19. La verità dietro il fumo, parte 1

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Soundtrack: Hey Violet - Guys My Age

È da soltanto un'ora e mezza che siamo arrivate e posso dire con certezza che è la festa più noiosa a cui abbia mai partecipato. Per di più Hayley e Lauren sono scomparse chissà dove circa mezz'ora fa e non ho ancora trovato Ian. Visto che non conosco praticamente nessuno mi sono limitata a mangiare patatine e bere dalla lattina di birra scadente che hanno rifilato a tutti, perciò non ho ancora avuto problemi.

-Che noia- dice qualcuno di familiare al mio orecchio. Mi basta girare leggermente la testa per vedere Mason che, per via di tutte le persone ammucchiate al tavolo con gli snack, è praticamente incollato a me.

Involontariamente mi allontano da lui, finendo di conseguenza con lo scontrarmi con l'altro ragazzo che ho a fianco. Con la coda dell'occhio lo vedo girarsi nella mia direzione, le sopracciglia corrugate in un'espressione di fastidio che tuttavia cambia completamente quando nota il mio top. Per questo motivo decido di non degnarlo neanche di uno sguardo e, anzi, gli tiro una leggera gomitata nelle costole fingendo di non averlo fatto di proposito e di non essermene neanche accorta. Mason sì, però, lui se n'è accorto eccome, a giudicare dal sorriso che cerca di combattere trattenendo il labbro inferiore tra i denti.

-Sì? A me sembra che tu ti stia divertendo molto, invece. Io mi sto divertendo- rispondo riempiendo un bicchiere di plastica con dei popcorn al caramello che mi fanno guadagnare una sua occhiata disgustata.

-Ti prego, non dirmi che ti piace veramente quella roba- dice, i suoi denti perfetti in mostra grazie alla smorfia di puro orrore, mentre si allunga inutilmente sul tavolo per afferrare un pacco di non-molto-più-sane patatine, che alla fine sono costretta a passargli.

Mentre penso ad una buona risposta da dargli mi volto verso di lui e porto un indice alle labbra, picchiettando leggermente in un'espressione assorta. -Vediamo... A te piacciono le botte che prendi quando giochi?- gli domando infine.

-Cosa?- chiede di rimando. -No, certo che no! Non sono mica masochista!-

-Ecco, è la stessa cosa per questi popcorn. Se vuoi fare schifo fino in fondo devi accettare che queste cose sono inevitabili.- concludo allontanandomi finalmente dal tavolo per andare non so di preciso dove. Fuori, probabilmente.

Almeno potrò respirare aria e non sudore e ormoni.

Naturalmente i miei piani vanno in fumo non appena sento dei passi seguirmi, dei passi che ormai ho memorizzato fin troppo bene. Credo di sentire anche un "incredibile" dietro di me, ma potrei essermi sbagliata.

-Bene, ora che il momento divertente è passato cosa si fa?-

-Uhm- mormoro guardandomi attorno alla ricerca di un angolino sereno in cui non fare assolutamente nulla e aspettare che tutto finisca in tranquillità. Ovviamente non esiste. -Che ne dici di fare schifo insieme? Visto che il signorino tutto salute ha appena stretto un patto con il diavolo potremmo organizzare una festa tutta nostra e... non fare assolutamente nulla. Non suona male.- gli rispondo. Non appena le parole lasciano la mia bocca, tuttavia, mi rendo conto di aver commesso un enorme sbaglio. In pratica gli ho appena chiesto di passare del tempo insieme. Durante una festa. Solo io, lui, i miei popcorn e le sue patatine. Per concludere il tutto con "non suona male". Dio, quanto sono idiota e imbarazzante.

-Voglio dire, n-non è che de...

Fortunatamente per entrambi, perché la situazione sarebbe andati a rotoli di lì a poco, una voce femminile proveniente, noto solo più tardi, dal centro del grande salone mi interrompe annunciando che: -Obbligo o verità sta per cominciare, ragazzi. Quindi giocate o giocate lo stesso?-

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