Ancora tu? Non dovevamo vederci più?

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Carolina si preparò con cura per la serata, aveva avuto poco più di un'ora e fortunatamente aveva portato con sé un tubino nero e delle scarpe con tacco dodici che ritenne perfette per la serata. Una ravvivata ai capelli, un filo di trucco e alle 8,40 era pronta ad aspettare Gianluca che sarebbe passato a prenderla.
Puntuale come sempre arrivò all' indirizzo stabilito. Entrando in auto si sentì immediatamente a disagio. Essere lì con lui che era Gianluca, l'uomo che aveva tanto amato ma che l'aveva fatta tanto soffrire non poteva del tutto lasciarla indifferente.
- Ciao.
- Ciao, sei bellissima!
Carolina arrossí.
- Grazie anche tu non sei male.
Lui rise, con quella risata che lei conosceva bene, che nascondeva un pó di timidezza ma che arrivava da molto lontano.
- A dire il vero non ho con me molti vestiti.
- Come pensi di organizzarti?
- Domanda da un milione di dollari.
Era vero aveva una simile confusione nella testa da non poter nemmeno pensare a cosa fare.
- Beh sei venuta qui perché pensavi di cambiare. Ora che hai un lavoro, non mi dirai che ci hai ripensato.
- No. Certo che no. Ma se come dici tu ho l'opportunità di lavorare con te e Riccardo... credo che mi aspettino dei giorni intensi.
Lei restò in silenzio ma Gianluca poteva quasi vedere all'interno della sua testa i pensieri che si accalcavano uno sull'altro.
- Pensi al lavoro, a lasciare Firenze, a dirlo ai tuoi o cosa?
- Innanzitutto dovrò dirlo ai miei.
Lui annuì. Non parlare a Michele di questo gli sembrava strano e lo metteva un pó a disagio.
- Infatti credo sia meglio andare a parlarci di persona. Lunedì devo comunque essere a Firenze. Domani partirò e mi fermo da loro. Poi una volta a Firenze parlerò con il mio capo, disdiró l' affitto della mia bellissima casetta a Firenze e intanto mi aiuterai a trovare qualcosa qui. E poi. ...
- Ma non lo sa nessuno che venivi qui?
- Solo Giacomo. E ancora non ho avuto modo di dirgli come è andata oggi!
Al nome di Giacomo, Gianluca divenne silenzioso, il posto che lui aveva per lei lo metteva a disagio.
- E lui cosa ne pensa di questo volerti trasferire?
- Lui dice che devo fare ciò che voglio fare. Come sempre! Non ha mai condizionato nessuna mia scelta ha solo paura...
Carolina si bloccò, stava per dirgli che Giacomo temeva solamente la vicinanza sua e di Gianluca. Divenne rossa e lui capì immediatamente.
- Lui sa....sa di me e di te?
Chiede lui in imbarazzo dopo tutti quegli anni non ne avevano più parlato.
- Si naturalmente. Se non ci fosse stato lui non so cosa avrei fatto.
- Ed è preoccupato per te o per lui.
- In verità credo per nessuno dei due motivi. Sa che non farò mai più nulla per trovarmi in quella situazione, mai più con nessuno. Ho sofferto troppo.
- Mi dispiace.
Avrebbe voluto gridare che anche lui ne era uscito con le ossa rotte, ma non lo fece.
- Tranquillo è passato. Milano è stupenda di sera.
Carolina cambiò argomento e lui la seguì, ci sarebbero state altre occasioni forse per riparlarne ma non quella sera.
- Milano è favolosa. Vedrai te ne innamorerai presto. È ricca di tutto: arte, cultura, divertimento. Pensa che i primi due anni sono uscito tutti i venerdì e sabato sera con Riccardo visitando sempre locali diversi, incredibile ma vero.
Lei sorrise, non se lo ricordava così modaiolo, ma non gli dispiaceva affatto.
- E trovavi anche il tempo per lavorare?
- Certamente. Vedrai sarà così anche per te. Ti farai nuove amicizie e... approposito e Giacomo?
- Giacomo cosa? Lui non si schioda da Bologna oramai. Mi verrà a trovare quando può.
Gianluca ammirava la sicurezza che dimostrava Carolina, come se lo stare lontano non la disturbasse, anzi quasi si era allontanata da lui.
- Pensavo arrivassi con Lara questa sera.
