Quella mattina sulla costa antistante il piccolo villaggio di Rioko, tutti aspettavano il rientro dalla battuta di pesca.
Il tempo era stato inclemente e le barche non erano potute andare per mare, ma finalmente la sera precedente tutto era tornato alla normalità e la piccola flottiglia da pesca era salpata.
I primi a rientrare furono Kenta e suo fratello Aki. Frettolosamente scaricarono il pesce pescato, vendettero la parte in eccesso e rincasarono senza dare spiegazioni.
Appena giunti alla loro abitazione si recarono immediatamente dal padre.
Il vecchio Yoschi era stato un grande pescatore e ora che ormai l'età per uscire per mare era passata, veniva considerato uno dei saggi del villaggio.
Kenta si inginocchiò al suo fianco, facendo caso ad non occupare troppo spazio sulla stuoia preferita dal padre.
Il giovane aveva una espressione corrucciata e il respiro affannato.
"Che cosa ti preoccupa figlio mio"chiese il vecchio Yoschi,
"Padre, oggi mentre salpavamo le reti a largo, ho visto il demone del mare Kaiu che inseguiva a nuoto la barca. Aki dice che me lo sono immaginato ma lo giuro padre, l'ho visto."
Il vecchio si irrigidì a sentire queste parole.
Lentamente si alzò e dopo aver riunito i due figli nella stanza del pensiero si sedette di nuovo.
Quella era la prima volta che Kenta e Aki entravano nella stanza del pensiero. Era un luogo piccolo con due finestre oscurate da pesanti tende. Il pavimento era ricoperto di antichi tatami intrecciati a mano e le pareti erano adornate da della carta di riso chiara. Inoltre vi era una libreria piena di testi polverosi.
I due giovani si sedettero e il padre cominciò il suo racconto.
"Nei secoli passati, si narra che molti furono i giovani rubati alla vita dal demone del mare. Kaiu sceglie le sue vittime tra i pescatori ed i mercanti che solitamente vanno per mare, inizia a seguire le loro imbarcazioni ,fino a che il prescelto non cade in acqua e annega.
Per fare ciò il demone si serve del vento, delle onde e degli animali marini.
Inoltre turba la mente dei poveri malcapitati con incubi e visioni apocalittiche.
L'unica salvezza è riuscire a tornare a terra e non tornare più in mare. Ma questo non significa che Kaiu desisterà dal suo intento, egli continuerà a tormentare la sua vittima in ogni caso, fino alla fine.
Esiste un solo modo per sconfiggere Kaiu, è necessario impossessarsi della grande perla magica che adorna la sua collana. Solo così il demone lascerà vivere l'uomo.
Nessuno mai è riuscito in tale impresa.
Solo colui che Kaiu vuole può sconfiggerlo e solo colui che Kaiu vuole può vederlo. Per questo la battaglia è impari."
"Cosa devo fare padre? Anche se non andassi più per mare il demone mi torturerebbe fino alla follia, cosa mi resta da fare?"
"Non so cosa consigliarti figlio, domani radunerò il consiglio e ti darò notizie".
La giornata trascorse lenta, Kenta la spese leggendo i testi sulle antiche leggende, nella stanza del pensiero.
In tutta la storia del Giappone, mai nessuno aveva affrontato Kaiu e adesso lui era incappato nella sua maledizione. Proprio ora che stava per contrarre matrimonio con la sua amatissima Tomoko.
Come poteva dirle tutto questo? Come poteva annullare la cerimonia senza danneggiare il buon nome della fanciulla? Come poteva spezzarle il cuore, dopo le promesse di felicità che si erano fatti?
L'ora della partenza delle barche da pesca era giunta, Aki usci in mare con un amico al posto del fratello.
Dalla riva Kenta guardava il tramonto aranciato e all'improvviso lo vide.
Kaiu avanzava verso la riva in groppa ad un serpente marino gigantesco. Il demone era bellissimo: lunghi capelli neri mossi dal vento di burrasca, gli occhi color blu sembravano pieni di onde spumeggianti, mani e piedi palmati gli consentivano di nuotare velocemente.
Ed era lì, fermo sulla riva e guardava Kenta negli occhi.
Un sinistro sorriso incuteva timore al giovane. Ma il coraggio dato dal suo amore per Tomoko lo spinse a parlare:
"Che cosa vuoi da me principe Kaiu? Perché mi hai scelto? Ho sempre lasciato le offerte a tuo nome e ho sempre onorato il tuo culto, quindi perché mi odi?
Il Demone rimase stupito dal coraggio del giovane e chiese
"Come osi affrontarmi! Cosa ti da il coraggio?"
"Tu vuoi uccidermi, ma io voglio vivere. Sto per sposarmi e non voglio far soffrire la mia futura sposa. È per lei che combatterò e se non riuscissi a rubare la tua perla, almeno ella sarà fiera di me!"
A queste parole il Principe Kaiu si addolcì. Scese sulla spiaggia e avvicinandosi a Kenta gli porse la perla magica.
Il giovane non riuscì a credere ai suoi occhi, il demone del mare gli stava realmente porgendo l'enorme perla che adornava la sua collana.
"Da millenni cerco un cuore puro e coraggioso, capace di affrontarmi. Ma non avevo mai trovato nessuno. Ho sempre fatto in modo che l'andare per mare fosse difficile e pericoloso per gli uomini, in modo che mi temessero e pregassero. Ma oggi ho finalmente trovato colui che potrà portare questa collana al posto mio.
La leggenda dice che colui il quale si opporrà a me, essendo candido nell'animo e col cuore pieno d'amore per mia figlia potrà guadagnare la perla magica."
Solo in quel momento Kenta si accorse della presenza di Tomoko al fianco di Kaiu.
Ma era diversa dal solito, aveva un abito lungo e bianco mosso dal vento ed i capelli, solitamente acconciati erano sciolti e decorati con delle perle.
La giovane non era che la figlia del demone del mare, che innamoratasi del giovane pescatore si era fatta umana per poterlo sposare.
Kenta capì così quanto fosse grande l'amore che la ragazza provava e in lacrime accettò la perla.
Kaiu tornò fra le onde del mare, mentre i due giovani innamorati si ritrovarono circondati dalla folla del villaggio che inneggiava alla vittoria contro il perfido demone.
La perla fu deposta dentro uno scrigno nella stanza del pensiero.
Di lì a pochi giorni i due ragazzi si sposarono e ogni sera quando Kenta usciva per mare, Kaiu faceva in modo che fosse una pesca fruttuosa.
Nessuno perì più per mano del demone e tutti vissero felici per il resto della vita.
NC'+,
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One shot buttate a casaccio!
General FictionIn questo "libro", che poi un libro non è, riunisco le prove che che ho sostenuto partecipando qua e là a dei contest, qui sono rimaneggiate ed approfondite, spesso nei concorsi si ha un numero massimo di parole, perciò prima di pubblicarle qui, do...