Terra & Fuoco.

380 34 2
                                    

" Forza Emily, dobbiamo muoverci!"- esordi' Jason non appena l'eco dei passi del signor Blais si ammutoli' lasciandoci con l'ansia di essere stati scoperti.
In un attimo mi ritovai in piedi con un braccio stretto in vita che spingeva con forza alla parete dietro il tavolo.
"Ascolta bene ora!"- incitò il mio compagno guardandomi dritta negli occhi-" Aprirò un passaggio segreto che ti condurrà ad un labirinto di cunicoli dove è facile perdersi; devi andare dritta fino al primo bivio dove girerai a destra; prosegui e troverai una porta, aprila. Uscirai dallo specchio nel bagno rosa padronale, sicuramente incrocerai mio padre che controllerà la mia versione sul fatto che non c'eri qui. In questa maniera potrò dire di non aver mentito. Hai Capito?".
"Si sì. Vado dritta sino al primo bivio poi destra e c'è il bagno"-ripetei facendo tacere le mille voci chiaccherone nella mia testa mentre rielaboravano la conversazione tra padre e figlio ascoltata due minuti prima.
Non sapevo se avevo capito bene, ma di sicuro parole come magia suprema o oggetti sacri non facevano parte del vocabolario comune di una famiglia normale del Canada.
Per quanto abitudinario sembrava il signorino della Maison Wood sicuramente aveva un segreto più grande da nascondere oltre agli schemi di gioco della squadra di hockey che capitanava.
Jason si avvicinò ad una lampada vecchia ad olio, ormai inutilizzabile, appesa al muro dinnanzi a noi.
Tirò fuori l'accendino e un sacchettino di velluto rosso chiuso che teneva in tasca.
Mi avvicinai per scorgere cosa si nascondeva all'interno del volucro, rimanendo delusa vedendovi solo della banale terra.
"Stai lontana"- ordino' il ragazzo avvicinandosi alla lantera, con il fuoco su una mano e sull'altra un pizzico di terra-" Fratello fuoco ti ordino di aprire il varco sacro e con l'aiuto di sorella aria di spazzare via ogni nemico dalla strada della famiglia Blais. Io ti chiedo di aprire il passaggio in nome della Dea Terra".
A quelle parole la polvere cominciò a volare quasi magicamente e il fuoco si libro' in aria unendosi alla manciata di terra facendo nascere una spirale tra le fiamme formando un occhio con le palpebre chiuse.
Ero letteralmente a bocca aperta non sapevo cosa aspettarmi ed istintivamente mi avvicinai a Jason prendendogli la mano calda, che mi strinse saldamente.
"Non avere paura Emy. Tu sei una delle poche persone che non mi deve temere"- esclamò il ragazzo guardando l'occhio svegliarsi pigramente.
Non appena si aprì completamente il nuovo elemento si guardò distrattamente attorno per poi posarsi su di noi, ammiccare a Jason
prima di finire appoggiato sulla lanterna vecchia.
Al peso della spirale di fuoco e terra la lampada scattò scoprendo un cunicolo sulla parete nuda, illuminato grazie a torce poste su entrambi i lati.
" Non ti preoccupare, ci sarò io ad aspettarti. Ti prometto che ti spiegherò tutto"-sussurrò Jason affondando il suo viso nella mia chioma nera e mossa.
"Da accordo, Blais mi aspetto una lunga chiacchierata su questo"-sbottai indicando con gesto plateale la lampada e la insenatura appena rivelata, mentre mi avventuravo in quel nuovo labirinto di legno e roccia.

