Quel lunedì mattina Carolina fu al centro delle attenzioni di tutta la sua classe, la festa era stata veramente un successone.
- Ciao Caro.
- Ciao Giacomo.
Il ragazzo le era venuto incontro appena era entrata a scuola, aveva la sua età ma frequentava l'altra sezione. Era alto con i capelli ricci e spettinati, particolare che aveva sempre attratto Carolina, lui aveva anche uno sguardo attento e sveglio, insomma era un bel ragazzo.
- Sai ieri pomeriggio speravo di vederti in centro. Ho anche chiesto il tuo numero a Martina se non ti dispiace possiamo sentirci qualche volta.
- Certo che si. Mi fa piacere.
All'uscita di scuola il cuore le perse un colpo, ad aspettarla c'era Gianluca. Aveva un completo elegante ed occhiali da sole. Stava per corrergli incontro quando Deborah la fermò:
- Carolina vai a casa con tuo Zio?
- Non è mio zio.
- Va beh Gianluca!
Lo disse come per dire che era come se fosse suo zio, peccato Carolina non lo considerasse affatto tale.
- Si mi accompagna lui.
Gli corse incontro, avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo ma sapeva che non poteva farlo ora davanti a tutti.
- Ciao.
- Ciao. Posso rapirti per l'ora di pranzo?
Lei gli sorrise, non desiderava altro che essere rapita da lui, stare con lui.
- Mamma, ciao scusa se ti chiamo solo ora, ma non torno per pranzo. Ho una ricerca per domani, mangio un panino con Deborah poi studio un po' in biblioteca. Ok. Ciao.
Fatto.
- Sono tua. Dove mi porti?
- Mangiamo qualcosa insieme. Poi alle tre ho un appuntamento a studio con un cliente. Scegli tu.
- Andiamo su al parco. Se è aperto il bar mangiamo qualcosa e poi facciamo due passi.
- Sarà un po' freddo ma proviamo.
In macchina lui le prese la mano e le si arrossarono le gote, era così bello ed eccitante anche solo quel piccolo contatto.
- Come è andata la scuola?
Chiese lui, ma Carolina stava pensando un'altra cosa e la disse.
- Voglio fare l'amore con te.
Lui la guardò e smise quasi di respirare, anche lui non aveva pensato ad altro che quello per tutta la mattina, sperando che arrivasse presto il momento per stare di nuovo solo con lei.
Lui accostò l'auto e incurante di tutti e tutto si fermò e la baciò.
Le sue labbra erano così morbide che non poté evitare di mordicchiarle. Lei leccò le sue.
- Ti confesso una cosa.
Le disse Carolina.
- Ogni volta che ti passavi la lingua sulle labbra, lì dove ti inizia la barba io mi eccitavo.
Lui la guardò con gli occhi accesi di desiderio.
- Come così?
E lo fece, si leccò le labbra e lei gemendo mise la sua lingua sulla sua e la sua mano cercò l'erezione di lui. Fu questa volta lui a gemere, era stato con tante donne ma si rese conto che tutte erano sempre state molto controllate nel sesso, forse non era una coincidenza, forse aveva sempre cercato di evitare di coinvolgersi troppo, invece ora voleva penetrare totalmente Carolina, voleva che fosse sua in ogni senso e voleva essere suo, perdersi in quei baci, in quegli abbracci e quelle carezze ancora timide e inesperte.
Fu naturale allargare di più le gambe e lei incoraggiata dalla reazione di lui continuò a toccarlo. Averlo in mano le fece desiderare che fosse in lei.
- Ti prego andiamo a casa tua subito.
Le sussurrò contro il collo e lui fece inversione di marcia e si diresse verso il suo appartamento.
