1 parte 1. Il cattivo, la paladina e lo spettatore

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Poteva anche essere una giornata come tutte le altre: noiosa, lunga e terribilmente lenta. Come ogni mattina, per lo meno, la piccola Alexis era sulla riva del fiume che divideva a metà il paese di periferia a giocare con i pesciolini lì attorno, ed era completamente sola. Non era mai stata una bambina molto loquace e a complicare la situazione c'era la morte di entrambi i suoi genitori. Tempo prima il padre di Alexis era partito per l'Iraq, ma stava andando tutto bene fino al maledetto giorno in cui un uomo in divisa militare si presentò alla porta della casa in cui lei e la madre vivevano, consegnò una busta, pronunciò un sentito "Mi dispiace" e se ne andò. Da allora Alexis aveva vissuto come circondata dall'ovatta: non usciva di casa, vedeva la madre sempre più di rado e nessuno veniva più a fare loro visita, eccezion fatta per sua zia.

Poi, l'incidente. La madre di Alexis era uscita a comprarle il regalo di compleanno, ma non era più tornata. Le poche persone a cui chiese cosa le era successo le risposero che la mamma era andata a trovare papà. Senza un motivo, la bambina sapeva che, quando la gente parlava di andare a trovare qualcuno di cui non si sapeva più niente, bisognava stare zitti. E così lei fece, accettò passivamente tutto ciò che era successo nel giro di un mese, ma il dolore rimase come un amico di vecchia data troppo insistente da poterlo sopportare.

Il giorno dopo l'incidente lei era già stata registrata al comune come orfana e affidata alla sorella della madre, che s'impegnò anima e corpo per crescerla.

In casi normali un bambino di otto anni come Alexis non sarebbe riuscito a capire appieno il significato di morte, assenza e dolore, eppure lei ne era rimasta sconvolta. Se prima era sempre allegra, anche se timida, ora era taciturna e piangeva spesso. Certamente la sua situazione non veniva compresa dagli altri bambini, che cominciarono a considerarla strana e ad evitarla. Ma sembrava che tutto questo non le importasse. Lasciava che la vita le scorresse addosso come sabbia presa tra le mani, a dita aperte.

-Uffa, smettetela di scappare!- si lamentò con i pesciolini. Aveva appena mosso un piede nell'acqua e il cerchio che si era formato attorno alle sue gambe si era rapidamente sciolto.

-Che stai facendo?- chiese un bambino.

Alexis sussultò, ma non si voltò di scatto per la sorpresa. Semplicemente si girò di lato continuando a giocare con l'acqua, mentre con la coda dell'occhio osservava. In cima alla discesa che portava al fiume c'era un bambino, ma non stava guardando lei. Alexis non rimase nemmeno delusa nel capire che non le stava parlando, e così, lentamente e senza fare alcun rumore, si spostò più avanti, sotto al ponte. Lì era certa che nessuno potesse vederla né disturbarla, poiché tutti gli altri bambini erano terrorizzati da quella zona in cui la corrente era appena più forte e l'acqua era di un blu scuro, nonostante non fosse troppo profonda in quel punto.

Si sedette sulla riva e continuò a giocare sbattendo i piedi nell'acqua, le scarpe buttate sulla sabbia. Poi, all'improvviso, vide una testa nera sbucare da in mezzo al fiume, proprio nel punto in cui la corrente era più forte. La bambina emersa dall'acqua cominciò ad agitare le mani per tenersi a galla, senza riuscirci molto bene, e a chiedere aiuto.

Alexis non riuscì a capire immediatamente cosa stava succedendo, ma non ci mise molto ad avanzare nell'acqua tendendo una mano verso di lei.
-Cerca di venire verso di me!- le disse. Ormai l'acqua le arrivava quasi alle spalle e, nonostante fosse brava a nuotare, sapeva bene che non sarebbe riuscita a trascinare anche lei, piccola e debole com'era.

Fortunatamente l'altra bambina riuscì ad avvicinarsi abbastanza perché lei riuscisse ad afferrarla prima per un polso e poi per entrambe le braccia, trasportandola non senza difficoltà fino a riva, dove entrambe si accasciarono esauste.

-Linda! Lin!- sentì urlare ad un certo punto, e subito dopo comparve un bambino che sarà stato almeno il doppio di Alexis. Aveva capelli neri e occhi di un verde così chiaro da sembrare trasparente ed era identico alla bambina che Alexis aveva appena salvato.

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