***
"Emily te lo ripeto sei un'idiota"-dissi fra me e me-" Guarda in che guaio ti sei cacciata correre su un tunnel freddo e puzzolente dove sicuramente è morto qualcuno. Oddio un topo!"- urlai vedendo il simpatico abitante di quell' intreccio di passaggi di vari misure.
C'erano dei momenti in cui la mia altezza era anche troppo giusta altri in cui dovevo accucciarmi per continuare il percorso.
"Spero solo che Jason abbia una valida spiegazione! Voglio sapere tutto anche perché non ho intenzione di finire come sacrificio per un Dio pagano!"-borbottai girando finalmente a destra affacciandomi in una strada completamente scura.
"Bene qui non c'è nemmeno l'illuminazione"- dissi prendendo una torcia accesa dal muro del cunicolo che avevo appena percorso-" Coraggio Emily, a Natale hai chiesto una nuova vita avventurosa: eccola qui".
Passo dopo passo il nuovo collegamento si abbassava di livello fino a quando dovetti gattonare.
"Spero che manchi poco all'arrivo... Non c'è la faccio più"-sospirai proprio nel momento in cui la melodia della colonna sonora di Pretty Woman, film preferito della mia migliore amica, innondo' il tunnel riecheggiando fra le parerti.
"Mi dispiace Mary, ma non posso rispondere ora"- esclamai mettendo il silenzioso sul cellulare che vibrava insistemente nella tasca destra-" Finalmente!"- esultai vedendo una porta piccolissima che aprii con cautela ritrovandomi dietro uno grande specchio in un bagno da sogno.
Alzata mi spazzolai velocemente le ginocchia con le mani e mi sistemai la felpa.
La stanza era completamente piastrellata in rosa confetto con dei fiori bianchi arrampicanti sulle colonne portanti, messe in circolo attorno ad una vasca bianca incastonata nel pavimento.
Nel muro dal quale ero uscita vi era un'enorme parete riflettente con delle luci bianche a forma di rose che la circondavano.
"Ok.. Direi che sono nel posto giusto"-pensai avvicinandomi al bellissimo lavandino bianco avorio.
Mi lavai le mani accuratamente due volte con molto sapone, sfregandole energicamente, dopo dato che ero lì decisi di usufruire della toilette.
Prima di abbandonare la stanza mi sistemai i capelli in una comoda coda con l'elastico nero, che avevo sempre con me al polso a modo di braccialetto.
Non avevo ancora finito di prepararmi che qualcuno entrò senza bussare.
"Scusa, Emy non immaginavo che fossi in bagno"-esclamò Steve entrando in bagno con aria mortificata ed una copia del quotidiano in mano-"esco subito così ...".
"Non si preoccupi signor Blais ho finito"-conclusi avvicinandomi alla porta-" Arrivederci, tra un po' me ne vado.. Ci vediamo a scuola".
"Certo. Ci vediamo a scuola signorina Mann"- mi salutò l'insegnante con aria innocente.
Appena fuori dalla stanza mi scontrai con i pettorali possenti di Jason, teso come una corda di vìolino.
"Allora come stai?"-chiese il ragazzo prendendomi per mano e conducendomi per il lungo corridoio dal quale eravamo saliti.
"Secondo te?"- domandai alzando gli occhi al cielo.
"Sicuramente starai facendo mille ipotesi per spiegarti quello che hai visto questo pomeriggio"- rispose sorridendo.
"Ascolta bene signorino Blais, non penserai che me ne vada vero?"- sbottai , appena Jason entrato nella biblioteca cominciò a raccogliere i libri e gli appunti per poi metterli ordinatamente dentro il mio zaino.
" Certo che no signorina Mann; pensavo solo che dopo aver studiato come matti, ci meritassimo una merenda come si deve al di fuori di queste quattro mure"- spiego il padroncino di casa proprio nel momento in cui entrava con un vassoio pieno di leccornie il maggiordomo-" Ed, potresti sistemare in frigo i tramezzini e i panini mangerò tutto questa sera come cena perché ora io e la signorina Mann andiamo a mangiare qualcosa fuori".
" Da accordo signorino"- disse l'uomo guardando amareggiato le buone cose che aveva preparato con tanto amore.
Come poteva Jason trattarlo così, quando si vedeva come c'era rimasto male per il fatto che il suo lavoro era stato letteralmente snobbato.
Stronzo di un Blais, pensai, ora gli insegno io l'educazione verso il prossimo specialmente ad una persona più matura anche se è alle tue dipendenze.
"Jason, ma cosa dici guarda quanto ben di Dio"-erruppi guardando gli snack e facendo sorridere il povero Edward.
" Ma Emy, non volevamo mangiare in un posto tranquillo?"... Per parlare di quello che è successo? Aggiunse silenziosamente il bel ragazzo con uno sguardo interrogativo.
"Non mi dire che in questa bellissima casa non c'è un angolino appartato per noi?".
"Bhe signorino c'è la serra nell'ala sud"-s'intromise il buon anziano che mi guardava con occhi pieni di gratitudine-" È caldo lì dato che ci sono dei fiori europei che hanno bisogno di un clima diverso da quello Canadese...".
" Da accordo avete vinto"- concluse Jaosn prendendo il vassoio-" Voi due siete una bomba assieme"- aggiunse facendomi strada verso la verità.

LOVE CURSEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora