che lei si allontanasse sempre di più. Anche Michele soffriva per la sua assenza, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
- Michele tu che ne pensi?
- Penso che avrei voluto saperlo prima, ma infondo ormai è una donna e deve scegliere lei. E poi a Milano c'è Gianluca. Vorrà dire che ci vedremo tutti più spesso.
Carolina ringraziò suo padre e andò ad abbracciarlo.
- La mia bambina. Quanto ci manchi. Quanto ti fermi?
- Purtroppo domani devo essere a Firenze. Sono venuta a parlare con voi ma devo ancora parlare con il mio capo e con la padrona di casa. Devo salutare gli amici. Insomma ho tantissime cose da sistemare. A dire il vero non mi sembra ancora vero nemmeno a me.
Sua madre l'ascoltò e capì che era quello che desiderava fare e che ormai veramente Carolina era una persona adulta capace di fare da sola le proprie scelte a lei non restava che prenderne atto. Carolina si riposo' e si ripromise di ritagliarsi al più presto alcuni giorni per stare con loro. Ma non era quello il momento.
Il cellulare le squillo'.
- Pronto Gianluca?
-Ciao. Tutto ok?
- Si a quanto pare non ho traumatizzato troppo i miei.
- Insomma.
- Hai parlato con il babbo?
- Naturalmente. Michele mi ha chiamato.
In quel momento si sentiva in imbarazzo, non era più una bambina e non voleva essere trattata come tale da nessuno, ma capiva anche suo padre.
- Tranquilla, era quasi contento. Ma non ti ho chiamata per questo. O almeno non solo. Questa mattina ho chiamato un mio amico che lavora in agenzia e mi ha mandato alcune foto di alcuni appartamenti. Te li ho inviati tramite e-mail.
- Oh bene. Non perdi tempo! Gli darò un'occhiata appena potrò.
- Bene. Allora ciao e fammi sapere se ce ne è qualcuno di tuo piacimento.
- Ciao.
Gianluca era ritornato nella sua vita. Erano bastati pochi giorni per riportare il caos nella sua esistenza, sentiva di perdere sicurezza in sé e in quello che voleva se lui le era accanto. Lei non gli avrebbe permesso di rovinarle di nuovo la sua vita. Eppure le sembrava di essere stata lei a correre da lui, era stata lei a ricercarlo, voleva quel lavoro e voleva anche dimostrargli quanto fosse diventata brava senza il suo aiuto e forte.
Voleva fargli vedere che stava bene anche senza di lui, che lo aveva dimenticato e che faceva parte del suo passato. Ma perché ora nulla di ciò che aveva detto le sembrava più così credibile? Si sentiva in balia degli eventi.
Giacomo, doveva parlare con Giacomo!
- Pronto? Ehi principessa!
La sua bellissima voce la fece sorridere immediatamente.
- Ciao Giacomo.
- Allora come va? Cosa hanno detto i tuoi?
- Sono rimasti un po' spiazzati ma sembra abbiano capito.
- Perfetto! Ma allora perché non mi sembri cosi entusiasta?
Era quello il problema, perché non era felice se aveva ottenuto tutto ciò che voleva.
- Per questo ti ho chiamato. Ti disturbo.
- No tranquilla. Quale è il problema?
- Magari lo sapessi. Sono solo che già sentire la tua voce mi ha fatto bene.
Lui sorrise.
- Vorrei essere lì ad abbracciarti.
- Anche io vorrei fossi qui.
- Vieni a Bologna.
- Non posso ora.
Silenzio.
- Carolina nemmeno io ora posso venire da te. Magari se mi organizzo tra una due settimane posso venire.
- Non ti preoccupare.
Carolina era un po' dispiaciuta ma sapeva che non poteva sempre ricorrere a Giacomo per risolvere i suoi problemi, ci doveva riuscire da sola.
- Ora ti saluto. Credo sia meglio che ritorni dai miei che fra l'altro ti salutano.
- Ok. Ti saluto!
Carolina fece un grande sospiro e fu pronta a iniziare la sua nuova vita.
Dirlo al suo studio al suo capo e ai suoi colleghi non fu semplice, l'architetto era un po' dispiaciuto mentre i suoi amici erano contenti per lei, qualcuno la invidiava altri erano felici di avere più possibilità di mettersi in mostra con il capo, dato che era sempre stata Carolina la preferita.
Bene ora restavano tutti gli altri, per fare prima mise un messaggio sul gruppo degli amici di whattsap.
Non dovette aspettare nemmeno pochi minuti per avere chiamate su chiamate e tanti messaggi. Tutti la volevano vedere e parlare con lei.
"Ragazzi ci vediamo questa sera al nostro solito pub?"
Tutti gli risposero si.
Ormai tutto era deciso. Non poteva più tornare indietro.
La serata fu allegra come al solito e tutti l'incoraggiarono e si invitarono a Milano. In quel momento si rese conto di quanto fosse fortunata nell'aver sempre potuto contare su tanti amici e si chiese se sarebbe riuscita a farsene dei nuovi a Milano, intanto c'era Alice che si era offerta anche di ospitarla per i primi periodi, fino a quando non si fosse ambientata.
Le vibró il cellulare, un messaggio da Gianluca.
"Hai dato un'occhiata agli appartamenti?"
Erano quasi le una di notte. Ma non dormiva?
"Lo stavo facendo ora. Ti faccio sapere".
Non era vero ma Carolina aprì il computer e controllò. C'erano le foto di tre appartamenti, molto belli, uno in particolare era molto elegante e l'affitto anche molto costoso.
Di getto mandò un messaggio a Gianluca.
" Ma hai visto i prezzi di affitto?"
"Certo! Ma con il tuo stipendio ce la fai, in più ci sono anche dei bonus di produzione ovviamente".
A quella risposta decise di chiamarlo.
- Pronto!
La sua voce era bassa e un po' roca, Carolina non aveva pensato che forse non era solo, magari c'era Lara con lui. Accidenti!
- Scusa! Magari non era il caso di chiamarti.
- No, non ti preoccupare non stavo ancora dormendo. A dire il vero stavo lavorando.
- Ok!
E Carolina non poté evitare di immaginarlo con jeans o tuta e piedi scalzi come faceva di solito, ma magari dopo tanti anni aveva cambiato abitudini.
- Case bellissime ma l'affitto mi sembra alto. Credo che per i primi giorni abiteró da Alice così potrò vedere di persona gli appartamenti. Magari con il tuo aiuto.
- Certo con piacere. Quando arrivi?
- Dovrei farcela per la fine della prossima settimana.
- Bene. Ti aspettiamo!
- Grazie. Salutami tutti gli altri.
- Buona notte Carolina.
Gianluca lo disse così con dolcezza che a lei sembrò quasi una carezza.
- Anche a te.
Ormai non avrebbe dormito, perché stava ripensando al calore dei suoi abbracci e alle sue labbra.

UN'ESTATE INFINITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora