3. E questo chi è?

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-Lin?

Lei alza immediatamente lo sguardo su di me. Fin troppo velocemente e sembra fin troppo preoccupata. -Mmm?

Guardo Riley, che stira un angolo delle labbra in una smorfia contrariata e capisco di aver centrato il punto. Forse anche lui stava pensando la stessa cosa e voleva soltanto averne una conferma.
-Oddio, Lin- sospiro esasperata.

-Che c'è?- chiede lei alzando la voce.

-Senti, piantala. Ne parliamo dopo- rispondo alzandomi e rimettendo a posto la sedia, quindi mi volto verso gli altri due. -È stato un vero piacere conoscervi. Ora scusatemi, ma vado a farmi i cazzi miei.

-Ho detto qualcosa di sbagliato?- sento chiedere Mason prima di andarmene.

Esco nel retro dell'edificio, dove si trova il mio posto preferito, lontano da tutto e da tutti. Passo per lo stretto passaggio dove si rifugiano tutti i fumatori durante le pause, essendo completamente nascosto da due siepi alte almeno tre metri, fermandomi davanti ad un cancello arrugginito e sempre chiuso con un lucchetto. Peccato che ci sia gente come me che sa come forzare una serratura. Superato questo, dopo qualche passo la siepe termina, scoprendo tutta una parte di giardino che non viene mai utilizzata e neanche curata, se non fosse per il buon cuore del giardiniere della scuola che ne taglia l'erba e pota i rami in eccesso degli alberi.
Mi sistemo sotto alla mia quercia, dove già da tempo c'è una cuneetta in cui il mio sedere s'incastra alla perfezione. I rami dell'imponente albero si sviluppano per la maggior parte in orizzontale, cosicché quelli più bassi si trovano a circa un metro dalla mia testa, ora che sono seduta.
Chiudo gli occhi e appoggio la testa al tronco, godendomi la calma che svanirà entro pochi secondi. Prima di andarmene, infatti, ho sentito una sedia spostarsi bruscamente, quindi a breve Riley o Linda sarebbero arrivati a disturbarmi. Non finisco neanche di sospirare che sento dei passi pesanti avvicinarsi. Riley, senza ombra di dubbio. Quando capisco che si è fermato mi decido a parlare.
-Sai, un branco di bisonti farebbe meno rumore di te- dico, e poi, accorgendomi di quello che ho detto, apro gli occhi. -Che poi è una mandria, non un branco.

Il ragazzo si siede vicino a me con un sospiro, quindi comincia a strappare dei ciuffi d'erba.

Non riesco a capire questo silenzio, di solito mi avrebbe detto qualcosa per calmarmi o avrebbe cercato di sgridarmi per essermi comportata in quel modo con sua sorella, per di più davanti a gente che non conosco, e invece niente. È persino imbarazzante.
-Non sapevo fossi diventato un drogato- dico.

Riley alza gli occhi guardandomi come se la drogata fossi io.
-Ma che stai dicendo?- chiede infatti.

-Ti interessa così tanto quell'erba che ho pensato...- comincio a scherzare, però mi fermo ad una sua occhiataccia. -Ok, cosa c'è?

In risposta lui alza le spalle tornando alla potatura manuale del prato.

-Riley...

Finalmente torna a guardarmi negli occhi. -Non so cosa dire, va bene?!- urla quasi.

Ed è proprio questo a farmi sgranare gli occhi: lui non alza mai la voce con me in giro.

-Avevo già pensato che Lin avesse cominciato a parlare con Mason e Luke solo perché...- cerca le parole gesticolando, poi ci rinuncia. -Insomma, hai capito. Poi però sembrava che non le interessasse nemmeno Lucas.

-In che senso?

-Lo guarda a malapena- mi risponde.

Ok, questa non me l'aspettavo proprio. Magari, però, Linda fa così per vendicarsi in qualche modo di Colin tramite il povero Lucas, ignaro di ogni cosa.
-Come hai fatto ad arrivare qui?- indago invece.

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