- No, Lei vuole sempre prendere la sua di auto. È fissata, con me viene solamente in moto.
Anche Carolina adorava andare in moto.
- Vedrai lei ti piacerà e potrai imparare un sacco di cose. È fantastica!
Gianluca era entusiasta di lei e qualcosa le diceva di non essere affatto simpatica a Lara ma non era il caso di dirglielo.
- E Riccardo?
- Riccardo è il mio socio, è un mio amico ma ti sconsiglio di lavorare con lui, è un vulcano e soprattutto gli piacciono troppo le belle donne. Rischi di distrarlo.
Carolina rise a quelle affermazioni.
- Magari mi va di rischiare!
Non si aspettava una risposta così esplicita da parte di Carolina ma non aggiunse altro dato che erano arrivati al ristorante.
Appena entrati notarono Lara e Riccardo che ridevano e bevevano un aperitivo. Gianluca le andò incontro e la baciò, un bacio leggero sul collo.
- Ehi ehi! Calmi
Disse Riccardo prima di puntare gli occhi su Carolina.
- Mamma mia che bell'acquisto che abbiamo fatto per il nostro studio. Qui ci vuole subito un brindisi.
La serata iniziò così tra un brindisi e un altro, Riccardo era
molto simpatico e cercava in ogni modo di metterla a suo agio come Gianluca, mentre Lara restava spesso in disparte ad osservarla o meglio scrutarla, Gianluca parve accorgersene in quanto ad un certo punto le si avvicinò e le sussurro' :
- Non essere troppo severa con Carolina.
Lara rise e a Carolina sembrò quasi si fossero scambiati un bacio.
- No basta brindare o altrimenti non riuscirò a tornare a casa stasera.
Disse fermando la mano a Riccardo che voleva di nuovo riempirle il bicchiere.
- Che ti importa, casomai ti riaccompagno io.
Carolina gli rise mentre approfittando che Lara non era al tavolo in quel momento, Gianluca disse:
- No. A Carolina la riaccompagno io e tu vedi di non fare cazzate.
Lei lo guardó, che cosa era successo? Perché era stato tanto brusco nei confronti di Riccardo? E perché ora lui non gli rispondeva ed anzi lo guardava con aria contorta?
A rompere la tensione ci pensò Lara che tornò da loro per proporgli un locale lì vicino dove facevano anche della musica ma Carolina disse che per lei si era fatto già troppo tardi ed era stanca, troppe emozioni e troppe tutte insieme.
- Te ne vuoi già andare?
- Si domani mi aspetta un viaggio in aereo. Vado prima dai miei e poi a Firenze.
- Quando pensi di essere uno dei nostri a tutti gli effetti?
Chiese Riccardo.
- Spero il prima possibile. Se il mio datore di lavoro non mi fa troppe storie, nel giro di due settimane spero di farcela.
- Perfetto noi ti aspettiamo. Anzi fatti accompagnare da Michele che è un po' che non lo vediamo.
Carolina non poteva che trovare molto simpatico Riccardo oltre che un bellissimo uomo.
Gianluca insistè molto per riaccompagnarla.
- Non c'è bisogno. Posso prendere un taxi davvero.
- Non essere sciocca. Sai che mi fa piacere.
Ed ecco di nuovo sola con lui in quell'auto troppo stretta.
Carolina si sentiva stanca e confusa, stava facendo la cosa giusta?
- A cosa stai pensando?
- A tutto e niente. Sto pensando ai cambiamenti che mi aspettano.
Poco dopo arrivarono.
- Bene. Allora grazie di tutto e a presto.
Disse Carolina e si protese per dare un saluto con un bacio a Gianluca. Le sue labbra si posarono sulla sua guancia che era liscia e profumata senza più barba. Fece per scendere dall' auto ma lui la trattenne per una mano.
Quel contatto fu più intenso di quel bacio, una scarica come elettrica attraversò entrambi.
Carolina lo guardó negli occhi spalancando le pupille.
- Volevo solo dirti... che mi ha fatto piacere rivederti e che se vuoi intanto posso occuparmi di trovarti una sistemazione temporanea per quando arriverai.
Lei annuì semplicemente e scappò da quell'auto per poi voltarsi.
- Ci sentiamo.
E poi entrò in casa della sua amica più velocemente che poté.

UN'ESTATE INFINITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora