Marzo, ebbene si siamo di marzo, mese meraviglioso che vuol dire una cosa sola: Primavera!
Il giorno migliore per godersi questo mese è la domenica, mi sveglio sollecitata dalle campane della chiesa vicina e scopro, con somma gioia, che sono circa le dieci del mattino. Perché si di Marzo è bello oziare, rigirarsi nel letto, scaldata oramai da solo una soffice trapunta colorata, leggera come ali di farfalla. Nello stiracchiarsi mattutino, mi da gioia ricordare di avere indosso, un nuovo ed allegro pigiamino giallo acceso con le fragole e il cocomero disegnati sopra .
Dalla finestra con le ante ancora chiuse, filtra una calda luce dorata, che mi da i buongiorno e mi invita ad iniziare la mia giornata.
Le ubbidisco e salto giù dal letto infilando i piedini nelle ciabattine infradito, da poco rispolverate dall'armadio delle calzature.
Dopo una ricca colazione a base di frutta e yogurt, freschissima come si addice a questo bel teporino climatico, me ne vado in giardino.
È giunto il momento di tirar fuori dal garage gli arredi estivi, perciò ecco riapparire le classiche sedie in resina modello Ischia, sapete quelle favolose ed impilabili, una bella sciacquata con la sistola e sono pronte. Insieme a loro torna il tavolo pranzo coordinato e tornano anche il lettino prendi sole e le sedie da regista.
Immediatamente dopo, riemergono i colorati cuscini che rendono morbide tali sedute, una bella spiumacciata e sono pronti, per rendere confortevoli le allegre ore di pettegolezzo tra me e le mie amiche.
Rientrando porto in casa i serviti da pic-nic e tutto il necessario per mangiare all'aperto, un bel giro in lavastoviglie e via di merende in giardino.
Sugli alberi le prime gemme stanno sbocciando, teneri fiorellini spuntano tra i fili d'erba profumando l'aria, il cinguettio degli uccellini fa da colonna sonora della mattinata. Alcune farfalle multicolore si librano leggere intorno all'oleandro, aiutate dalla brezza tiepida.
È tutto così bello e piccolino: pigiamino, ciabattine, teporino, tutto "ino".
Sembrerebbe essere veramente una splendida domenica di inizio primavera!
Invece no.
Avete presente la campana della chiesa di prima? Suona alle 6,30 del mattino. Anche la domenica.
Altro che ozio nel letto.
A quest'ora antidiluviana dalle finestre arriva una fredda luce grigia, che tutto fa tranne renderti felice, il riscaldamento non è ancora partito e nonostante la calda coperta, imbottita di piuma d'oca originale della Groenlandia dal filling power altissimo, pare di essere in un surgelatore.
Come una mano esce da sotto la coperta vi rientra sotto forma di candela di ghiaccio.
Dopo un non ben identificato periodo di strazio, passato a rigirarsi convulsamente nel letto decido di alzarmi: guardo le mie gambe avvolte in un pantalone del pigiama rosa pallido, in pile, con i pelucchi, sono sexy come un leone marino spiaggiato.
Buttando un occhio ai miei piedi, che somiglino più ad uno zampotto di maiale che a dei piedi umani, li vedo fasciati da un calzino di quelli specifici per il piede diabetico.
Sia mai che compro calzini che stringono alla caviglia...
Inforco le pantofole a forma di cane e via di tè
Bollente. Anche oggi mi brucio nel berlo.
Per non sbagliare insieme al tè butto giù una pillola di antistaminico.
Nell'aprire la finestra per cambiare aria alla stanza l'unico granello di polline in circolazione mi investe in pieno, scatenandomi una esondazione lacrimale modello cascate del Niagara e una immediata otturazione delle vie nasali.
In questo caso l'unica cosa da fare è darsi al canto, in testa quella melodia che si fa prepotente...
"Eèèèè primaveraaaa, svegliatevi allergieeeee, occhio piangente, naso grondante la la la lalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"
"il cooortisoneeee, a me mi fa benoneeee, ne prendo due all'occhio di bue la la lala la laaaaa".
Come la cantava Rabagliati...
Presa dalla foga canterina lancio acuti degni di un demone infernale.
Il sacro fuoco dell'arte mi divora e comincio a ballare, la musichetta mentale mi porta a dimenarmi come un'ossessa, spargendo colpi d'anca come non ci fosse un domani, sono un incrocio fra Ricky Martin ingrassato e un cactus spinoso. Vestito di pile.
Sempre più sexy...
Il gatto mi guarda terrorizzato e va a nascondersi nell'armadio.
"La la la lalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"continuo a cantare, mentre scendo in giardino per stendere la lavatrice.
Delle folate di vento freddo e puzzolente, portano l'olezzo del petrolchimico fin qui, una miriade di insetti mordaci mi circondano, mentre appendo le lenzuola al filo. Un uccellaccio nero gracchia impunemente altro che cinguettii.
Mentre combatto la nuvola di insetti volanti, metto il piede calloso sulla parte terminale del rastrello, che sollevandosi da terra va a piantarsi sulla mia faccia, una bella legnata perpendicolare al terreno che mi lascia una bella impronta sul viso.
Sempre più sexy 2.0...
Ok, ok, oggi non ne va una. Tristemente mi avvio verso la porta di casa e penso che tutto sommato poteva andare anche peggio, un gabbiano di passaggio avrebbe potuto regalarmi un bisognino sulla testa, oppure avrei potuto sbagliare e prendere del latte per colazione e si sa che...
"Il latticinoooooo, a me mi fa malinoooooo" e ricomincio a cantare, ma in fondo non è bello anche così?
Una domenica di relax, a piangermi addosso per le mie disgrazie, con un gatto rognoso come unica compagnia...
Chi se ne frega, io canto!
" Eèèèèèèèèè primaveraaaaaa, svegliati Eleninaaaaa, ti vengon le bolle, il gatto ti morde , ma tutto miglioreraaaaaaaa"
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One shot buttate a casaccio!
General FictionIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...