Capitolo Dodici.

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Le dita di Louis picchiettarono impazientemente contro il bancone della reception sulla plastica liscia e blu mormorando nervoso. Erano passati almeno venti minuti e diventava più irrequieto ad ogni secondo.

''Mi scusi!'' disse attirando l'attenzione di una delle due infermiere estremamente annoiate dietro l'accettazione, Louis aggrottò la fronte. ''Sto cercando la dottoressa Stewart, era nell'ambulanza con un certo Harry Styles''

Una di loro due sospirò profondamente assonnata e prese la pila di fogli davanti a se, ignorando la sua collega, incominciò ad esaminare tutte le cartelle cacciandone un fascicolo. ''Harry Edward Styles?''

''E' lui'' annuì Louis, cercando di non concentrarsi troppo sul fatto che non sapesse Harry avesse un secondo nome fino a quel giorno.

''L'hanno ricoverato d'urgenza su un'ambulanza meno di un quarto d'ora fa, è grave e ora è in chirurgia'' disse pacatamente l'infermiera, posando i documenti.

''Sono venti minuti che sto aspettando e solo ora mi dite che lo stanno operando?!'' Louis sentì la rabbia crescere dentro di se ma strinse i pugni, ricordandosi il motivo per cui lui era davvero lì, Harry. Lo stava facendo per Harry. ''Tra quanto lo porteranno fuori? E soprattutto, a cosa lo stanno operando?''

L'infermiera lo guardò, il sopracciglio alzato e gli occhiali rettangolari e doppi sulla punta del naso. ''Lei è un familiare di Mr. Styles? Sono autorizzata a dare informazioni solo alla sua famiglia o a chi è autorizzato legalmente e-''

''L'unico suo familiare è suo padre, che è stato arrestato meno di un'ora fa perché è stato lui a ridurlo in quel modo, non ha nessun'altro. Mi dispiace ma almeno potreste-''

''No, non possiamo rilasciare nessuna informazione privata non non è un membro della sua famiglia'' replicò l'infermiera sedendosi meglio sulla sedia di plastica.

Louis sentì le sue labbra tremare e ci affondò i denti per non renderlo troppo ovvio ma anche le sue mani non erano d'aiuto, così si aggrappò al bancone per sostenersi. Era la sua ultima idea, aveva bisogno di sapere se Harry fosse o meno salvo. Ne aveva bisogno. Anche se mentire non era una delle cose che amava fare, era la sua unica scelta.

''Per favore, sono il suo fidanzato'' sussurrò Louis, mentendo chiaramente, ma l'unica persona che poteva saperlo per certo era lui stesso. I suoi occhi luccicavano e non faceva altro che sostenersi sul bancone per non cadere in ginocchio, forse fu quello a convincere almeno in parte l'infermiera. Esitò, esaminando da capo a piedi il piccolo corpo di Louis prima di sospirare stancamente vedendo quanto disperato fosse il ragazzo.

''Bene allora'' annuì riaprendo il fascicolo, Louis si riprese all'istante con un sorriso di gratitudine sulle labbra continuando a ringraziarla a mezza voce. ''Ti leggerò soltanto il rapporto okay? Harry Styles è stato portato in sala operatoria con immediata urgenza per lo stato critico delle sue costole, insieme alle ossa rotte ora elencate: gamba e braccio sinistro così come la clavicola e-''

Un singhiozzo scappo dalla bocca di Louis, che si pressò velocemente le mani sulle labbra cercando di non piangere. ''Scusi, è stato soltanto-''

''Va tutto bene'' rispose con calma la donna, passandogli un fazzoletto e riempendogli un bicchiere d'acqua dal distributore accanto a se. ''Devo continuare?''

''C'è altro?'' Louis sentì male al cuore per Harry e per tutto il dolore che aveva sopportato. Il solo pensiero del fatto che quel giovane ragazzo non avesse fatto nulla di male per meritarsi tutto quello gli faceva contorcere lo stomaco.

''Si purtroppo, il fianco sinistro è fratturato e siamo abbastanza preoccupati sulle ripercussioni celebrali che potrebbe av-''

''Ripercussioni celebrali?'' gemette, una o due lacrime scesero dai suoi occhi sfuggite dal suo controllo. ''Cosa intende?''

SOLITUDE [Larry Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora