Le porte dell'ascensore si aprono e davanti a me ho il corridoio che porta dritto all'ufficio del direttore della testata giornalistica televisiva per cui lavoro. È lungo e spazioso, il corridoio dico, con tante piante e stampe colorate appese ai muri.
La grande porta doppia dell'ufficio di Gregor Ice, mi viene gentilmente aperta dalla sua zelante segretaria personale Anne. I rumors dei piani bassi la definiscono molto personale. Anzi personalissima.
"Prego accomodati Lidia, posso portarti qualcosa?" mi dice gioviale Anne.
"Sì, dell'acqua per favore. Gassata se possibile, grazie."
"Eccoti qua signorina Lidia Blur, come va oggi?"
"Diciamo bene Gregor, quando mandi a chiamare qualcuno è sempre per qualcosa di poco raccomandabile". Provo a fare la simpatica, ma è chiaro che sono tesa come una corda di violino.
"Come saprai, stiamo preparando un nuovo show e abbiamo bisogno di materiale per organizzare le singole puntate. Si tratterà di servizi su singoli personaggi, nei quali racconteremo la loro storia, inoltre vorremmo realizzare delle interviste coi protagonisti. Per farla breve vorrei che tu andassi all'istituto di detenzione psichiatrica della contea ad intervistare Lucas Marlow".
Santo cielo Skinny Lucas...
"Gregor, io preferirei evitare, è proprio necessario?"
"E' lui che ti ha espressamente richiesta. Quando abbiamo contattato i suoi legali per tutti gli adempimenti del caso, ha accettato di parlare a patto che sia tu ad andare ad intervistarlo. Te la senti?"
"No, non me la sento, ma se servirà a far conoscere quel mostro al mondo ci proverò"
I giorni che mi dividevano dall'intervista a Skinny sono passati troppo velocemente e adesso, mentre sono seduta nel taxi che mi porta da lui, non posso non ripensare al giorno in cui lo incontrai per la prima volta.
Io e la mia migliore amica Lucy, eravamo uscite per festeggiare la mia assunzione e capitammo in un club nel quartiere degli artisti. Seduto vicino a noi c'era un bellissimo ragazzo moro, con degli occhi azzurri grandi come laghi. Si chiamava Lucas, ma tutti lo chiamavano Skinny. Lui e Lucy si piacquero immediatamente. Lucas di professione era un medico, un dietologo per la precisione.
Maledetto quel giorno.
Il taxi si ferma proprio di fronte all'ingresso del penitenziario, sono nervosa e ho voglia di vomitare. La mia troupe è già arrivata, le telecamere sono state posizionate in una sala interrogatori, è tutto è pronto. La truccatrice mi prepara per la registrazione.
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono qui. Sei una donna davvero molto forte, Lidia."
Mancano solo pochi minuti.
La porta si apre ed entra un uomo con addosso la tuta della prigione.
"Buon pomeriggio mia piccola dolce Lidy, come stai?"
Skinny mi parla sereno, il suo sorriso è sempre magnifico e la sua sfrontatezza sempre identica.
Cerco di mantenermi calma e distaccata, ma dentro la rabbia sale inarrestabile...
e non ho neanche iniziato.
"Non siamo qui per fare conversazione Lucas, sei pronto? Siediti e cominciamo"
"Lo sai che non mi piace essere chiamato Lucas ..."
"Non possiamo perdere tempo, Lucas" ripeto il nome completo volutamente.
Le telecamere si accendono e dopo una breve presentazione, passo alla prima domanda.
"Cosa ti colpì di Lucy?"
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One shot buttate a casaccio!
Narrativa generaleIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...