Capitolo Venti.

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Louis non sapeva cosa stesse succedendo. Per l'appunto, era forse, magari un po' perso.

Onestamente, aveva davvero perso se stesso, anche se non voleva ammetterlo mentre guardava con gli occhi blu il pavimento sotto i suoi piedi. Aveva indossato un maglione nero a caso preso al volo dal suo appartamento, più precisamente quello arrotolato vicino alla porta di casa, e lo aveva infilato di fretta e furia sulla testa oltre al casino di capelli (che non erano quel casino perfettamente studiato che si teneva in piedi con mezza bottiglia di lacca come faceva di solito; più come se si fosse appena alzato dal letto, si fosse infilato una mano tra i capelli a caso e li avesse lasciati in quel modo.) in modo che potessero nascondere almeno in parte i suoi occhi tristi da altri sguardi. Non riusciva nemmeno a vedere cosa stesse accadendo intorno a lui, tutte le figure erano sfocate a causa dell'abbondante quantità di lacrime che si ostinava a restare tra le sue ciglia senza mai cadere.

Non si era nemmeno reso conto del fatto che il sole avesse abbandonato il cielo nascondendosi ben oltre i grandi palazzi Londinesi e che la luna aveva preso ad illuminare quel tanto che bastava le strade al posto suo. Svoltò in un vicolo -il che assomigliava molto ad un deja vu- con le luci soffuse e la pioggia che non aveva mai smesso di scendere a battergli insistentemente sulla schiena come tante piccole dita che cercavano di distrarlo per farlo voltare per tornare a casa. Pioggia, proprio come il giorno in cui aveva convinto Harry a seguirlo nel suo appartamento, e attualmente era anche l'unica cosa a cui riuscisse a pensare con costanza.

Harry non l'aveva mai amato.

Harry non poteva averlo amato, non avrebbe avuto senso dato che poco dopo averlo lasciato per poche ore se lo era ritrovato a baciare il suo migliore amico.

Non l'amava, se ne sarebbe fatto una ragione.

Il che non era esattamente giusto per il ragazzo più grande, o no? Non lo era, era innamorato alla follia di quel ragazzino, ecco cosa, ma cosa si fa quando i sentimenti non sono reciprochi? Non erano mai stati insieme, okay, questo lo sapeva, ma credeva che Harry lo amasse, e ci credeva davvero.

Perciò, se non era così, gli sarebbe bastato spegnere la testa, semplicemente, e lo aveva fatto.

Fu per questo che Louis si ritrovò a fissare l'insegna luminosa al neon di un locale, le mani affondate nelle tasche del cappotto e fece un sospiro di sollievo nel sentire il solito odore di sigarette e alcool e si fece forza tirandosi oltre la porta del vecchio pub.

C'era già stato, gli era abbastanza familiare, si chiamava Rose o qualcosa del genere, un minuscolo pub infondo alla strada non troppo distante da casa sua, ci aveva anche lavorato una volta, era carino, niente di troppo sfarzoso o che dava nell'occhio. Tutto gli era familiare ma non le persone.

''Ehi, ciao.'' sentì una voce bassa sussurrare nel suo orecchio dopo aver ordinato il suo secondo drink quando goffamente si portò il bicchiere alle labbra. Sobbalzò leggermente a quel gesto inaspettato e spalancò gli occhi incontrandone un paio di un blu molto simile al suo.

''Oh ehm, ciao, scusa non mi ero accorto ci fosse qualcuno dietro di me. '' si sforzò di dire Louis corrucciandosi mentre guardava quello sconosciuto prendere posto al tavolo dove stava seduto lui leggermente curvato in avanti. Anche Harry aveva questa abitudine non poté fare a meno di notare scuotendo la testa poco dopo per cacciare quel pensiero. Era lì per dimenticarsi di quei ricci, perciò ci concentrò di più su quella faccia sorridente.

''Sono Andy, tu?'' disse il ragazzo sistemandosi il ciuffo, aveva i capelli lunghi, strinse i pungi sotto al tavolo fino a graffiarsi con le proprie unghie pur di non pensare quello che stava pensando.

SOLITUDE [Larry Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora