Eccoci,ci siamo, mi ci voleva un concorso per scriverti, per scrivere proprio una lettera!
Una LETTERA!
E cosa dovrei scriverci in una lettera indirizzata a te?
Come se tu potessi leggerla, come se tu potessi eventualmente, rispondermi.
Come se tu ci fossi ancora.
Ma non ci sei, te ne sei andato da tanto, tanto tempo, lasciandoci qui, lasciandomi qui.
A crescere sola con lei, che si è spezzata la schiena e la vita per me.
A crescere senza sapere come avresti potuto essere.
A crescere senza l'aiuto che avresti potuto darmi.
A crescere senza i consigli che avresti potuto darmi.
A crescere senza le cose che avresti potuto insegnarmi.
A proposito di insegnamenti, lo sai, ieri era il compleanno di Alberto Angela, il figlio di Piero, anche lui divulgatore televisivo come suo padre.
E' un gran figo lui, Alberto dico, 54 anni, laureato in antropologia, notevole veramente notevole.
Ogni volta che lo vedo alla tv,ripenso a quando vedevamo insieme Quark, io e te, insieme.
Adesso si è evoluto e si chiama Super Quark, in salotto, te sulla tua Bergere, io sul divano a tre posti, puntate su puntate di Piero Angela, Paco Lanciano e Danilo Mainardi, te li ricordi vero?
Adesso questi programmi li guardo da sola, sono trent'anni che li guardo da sola.
A titolo di informazione, la tua Bergere adesso è in camera mia, ce l'ho proprio qui davanti, sopra ci sono dei vestiti, la borsa di Vuitton che quel demente del mio ex marito mi regalò, quando fingeva che andasse ancora tutto bene e la pashmina che ho comprato alla Rinascente di via del Corso, a Roma.
Quanto è bella quella pashmina, l'ho pagata pure poco, c'erano gli sconti, mi piace mi ricorda Roma.
E lo sai cosa mi ricorda Roma? Mi ricorda quella volta che ci andai con lei, dopo che tu te ne eri andato, ogni volta che passo dai Via dei Fori Imperiali, ripenso a quando andai a visitare gli scavi e te non c'eri.
Ti sarebbero piaciuti gli scavi, e indovina? Uno degli Angela c'ha fatto sopra una puntata, vedi te le coincidenze!
Tutto sommato siamo state brave io e lei, ce la siamo cavata,all'inizio è stato difficile, ma abbiamo tenuto duro.
La scuola... uffa si era un problema, ma l'ho finita, sono cresciuta e ho studiato, mi sono trovata una serie di lavori, sai ora il posto fisso non esiste più, mi sono sposata, lo sapevi?
Bè, si mi sono sposata, con un coglione ma l'ho fatto, sono anche mamma, lei ti sarebbe piaciuta, la mia piccina ti sarebbe piaciuta, certo che si, è bellissima, intelligente e seria, mica come me.
Per farti capire meglio adesso le chiamerò la grande e la piccola così afferri alla prima di chi parlo.
Vuoi sapere come sta la grande?
Sta benino, ha i suoi acciacchi ma se la cava, da brava vecchietta mangia, dorme e sta in giardino e ripete le stesse cose all'infinito, ti ricordi?
Lo ha sempre fatto, ripete, ripete, ripete ed io per farla smettere di dire le stesse cose le consegno un pacco di "fru fru" al caffè, come quelli che le compravi sempre te.
E così la grande riparte col racconto dei "fru fru" al caffè.
Devo essere masochista.
Vuoi sapere come sto io?
Sto bene.
Ma non è mica sempre stato così.
A scuola non ero tanto popolare, però a danza ero bravina, mi son levata le mie soddisfazioni.
Poi ho cominciato a cucinare ed a mangiare, allora mi sono messa a dieta, ma avevo fame e allora mangiavo, però se mangiavo non dimagrivo e allora vomitavo, ma poi mi tornava la fame, e rimangiavo, insomma un gran casino e alla fine ho deciso, sono andata in terapia.
Credo che il mio medico dopo di me abbia chiuso lo studio.
Deve essere scappato in India a psicoanalizzare le mucche.
Adesso mangio, e ingrasso felice, sono un ibrido fra un dugongo e un demone incazzato.
Una figata.
Sono anche riuscita a smettere di mangiarmi le unghie, devi vedere che smalti, mica quelli squallidi rosini perlati che usava la grande.
Io e la piccola ci diamo di colori forti, nero, verde bottiglia, rosso e viola.
Ah, di viola ho anche il rossetto, mi ci sono tinta anche i capelli mesi fa, stavo una favola.
Vuoi sapere come sta la piccola?
È forte, saggia e bella, ottima scolara, anche se ne ha viste di tutti i colori, ora sta bene.
Gli piacciono gli One Direction, degli sgangherati britannici, e no prima che tu te lo chieda niente a che fare con Ella Fitzgerald o Louis Amstrong.
Ha tre grandi amiche fuse di testa come lei, ma brave bimbe.
È la mia gioia più grande, la mia vittoria più grande , la mia ragione di vita.
Cos'altro ti può interessare? Si si ci sono, la Formula 1, la Ferrari non va tanto bene ultimamente, ha avuto i suoi momenti d'oro ma adesso non ci siamo.
Sai spesso mi chiedo perché.
Perché mangiavi così tanto?
Perché fumavi così tanto?
Perché non sei mai andato dal medico?
Non pensavi a noi?
Eppure noi c'eravamo, e avremmo avuto bisogno che ci fossi anche tu, ma no, te ne sei andato.
Da quel che scrivo in questa dannata lettera, sembra che io ti odi, ma non è così, mi faccio solo delle domande, sono trent'anni che cerco di capire perché è successo a te, perche è successo a noi, perché sei andato via.
E poi mi dico è un destino infausto, ma no, non me la bevo questa è solo sfiga e pure bella grossa.
Comunque sia il mondo è andato avanti, noi siamo andate avanti, gli Angela sono andati avanti, anche la Ferrari è andata avanti, solo Achille è rimasto a Troia dove lo hanno seppellito gli Achei...... te lo ricordi Achille vero?
Il problema è che mi manchi, non dimenticherò mai la nostra ultima colazione, brioche e nutella, perché sei morto ?
Perché?
Ciao, la tua Lele
"G3X
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One shot buttate a casaccio!
General FictionIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...