Salirono le scale in fretta e in poco tempo si trovarono nudi e ansimanti. Lui la mise seduta sul tavolo e iniziò a baciarla e mordicchiarla in ogni angolo mentre lei si contorceva dal piacere e lo guidava verso il centro della sua femminilità. La sua lingua iniziò a penetrarla e a far crescere in lei l'eccitazione fino ad esplodere in un orgasmo intenso. Il suo corpo ancora tremava quando lei lo fece alzare pronta a ricambiare e donare piacere a lui. Il contatto con i corpi nudi era così sconvolgente ed eccitante, lei adorava sentire la sua erezione spingere contro la sua pancia. Le sue mani e la sua bocca scivolavano un po' timidamente sul corpo di lui, si sentiva ancora insicura e aveva paura che la sua inesperienza le impedisse di far provare piacere a lui.
Gianluca doveva aver capito, forse glielo aveva letto negli occhi, la baciò e guidò la sua mano sul suo corpo ma solo un attimo per poi sussurrargli: - Mi fai impazzire, ogni tuo tocco mi incendia i sensi come nessuna mai. Lasciati andare fa di me ciò che vuoi.
- Sei mio.
A quelle parole lo portò sul letto lo fece stendere e lei fu sopra lui, toccò a lei esplorarlo, assaggiarlo, morderlo. La sua pelle sapeva di buono, tutto il suo corpo sapeva di buono. I gemiti di lui la incoraggiarono e poi lei fece ciò di cui aveva più voglia.
Salì su di lui e si fece penetrare restando a cavalcioni su di lui. Continuarono a baciarsi e toccarsi mentre l'amplesso raggiungeva le vette più alte. Entrambi gemettero e Carolina quando raggiunse l'orgasmo emise un grido che non era riuscita a trattenere e questo bastò a Gianluca per perdere il controllo e venne dentro di lei.
Solo dopo alcuni minuti i loro respiri tornarono normali, restarono avvinghiati.
- Possibile che è stato più bello di ieri?
Lui rise, i suoi occhi divennero fessure celesti.
- Che ridi? Pensi sia sciocca?
Divenne serio.
- No anzi, ridevo perché stavo pensando la stessa cosa.
Gianluca guardò l'orologio, era già tardi e lui voleva stare con lei, parlare con lei, mangiare con lei e fare di nuovo l'amore con lei.
- Caro dobbiamo andare e sono pessimo, non ti ho fatto nemmeno mangiare.
Si rivestirono in fretta continuando a scherzare.
- Giusto per sapere. Tu usi ancora la pillola per quel piccolo problema con il ciclo?
Lei lo guardò, infondo lui sapeva tutto di lei, ecco perché non glielo aveva chiesto prima è non si era preoccupato di usare nemmeno il profilattico.
- Si. Te lo ha detto babbo!
- Si. Ci diciamo tutto o quasi lo sai.
- Quasi quasi gli dico che sto frequentando qualcuno e che ci ho fatto l'amore.
- No ti prego!
Carolina si mise a ridere e lui la seguì, naturalmente non poteva farlo, non ancora.
- Tanto più che andiamo a cena stasera.
- Vai a cena con il babbo?
- Si non vorrei ma non posso evitarlo altrimenti potrebbe diventare sospettoso.
- Ok. Ma quando ci vediamo? Io ho voglia di stare con te.
- Anche io. Se non fossi la figlia di Michele probabilmente avrei fatto la cosa più avventata della mia vita e ti avrei chiesto di venire a vivere con me.
Era serio, Gianluca glielo stava dicendo seriamente. Questo le bastò per ora per sentirsi al settimo cielo, infondo era poco che si frequentavano come coppia ma era da una vita che si conoscevano.
Per ora questo le bastava!
STAI LEGGENDO
UN'ESTATE INFINITA
Chick-LitQuando due persone si attraggono non ha importanza l'età, né che lui sia il migliore amico di tuo padre, né che sia l'unico uomo che non potrà essere tuo. Quando tutto ciò che vuoi è lui, quando lui vuole te ma crede che non sia possibile, non resta...