Non mi è mai piaciuta la gente. E non mi è mai piaciuta la confusione.
E non mi è mai piaciuto interagire con gli altri.
Io interagisco volentieri solo con le voci. Quelle nella mia testa.
E' per questo che quando dissi ai miei che volevo fare l' Accademia militare per diventare Guardacoste manca poco gli venne un colpo.
Ma avevo un sogno e per realizzarlo dovevo stare in mezzo alla gente.
Quindi ho fatto ciò che doveva essere fatto.
Ho superato i test di ammissione e quelli psichici.
Non ho parlato delle voci e sono stato ammesso.
Ho frequentato l'Accademia divenendo il migliore del mio corso, successivamente sono passato all'Accademia per sottufficiali e anche lì sono risultato il migliore.
E' stato durissimo. Tutte quelle reclute esaltate, quel continuo vociare, quella insulsa voglia di essere sempre al centro dell'attenzione di tutti.
Io no.
Io me ne stavo nel mio alloggio.
Solo.
Come compagnia avevo le voci.
A studiare.
A contare i giorni.
Ad evitare tutti.
Ad ascoltare le voci.
Odio le persone. Odio i luoghi affollati. Il dover comunicare con gli altri mi spaventa ed infastidisce allo stesso modo e nello stesso momento.
E alla fine ho conseguito il mio titolo.
Capomastro Sottufficiale della Guardia Costiera, Luke Garret.
Ho iniziato col prendere servizio attivo ed il primo giorno ho fatto domanda di trasferimento.
Quella domanda di trasferimento.
Mentre compilavo quel modulo ero strano. Qualcuno potrebbe dire fossi felice.
Ma io non sono felice. Mai. Non lo sono mai stato.
Perché non mi piacciono le persone.
Perché io sento parlare le voci.
Grazie al mio carattere introverso, finalmente è arrivato il mio incarico.
Sono stato destinato a svolgere il servizio di guardiano del faro, presso il Bass Harbor Head Lighthouse, a Mount Desert Island nel New England.
Ed è qui che vivo adesso, in questo luogo di pace e silenzio. L'edificio è arroccato sulla collina e non viene quasi mai nessuno. Raramente la società storica del posto porta alcuni turisti visto che la prima fondazione del faro risale al 1858.
Ed è qui che vivo adesso.
Ed è qui che lavoro adesso.
Solo con me stesso.
Le voci si sono zittite.
Svolgo i miei compiti tranquillamente senza essere disturbato dalla gente.
Raggiungo la città solo per fare rifornimento di quel che mi necessita.
Quando vado all'emporio l'unica persona che sopporto è Nicole, la commessa.
E' gentile. E' educata. E' bella. Parla sottovoce.
Resto a guardarla da dentro il pick-up.
Mentre lavora sorride alle persone. Parla con loro.
STAI LEGGENDO
One shot buttate a casaccio!
General FictionIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...