Quel giorno a Medellin faceva un caldo pazzesco. L'aria condizionata a malapena rendeva l'aria respirabile, nonostante ciò, tutti gli invitati al battesimo della piccola Aurora Suarez, erano presenti e desideravano portare il loro dono alla figlia neonata Stefan Suarez. Il più tosto capitano dell'antidroga che la Colombia avesse mai visto.
La cerimonia religiosa si era svolta nella cappella dell'accademia di polizia in forma strettamente privata. Poi la festa si era spostata nel sala mensa alla presenza di moltissime persone.
Tutti avevano un dono per la piccina. Stefan era, ed è tuttora, amato e benvoluto da tutti, sia dai colleghi che dalla gente comune che gli riconoscevano coraggio e incorruttibilità nella guerra ai trafficanti. Per i bambini di Medellin era, da sempre, una specie di eroe in carne ed ossa.
Tra le decine di doni arrivati alla piccina c'era un pc portatile, con un dvd inserito e su scritto "avviami". Era un videomessaggio di Julia "Malefica" Mendoza
"Sono felice per te capitano, mi è stato detto che tua moglie ti ha regalato una bambina meravigliosa, spero tu possa vederla crescere, accadono tante brutte cose alle persone oggigiorno... Ma sono certa che la tua Aurora crescerà sana e felice e sarà una adolescente magnifica e una donna forte. Le auguro che nulla o nessuno si frapponga fra tua figlia ed il suo futuro!"
il capitano conosceva bene la Mendoza. Era a capo del cartello della droga di Medellin. Era a figlia del deposto boss che da cinque anni era finito in carcere grazie a Stefan. E quello non era un augurio, era una minaccia verso sua figlia, una vera e propria condanna.
Non c'era altro da fare la piccola doveva sparire!
E fu così che Aurora sparì.
MOLTI ANNI DOPO
"Buongiorno Capitano Suarez, buongiorno Aurora", disse il capitano Jonson all'arrivo mio e di mio padre alla sede della DEA a Chicago,
"Buongiorno", ripetemmo in coro io e papi,
"Dobbiamo farlo per forza? Io non voglio papi, non voglio!!"
"Aury non fare le storie, dobbiamo metterti al sicuro fino al processo. Non puoi restare con me!"
Mettermi al sicuro...
Perché vivere nascosta tutta la vita vuol dire essere al sicuro...
"Aurora, so che non vuoi lasciare tuo padre, ma non abbiamo altra scelta. Dobbiamo continuare a tenerti sotto copertura, o rischieremo che ti prendano. Non sappiamo cosa potrebbero farti, pur di non far testimoniare tuo padre.
Adesso ti presenterò le tue guardie del corpo, le tue madrine per tutto il tempo che durerà il processo. Dalla porta entrano tre ragazze, due sembrano avere la mia età, l'altra un po'più grande,
"Signori vi presento le tre migliori agenti della DEA, Rose Lewis, Azzurra Palladini, e Greeny Alvarez. Sembrano teen-agers, ma sono tutte agenti specializzate in missioni di copertura. Ognuna ha una provenienza geografica differente. Sono tutte Americane di terza generazione. Parlano diverse lingue, e come Aurora potranno frequentare l'Università di Genova come studentesse straniere.
E' una copertura sicura. Ci sono regole semplici da rispettare e attenendovi ad esse non avrete problemi. Vi sono stati consegnati i documenti e tutti gli incartamenti del caso.
Buon viaggio e buona permanenza in Italia ragazze, tornerete a casa a processo finito"
Altro giro altra corsa...
Da quanto ha assunto il potere nel cartello, non fa che cercarmi. Le prove che mio padre insieme ai suoi colleghi hanno finalmente messo insieme, porteranno ad una sicura condanna di parecchi dei suoi collaboratori, infliggendo un duro colpo ai suoi traffici. E lei, Malefica è fermamente decisa a mantenere la promessa che fece al mio battesimo. Mio padre pagherà la sua fermezza e correttezza nel lavoro attraverso di me!
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One shot buttate a casaccio!
General FictionIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...