Capitolo Tre.

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Non appena Harry usciì dal bagno, Louis si alzò dal divano con un balzo.

''Hey Harry, vieni a sederti. Vuoi qualcosa da bere? Un tea? Caffè'' si precipitò verso il giovane ragazzo spingendolo accanto a dove era seduto Josh. Harry assecondò i suoi movimento cadendo su un paio di cuscini, guardando lo sconosciuto con i capelli scuri attentamente e poi salutando Niall con la testa, ritornando a far incontrare i suoi occhi verdi con quelli di Louis. Louis lasciò correre lo sguardo sul ragazzo fresco di doccia. I suoi capelli erano puliti e di un bellissimo castano cioccolato, i ricci ancora umidi gli rimbalzavano sulla fronte. La sua pelle era dello stesso colore del latte, la maglia che gli aveva dato scivolava liberamente sulle sue spalle magre. Il pantalone della tuta era appoggiato sul basso bacino, ma almeno sembrava accaldato.

''Del tea grazie.'' disse a bassa voce, sia lui che Louis arrossirono, facendo sbuffare lievemente il ragazzo irlandese che fece spruzzare tutto il suo tea sulla sua polo imprecando ad alta voce, il che fece ridere forte Josh e prima che se ne accorgessero tutti e quattro i ragazzi stavano ridendo della maglia bagnata di Niall.

Così i ragazzi si sedettero, Harry accucciato in un lato del divano con una coperta addosso, Louis accanto a a lui, la sua mano accarezzava distrattamente il ginocchio de riccio, Niall sul pavimento con la testa tra le ginocchia di Louis e le gambe sul grembo di Josh, con delle tazze di tea in mano e due cartoni di piazza sul tavolino da caffè. Passò un'ora, due, tre, poi quattro e Niall si alzò dalla sua comoda posizione stiracchiandosi pigramente.

''Bene. Credo che-um, ora sia meglio andare. Josh?'' lui annuì, sbadigliando e seguendo Niall fuori dal salotto, i due ragazzi urlarono un saluto per i loro amici pigramente stesi sul divano.

''Ci vediamo domani Lou'' disse Niall prima di infilarsi il giubbotto, i due sentirono delle risatine nel corridoio e poi la porta chiudersi.

Louis si stropicciò gli occhi, girando la testa per guardare Harry che lo stava già fissando a sua volta, i suoi occhi di nuovo attenti e i capelli gonfi, le sue guance erano colorate di un rosa acceso. Doveva essere per la temperatura, pensò Louis, in effetti faceva davvero caldo dopo tutto. Questo fu quello a cui credette alla fine, fino a quando gli occhi di Harry non si spostarono sulle sue mani che teneva unite sullo stomaco.

''Hey, Harry?''

''Mmm?'' gemette, e quando vide che Louis non dava cenni di risposta rialzò la testa. ''Forse è meglio che vada anche io, loro due se ne sono andati e-''

''Tu cosa?'' ridacchiò Louis scuotendo la testa. ''Non c'è discussione, non puoi andartene da nessuna parte. Guarda quanto fa freddo fuori, e siamo nel bel mezzo della notte. E poi lasciami dare uno sguardo alle tue costole, devono fare davvero male-''

''Cosa? No!'' gli occhi di Harry si spalancarono. ''Per favore no. Starò bene. Devo andare Louis, sono abituato al freddo, sul serio, non preoccuparti'' disse incominciato a scrollarsi la coperta da dosso ma fallendo miseramente quando Louis lo respinse contro il sofà facendogli sbattere la testa contro uno dei morbidi cuscini.

''Scusa, m-mi dispiace'' balbettò Louis prima di sospirare. ''Non te ne andrai da qui stanotte, è escluso.''

Harry annuì, ma perché era spaventato. A Louis importava di lui, no? A lui importava sinceramente, e lui non aveva idea del perché. Era soltanto uno sconosciuto. Uno sconosciuto. Cosa gli avrebbe fatto se non gli avesse obbedito? Harry arricciò il naso e chiuse gli occhi scuotendo la testa leggermente. Lo avrebbe ferito. Questo era quello che facevano tutti.

''Harry mi dispiace, davvero. Mi dispiace di averti spinto, voglio soltanto che tu non te ne vada.''

''Sono rimasto qui per quattro ore'' Harry cercò di mantenere il suo respiro stabile, ma gli scappò un singhiozzo. ''Perché ti importa di me? A nessuno è mai importato.''

SOLITUDE [Larry Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora